La Prima guerra mondiale e la Tomba del Milite Ignoto
Con la tumulazione nell’Altare della Patria della salma del Milite Ignoto, in onore dei caduti della Prima guerra mondiale, il Vittoriano acquistò anche la funzione di sacrario
Terre come la Venezia Giulia, la Venezia Tridentina e la Dalmazia, pure italiane per lingua e cultura, restarono a lungo fuori dal processo unitario: nel Risorgimento furono per questo dette ‘irredente’, cioè non riscattate. La questione si risolse in qualche misura con la Prima guerra mondiale, che alcuni storici considerano tuttora la Quarta guerra d’indipendenza italiana.
Il 28 luglio 1921 una legge del Parlamento stabilì di erigere un monumento dedicato alla memoria dei caduti nella Prima guerra mondiale e di porre nello stesso luogo un blocco del Monte Grappa, a ricordo dell’epica battaglia nota come Prima Battaglia del Piave. Dopo aver inizialmente pensato al Pantheon, il progetto s’indirizzò sul Vittoriano.
Ben presto si fece strada l’idea di collocare la salma di un soldato italiano non identificato, il Milite Ignoto, all’interno dell’Altare della Patria. Contestualmente si decise di collocare sul piazzale superiore il blocco del Grappa insieme a un’epigrafe con il testo del documento con il quale il generale Armando Diaz aveva annunciato il 4 novembre 1918 la vittoria nella Prima guerra mondiale.
Il Milite Ignoto fu scelto attraverso un lungo processo. Una commissione prima selezionò undici corpi rimasti senza nome. Successivamente una donna triestina, Maria Bergamas, madre di un soldato non identificato, nel corso di una solenne cerimonia nel Duomo di Aquileia indicò la salma destinata a rappresentare tutti i caduti per la patria.
Il trasferimento della salma a Roma avvenne con un treno che procedeva di notte a passo d’uomo, cosicché la gente potesse renderle onore. Dopo una cerimonia nella Basilica di Santa Maria degli Angeli, il 4 novembre 1921, Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate, un lungo corteo accompagnò la bara fino a Palazzo Venezia. Un milione di persone partecipò alla tumulazione, tra squilli di trombe e il suono delle campane di tutta la città.