Corredo da spezieria di San Pietro a Montefiascone
Un importante corredo da farmacia, rara testimonianza del mondo dei monasteri femminili alla metà del diciassettesimo secolo
Il corredo da spezieria, esposto nel Palazzetto, è un complesso omogeneo di 99 oggetti, che un tempo si trovavano nella farmacia, o appunto spezieria, delle monache benedettine di San Pietro a Montefiascone, nei pressi di Viterbo.
Il nucleo forte del corredo è rappresentato da 54 vasi in maiolica azzurra e in taluni casi tendente al grigio, detta “berettina”, realizzati da una bottega della vicina Bagnoregio. 47 furono eseguiti nel 1652, ai tempi della badessa Maria Vittoria Vassallotti di Bagnoregio, e ornati dalla figura di San Benedetto, il santo taumaturgo dell’Ordine. Leggermente più tardi, nel 1657, il servizio apotecario si completò con una seconda tranche, stilisticamente diversa, anche se sempre proveniente da una bottega ceramica dell’alto Lazio.
Molti vasi recano una fascia centrale con una scritta dipinta, che serviva a identificarne immediatamente il contenuto. La brocca con “OXIMEL.SIM.” era perciò riempita con ossimele semplice, una miscela di miele ed acqua cotta a fuoco lento; l’albarello con “V. CORDIAE. GUA” con unguento cordiale di Guainerio, un particolare olio di fiori, la brocca con “SY°. ROS. SOL.” con “Sciroppo rosato solutivo”, un’infusione di rose pallide con l’aggiunta di zucchero.
Le ceramiche sono accompagnate da 35 scatole, 12 vasi in vetro e un mortaio d’epoca. Il corredo restò a Montefiascone fino al 1920: Federico Hermanin (1868-1953), dinanzi al concreto pericolo che finissero sul mercato dell’arte, decise di trasferirle a Palazzo Venezia.