Sottotetti, marciaronda e altana

Palazzo Venezia conserva angoli di grande bellezza e importanza storica, che per molto tempo sono stati tenuti nascosti al pubblico

Negli ultimi anni diverse centinaia di visitatori hanno avuto la possibilità di accedere, attraverso percorsi guidati, a zone del palazzo che, per quanto di rimarchevole interesse, erano rimaste fino allora sostanzialmente sconosciute.    

Il discorso vale per i sottotetti. La visita consente di accedere ai solai in legno collocati sopra a due dei tre ambienti monumentali del piano nobile, ovvero della Sala delle Battaglie e della Sala Regia. Si hanno così modo di apprezzare, fra l’altro, le ampie capriate in legno e i meccanismi di ascesa e discesa dei lampadari essenziali un tempo per il ricambio delle candele, ora delle lampadine.

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Sottotetti, marciaronda e altana
Sottotetti, marciaronda e altana
Sottotetti, marciaronda e altana

Sorto nella seconda metà del quindicesimo secolo, Palazzo Venezia conserva ancor oggi quell’impianto fortificato che segnò molta dell’architettura civile del primo e medio Rinascimento. A ridosso del coronamento superiore a merli e beccatelli, la visita del cammino di ronda, o marciaronda dei lati occidentale, settentrionale, orientale e anche di una parte del settentrionale consente di apprezzare panorami e scorci del tutto inediti, fra cui una straordinaria enfilade sul Colosseo, attraverso via dei Fori Imperiali.

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Sottotetti, marciaronda e altana
Sottotetti, marciaronda e altana

Il visitatore riesce ad apprezzare l’altana panoramica già quando si trova ai suoi piedi, nel Giardino grande. L’altana, fatta edificare dal cardinale Marco Barbo (1420-1491) alla fine del quindicesimo secolo, si eleva su una struttura preesistente, forse la torre della residenza degli Annibaldi e si contraddistingue per la raffinatezza delle soluzioni: l’elegante muratura in mattoni, le due bifore slanciate che si aprono su ogni lato e i bacini di ceramica con lo stemma del cardinale, uno dei quali conservato nel museo

Sottotetti, marciaronda e altana

Ma è solo quando si arriva alla sommità che la curiosità si trasforma in stupore. Al termine di una scala di ben sessantaquattro gradini, ricavata nel cuore del palazzo, il visitatore può godere una vista a trecentosessanta gradi: i tetti, i campanili e le cupole, insomma le mille bellezze della Città Eterna sembrano davvero a portata di mano.