Frammento della porta bizantina della basilica di San Paolo fuori le mura
Theodoros e Staurakios XI secolo
Il frammento appartiene a una formella della porta bizantina di San Paolo fuori le mura e rappresenta la Pentecoste. Si distinguono la parte superiore di tre apostoli, le lingue di fuoco che scendono dall’alto e parte dell’epigrafe. Prodotta a Costantinopoli nel 1070, la porta da cui proviene chiudeva in origine l’ingresso centrale della basilica ostiense ma dal 1967 è collocata sul retro della Porta Santa. La formella, in origine fissata su supporto ligneo, è realizzata in oricalco e i solchi visibili sulla sua superficie ospitavano una decorazione ad agemina d'argento.
Il frammento appartiene a una formella della porta bizantina di San Paolo fuori le mura e rappresenta la Pentecoste. Si distinguono la parte superiore di tre apostoli, le lingue di fuoco che scendono dall’alto e parte dell’epigrafe. Prodotta a Costantinopoli nel 1070, la porta da cui proviene chiudeva in origine l’ingresso centrale della basilica ostiense ma dal 1967 è collocata sul retro della Porta Santa. La formella, in origine fissata su supporto ligneo, è realizzata in oricalco e i solchi visibili sulla sua superficie ospitavano una decorazione ad agemina d'argento.
Dettagli dell’opera
Scheda di catalogo
Il frammento, di forma irregolarmente trapezoidale, comprende l’angolo superiore destro della formella con la scena della Pentecoste già in opera nella porta bizantina di San Paolo fuori le mura a Roma. Oltre a una porzione dell’epigrafe, si distinguono la parte superiore di tre apostoli e i raggi con lingue di fuoco che scendono dall’alto. I battenti di San Paolo appartengono a un gruppo di manufatti, omogenei per tecnica, datazione (seconda metà dell’XI-primo quarto del XII secolo) e provenienza, conservati o documentati in varie chiese italiane. La nostra porta fu prodotta a Costantinopoli nel 1070 su committenza del console amalfitano Pantaleone e del rettore di San Paolo Ildebrando di Soana (il futuro papa Gregorio VII), e chiudeva in origine l’ingresso centrale della basilica ostiense; danneggiata nell’incendio del 1823, dopo il restauro del 1966-1967 la porta è stata collocata all’interno, sul retro della Porta Santa. Le formelle e le cornici sono realizzate in oricalco, una lega simile all’ottone, fuse a staffa e fissate su un supporto ligneo. La decorazione era ad agemina d’argento: il frammento ne preserva alcune tracce nei solchi preposti all’alloggiamento del metallo, nonostante i danni causati dal fuoco, evidenti nei segni di bruciatura e ossidazione sulla superficie. L’agemina caratterizzava tutti i pannelli della porta, i quali raffigurano episodi della vita di Cristo, ritratti di profeti con cartigli, evangelisti e apostoli, scene del martirio di questi ultimi. Accanto alle scene iconiche e narrative, vi sono elementi decorativi e simbolici, quali croci fogliate e aquile. Sulla porta compaiono anche le iscrizioni di dedica, il ritratto del donatore in proskynesis tra Cristo e san Paolo e le firme del disegnatore, Theodoros, e del fonditore, Staurakios, entrambi attivi nella bottega costantinopolitana che realizzò l'opera.
L’ordine dei pannelli fu certamente alterato nel corso del tempo. Tuttavia la Pentecoste si trovava, almeno dal Seicento, sull’anta sinistra della porta, nella terza formella del quarto registro dall’alto, come dimostrano disegni ante 1823; fu verosimilmente dopo l’incendio avvenuto in quell’anno che il frammento giunse al Museo Kircheriano, dal quale è poi confluito al Museo di Castel Sant’Angelo e infine nell’attuale collocazione, mentre un altro lacerto della stessa porta (una porzione della formella raffigurante il profeta Abacuc) è conservato a Parigi presso il Cabinet des Médailles della Bibliothèque nationale de France.
Livia Bevilacqua
Stato di conservazione
Discreto.
Iscrizioni
«[H ΠΕΝΤΗ]KOCTH».
Provenienza
Roma, basilica di San Paolo fuori le mura;
Roma, Museo Kircheriano;
Roma, Museo di Castel Sant'Angelo, dal 1913;
Roma, Museo Nazionale di Palazzo Venezia, dal 1920.
Esposizioni
Roma, Castel Sant’Angelo, Esposizione internazionale di Roma. Mostre retrospettive, 1911;
Bari, Castello Svevo, Andar per mare. Puglia e Mediterraneo tra mito e storia, 14 giugno-16 novembre 1997;
Roma, Museo Nazionale di Palazzo Venezia, Cipro e l’Italia al tempo di Bisanzio. L’ Icona Grande di San Nicola tis Stégis del XIII secolo restaurata a Roma, 23 giugno-26 luglio 2009.
Fonti e documenti
Biblioteca Apostolica Vaticana, ms. Vat. lat. 6780, ff. 44r-44v, 45v-47v (Onofrio Panvinio, 1551-1568);
Biblioteca Apostolica Vaticana, ms. Barb. lat. 2160, ff. 94v-95r (Pompeo Ugonio, seconda metà XVI secolo);
Biblioteca Apostolica Vaticana, ms. Barb. lat. 4378, Figure et Inscrittioni intagliate nelle porte di bronzo della Basilica di S. Paolo copiate d’ordine del Sig. Card. Francesco Barberini (Antonio Eclissi, 1634);
Giovanni G. Ciampini, Vetera Monimenta, I, Romae 1690, tav. XVIII;
Biblioteca Apostolica Vaticana, ms. Vat. lat. 9840, f. 32r (disegni per J.B.L.G. Seroux d’Agincourt, Histoire de l’art par les monumens, IV, Paris 1923, tavv. XIII-XX);
Archivio di Stato di Roma, Commissione per la riedificazione della Basilica di San Paolo (1825-1870), bb. 4, 22, 71;
Archivio Storico dei Musei Vaticani, b. 103, fasc. 2.
Bibliografia
Toesca Pietro, Un frammento dell’antica porta di San Paolo fuori le mura ed un cimelio farfense ora smarrito, in «L’Arte», 7, 1904, pp. 509-510;
Esposizione internazionale di Roma. Mostre retrospettive in Castel San’Angelo, catalogo della mostra (Roma, Castel Sant'Angelo, 1911), Bergamo 1911;
Josi Enrico, Federici Vittorio, Ercadi Egisto, La porta bizantina di San Paolo, Roma 1967;
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Bloch Herbert, Monte Cassino in the Middle Ages, I, Roma 1986, pp. 141-151;
Marini Clarelli Maria Vittoria, Pantaleone d’Amalfi e le porte bizantine in Italia meridionale, in Iacobini Antonio, Zanini Enrico (a cura di), Arte profana e arte sacra a Bisanzio, Roma 1995, pp. 641-652;
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Cassano Raffaella, Lorusso Romito Rosa, Milella Marisa (a cura di), Andar per mare. Puglia e Mediterraneo tra mito e storia, catalogo della mostra (Bari, Castello Svevo, 14 giugno-16 novembre 1997), Bari 1997, n. 3;
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Iacobini Antonio, Le porte bronzee bizantine in Italia: arte e tecnologia nel Mediterraneo medievale, in Iacobini Antonio (a cura di), Le porte del Paradiso. Arte e tecnologia bizantina tra Italia e Mediterraneo, Roma 2009, pp. 15-54;
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