Venerdì 29 settembre 2023 alle ore 17.30, in occasione della Notte Europea dei Ricercatori, il VIVE mostra per la prima volta al pubblico una linea essenziale del suo vasto e profondo impegno in favore della ricerca. Due giovani dottorande di ricerca, la dott.ssa Angelica Cantarutti dell’Università degli Studi di Udine e la dott.ssa Chiara Petrini dell’Università ‘Roma Tre’, conducono i visitatori nei luoghi dove stanno effettuando le proprie indagini, mostrando loro concretamente cosa stanno facendo, i materiali sui quali lavorano – carte d’archivio, libri e foto d’epoca – e anche i primi risultati.
Fin dalla sua costituzione, nel novembre 2020, il VIVE identifica nella ricerca un mandato chiave dell’azione museologica. Partendo da tale assunto, l’istituto ha agito e sta agendo in varie direzioni e con vari strumenti: l’obiettivo consiste fra l’altro nel valorizzare gli oggetti del proprio patrimonio, gli edifici che li custodiscono e il contesto socio urbanistico circostante.
In tal senso, una leva d’azione imprescindibile consiste nel Dottorato di ricerca. Il Dottorato, talora abbreviato in PhD, è considerato unanimemente lo strumento ideale per progettare ricerche universitarie del più alto livello qualitativo, in ambito scientifico e appunto umanistico, come in questo caso.
Nel 2022 il VIVE ha siglato protocolli d’intesa con l’Università degli Studi di Udine e l’Università “Roma Tre” per attivare altrettanti percorsi di Dottorato in Storia dell’arte. Nell’uno e nell’altro caso l’Istituto si è fatto totalmente carico delle spese connesse per una borsa di studio. I due progetti di ricerca, seguiti per la parte scientifica rispettivamente dalla prof.ssa Donata Levi e dalla prof.ssa Silvia Ginzburg, stanno già adesso portando alla luce elementi chiave della storia dell’Istituto. La dott.ssa Cantarutti lavora sulla figura di Federico Hermanin, primo direttore del Museo di Palazzo Venezia; la dott.ssa Petrini su quella di Federico Zeri, a contatto con lo stesso Museo negli anni Cinquanta.
“Iniziative come la Notte Europea dei Ricercatori – commenta Edith Gabrielli, direttrice generale del VIVE – aiutano a ricordare e soprattutto a comunicare all’esterno un aspetto essenziale del nostro mandato, che è appunto l’esigenza della ricerca. È un piacere farlo oggi grazie a due giovani studiose, a due giovani professioniste della ricerca. Lo reputo un segnale incoraggiante”
VIVE: la ricerca è forte, è giovane, è donna
Notte Europea dei Ricercatori 2023
- Visita guidata 29 settembre 2023, ore 17.30
Cosa: visita guidata
Dove: Palazzo Venezia
Quando: venerdì 29 settembre alle ore 17.30
Durata: 60 minuti
Questa visita è gratuita con prenotazione obbligatoria.
Il punto d’incontro è a Palazzo Venezia, ingresso da via Plebiscito 118.
Ti invitiamo a presentarti 15 minuti prima dell’inizio della visita nel punto d’incontro.
Per prenotare contattare il team didattico inviando una mail a: vi-ve.edu@cultura.gov.it
Introducono
Edith Gabrielli, direttrice generale del VIVE
e
Donata Levi, professore ordinario di Museologia e critica artistica e del restauro, Università degli Studi di Udine
Angelica Cantarutti
Gli allestimenti espositivi e museali di Palazzo Venezia nel corso del XX secolo
Chiara Petrini
Le ricerche di Federico Zeri e le opere di Palazzo Venezia
Ricercatrici
Angelica Cantarutti, dopo aver conseguito una laurea triennale in Lettere Antiche e Moderne, Arti e Comunicazione presso l’Università degli Studi di Trieste, si è specializzata in Storia dell’arte e conservazione dei beni storico-artistici presso l’Università degli studi di Udine, laureandosi nel 2022 con una tesi sul Memoriale italiano di Auschwitz, sotto la guida di Donata Levi. Nello stesso anno vince la borsa finanziata dall’istituto VIVE - Vittoriano e Palazzo Venezia per il 38° ciclo del Dottorato in Storia dell’arte, cinema, media audiovisivi e musica del Dipartimento di Studi umanistici e del patrimonio culturale dell’Università di Udine, con un progetto intitolato Allestimenti museali ed espositivi di Palazzo Venezia a Roma nel XX secolo. Le sue attuali ricerche prevedono la ricostruzione delle vicende che hanno interessato Palazzo Venezia dal momento della sua requisizione da parte del governo italiano, avvenuta nel 1916, alla riapertura del Museo nel secondo dopoguerra, attraverso l’analisi degli allestimenti espositivi e museali del Palazzo.
Chiara Petrini (Roma, 1997) si è formata presso l’Università degli studi di Roma Tre, conseguendo nel 2021 la Laurea Magistrale in Storia dell’Arte Medievale sotto la supervisione della Prof.ssa Giulia Bordi. Tra febbraio 2021 e marzo 2022 ha frequentato il Master di II livello in Management-Promozione- Innovazioni tecnologiche nella gestione dei beni culturali del Dipartimento di Economia Aziendale di Roma Tre con una tesi finale sul Diritto dei beni culturali (Prof. Mario Fiorillo – Università di Teramo). A ottobre 2021 è risultata prima classificata al concorso di ammissione alla Scuola di Specializzazione in beni storico-artistici presso La Sapienza- Università di Roma. Nell’Ottobre 2022 è vincitrice borsista del XXXVIII ciclo del Dottorato di ricerca in Storia, territorio e patrimonio culturale (curriculum studi storico-artistici) con borsa finanziata dall’Istituto VIVE - Vittoriano e Palazzo Venezia), uno degli undici istituti di rilevante interesse di livello generale del Ministero della Cultura dotati di autonomia speciale, con un progetto di ricerca su “Le ricerche di Federico Zeri e le opere di Palazzo Venezia”.
Tutor
Donata Levi insegna Museologia e Storia della critica d’arte all’Università di Udine ed è responsabile del LIDA (Laboratorio informatico per la documentazione storico artistica) – Fototeca presso il Dipartimento di Studi Umanistici e del Patrimonio culturale della stessa università. È presidente della Fondazione Memofonte per l’elaborazione informatica delle fonti storico artistiche di Firenze (www.memofonte.it). Principali settori di ricerca sono la storia della critica d’arte nel Settecento e nell’Ottocento (Lanzi, Cavalcaselle, Ruskin), la storia della tutela del patrimonio culturale, con particolare riferimento a fenomeni di trasferimento, circolazione e restituzione di beni culturali, e vari aspetti della museologia otto-novecentesca.
Silvia Ginzburg è professoressa ordinaria di Storia dell’arte moderna presso l’Università degli Studi di Roma Tre. I suoi interessi di studio si concentrano prevalentemente sul rapporto tra fonti scritte e documenti figurativi; sugli sviluppi stilistici nella pittura del Cinquecento e del Seicento; sulla formazione dell’idea della scuola romana nel Seicento.
È autrice di contributi fondamentali sulla figura di Giovan Battista Agucchi; sull’attività romana di Annibale Carracci, in particolare sul Camerino e sulla Galleria Farnese; sulla pittura di paesaggio nel Seicento italiano, con particolare attenzione a Poussin e ai suoi rapporti con la cultura prospettica francese; sulla genesi della prima edizione delle Vite di Vasari; sulla scuola di Raffaello (Perino, Polidoro); sulla posizione di Pietro Bembo nella storia della cultura figurativa del Cinquecento.