CICLO: Idee e figure. Storie di strategie innovative per l’architettura
RELATORE: Massimo Alvisi
DATA: Giovedì 10 luglio, ore 18
Un edificio deve essere come un albero, il cui sviluppo superficiale è molto più grande della sua massa ed è capace così di adattarsi, seguire il vento, adagiarsi, anche per trovare un supporto sicuro, accanto a qualcos’altro e flettersi lentamente. Dobbiamo progettare architetture così, capaci di avvicinarsi a chi ci passa davanti, farsi attraversare dalla luce, accogliere e proteggere, sensibili al vento. Dettagli come foglie e strutture come rami, che richiamano il concetto giapponese di bellezza nell'imperfezione: ogni edificio diventa perfetto non perché impeccabile o “simmetrico”, ma perché in grado di dialogare con chi lo osserva, accogliendo diversi punti di vista e creando una relazione unica con ogni individuo. L'architettura non è un oggetto statico da ammirare, ma un’entità che evolve con chi la vive e la sua bellezza deriva dalla capacità di accogliere le differenze e di adattarsi ai cambiamenti del tempo e dello spazio