Ingresso principale
Il visitatore entra da qui al Monumento eretto dal 1885 in onore di re Vittorio Emanuele II, su progetto di Giuseppe Sacconi, con la sua imponente decorazione scultorea
Il Vittoriano, pensato nel 1878 per onorare la memoria del primo re d'Italia, Vittorio Emanuele II, fu eretto dal 1885 su progetto di Giuseppe Sacconi sul versante nord del Campidoglio, uno dei sette colli di Roma. La sua struttura è in fondo semplice, una statua del re a cavallo entro una imponente quinta architettonica in marmo botticino.
L’ingresso principale è protetto da una cancellata in ferro battuto eseguita dallo scultore marchigiano Gaetano Vannicola (1859-1923) e dall’architetto Manfredo Manfredi (1959-1927) e messa in opera nel 1911.
Ai lati della cancellata svettano due gruppi in bronzo dorato, alti 10 metri. A oriente è posto Il Pensiero dello scultore piemontese Giulio Monteverde (1837-1917). Monteverde ricevette l’incarico nel 1907 e lo concluse nel 1910, in tempo dunque per la cerimonia di inaugurazione del Monumento il 4 giugno 1911 alla presenza del re Vittorio Emanuele III, in occasione del cinquantenario dell’Unità d’Italia.
Monteverde immaginò Il Pensiero con le ali spiegate, che poggia la mano sulla spalla de La Saggezza, raffigurata con l’elmo e lo scudo della dea classica Minerva. La Saggezza a sua volta tende la mano a Il Popolo Italiano che giace ai suoi piedi. Il gruppo si completa con La Discordia con il flagello che trascina lontano La Tirannia, riconoscibile per la chioma di serpi e, sulla parte posteriore, con Il Genio della guerra, rappresentato con le armi romane.
A occidente si trova L’Azione del calabrese Francesco Jerace (1853-1937). Jerace ottenne l’incarico sempre nel 1907 ma consegnò il lavoro solo nel 1912.
Ai lati dell’ingresso principale si trovano due fontane: la fontana ad oriente con Il Mare Adriatico è del milanese Emilio Quadrelli (1863-1925); la fontana ad occidente con Il Mar Tirreno del piemontese Pietro Canonica (1869-1959). I due scultori, ricevuto l’incarico nel 1908, consegnarono il lavoro nel 1911.
Di fronte alla Fontana con Il Mar Adriatico sono conservati i resti di un Monumento del I secolo a.C. fra i pochi risparmiati nella realizzazione del Vittoriano. Originariamente esso appariva come un tempietto con una cella su un alto podio, oggi largamente interrato. L’epigrafe dedicatoria è tuttora visibile sul retro: essa ci dice che il Monumento venne fatto costruire dal Senato per la commemorazione funebre di Gaio Publicio Bibulo. Bibulo era un edìle della plebe: egli era uno dei magistrati addetti tra l’altro alla sorveglianza delle strade e degli edifici, funzione nella quale si era rivelato eccellente.
Il Monumento fu eretto all’inizio del cosiddetto clivus Argentarius, la strada che percorreva la sella tra il Campidoglio e il Quirinale: la sella, già parzialmente sbancata per la costruzione dei Fori, ovvero la serie di piazze porticate volute dagli imperatori romani, venne completamente rimossa in epoca fascista per realizzare via dei Fori Imperiali.