Il frammento (22,9 x 12 cm, inv. 9606) appartiene a una formella della porta di San Paolo fuori le mura a Roma e raffigura una porzione della scena della Pentecoste. Si distinguono la parte superiore di tre apostoli, i raggi con le lingue di fuoco che discendono sulle loro teste e alcuni caratteri greci dell’epigrafe [H ΠΕΝΤΗ]KOCTH, ovvero Pentecoste.
La porta a due battenti, di notevoli dimensioni (5 x 3,42 m), fu realizzata a Costantinopoli nel 1070 su commissione del ricco console amalfitano Pantaleone de Comite Maurone per chiudere l’ingresso principale della basilica. Nella progettazione del programma iconografico dell’opera ebbe probabilmente un ruolo di rilievo il monaco e arcidiacono della basilica Ildebrando di Soana, futuro papa Gregorio VII (1073-1085), ricordato in una delle epigrafi.
Nel disastroso incendio del 1823 che devastò l’intero edificio, le valve della porta vennero gravemente danneggiate. Solo dopo un paziente restauro condotto negli anni Sessanta del Novecento, esse hanno trovato una nuova collocazione sul retro della Porta Santa della basilica papale.
L’ordine originario delle formelle ha subito alterazioni nel tempo, tuttavia alcuni disegni attestano la presenza del pannello della Pentecoste sull’anta sinistra della porta, nella terza formella del quarto registro dall’alto. Il frammento, danneggiato dalle alte temperature dell’incendio, ha perso il brillante colore originario e presenta evidenti segni di bruciatura e ossidazione. Oltre ai solchi per l’alloggiamento del metallo, conserva labili tracce dell’agemina.
Originariamente entrato a far parte delle collezioni del Museo Kircheriano, il frammento è stato successivamente trasferito al Museo di Castel Sant’Angelo e dal 1920 è custodito a Palazzo Venezia.
Per saperne di più leggi la scheda di catalogo redatta da Livia Bevilacqua con il coordinamento di Alessandro Tomei.