CICLO: Una capitale internazionale: Roma e gli stranieri
RELATORE: Matteo Sanfilippo
DATA: Giovedì 27 febbraio, ore 18
Da quasi trenta anni s’invoca l’emergenza immigrazione per compiangere i mali di una città che viene definita come devastata da improvvisa e improvvida immigrazione. Tuttavia, se si leggono i cronisti romani del Quattrocento, si nota come essi lamentino esattamente lo stesso fatto: ai loro occhi Roma non era più una città di romani, ma era ormai popolata da stranieri. Si potrebbe concludere che nel caso odierno e in quello di quasi sette secoli or sono, le esagerazioni sono all’ordine del giorno. Sennonché Michel de Montaigne, dopo aver visitato l’Italia nel 1580-1581, dichiara che Roma è la città più gradevole che conosca: i suoi abitanti vengono da tutte le parti d’Europa e ognuno od ognuna può vivervi come meglio gli/le aggrada. Di nuovo un’esagerazione? Beh, i censimenti del Cinquecento ci mostrano come i romani non assommassero neanche alla metà degli abitanti di Roma. Gli altri venivano dalla restante parte dello Stato pontificio, dagli altri Stati italiani, dall’Europa e dal bacino del Mediterraneo. Presto poi sarebbero arrivati da ancora più lontano. Inoltre fra i romani “de Roma” del Cinque-Seicento, quanti erano nati nella città ma da genitori ivi immigrati? Insomma è necessario ripensare a una città sempre popolata da persone arrivate da fuori.