“Ma più di ogni altra riforma amministrativa, la realizzazione delle ferrovie servirà a consolidare la conquista dell’indipendenza nazionale”, scriveva Camillo Benso, conte di Cavour, già negli anni quaranta dell’Ottocento.
Nella sua visione i treni dovevano collegare popoli e territori, trasformando la geografia politica in una rete viva di scambi e relazioni, fino a formare una nazione libera, unita e moderna.
La storia d’Italia e la storia delle ferrovie sono intrecciate strettamente. I binari, i treni e le stazioni hanno contribuito a forgiare una nuova identità collettiva, riflessa nelle opere di artisti e scrittori, come simbolo di progresso e di modernità, ma talvolta anche delle loro contraddizioni.
Con questo spirito il Vive - Vittoriano e Palazzo Venezia valorizza questa importante eredità con la mostra Le ferrovie d’Italia (1861-2025). Dall’unità nazionale alle sfide del futuro. L’esposizione è organizzata insieme alle Ferrovie dello Stato Italiane, che nel 2025 celebrano centoventi anni di attività. Create nel 1905 in epoca giolittiana, le Ferrovie dello Stato da allora accompagnano ogni fase della storia nazionale: dalle guerre mondiali alla ricostruzione, dal boom economico alla globalizzazione, fino alle sfide odierne della tecnologia e della sostenibilità.
Nella mostra il fenomeno ferroviario è affrontato su piani molteplici, concatenati e interconnessi. L’apparato grafico e i documenti, le immagini e le opere d’arte stabiliscono un dialogo fitto e serrato, restituendo al viaggio in treno una dimensione completa.










