CICLO: Da Roma al mondo. Racconti di un passato che vive - A cura di Francesco Benigno, professore ordinario di Storia moderna, Scuola Normale Superiore di Pisa. In collaborazione con la Biblioteca di Storia Moderna e Contemporanea e la Fondazione Gramsci
RELATORE: Gabriele Pedullà
DATA: Giovedì 7 settembre, ore 18.00
LUOGO: Palazzo Venezia, Sala del Refettorio
Roma ha giocato un ruolo speciale nell'opera, più ancora che nella biografia, di Niccolò Machiavelli (che vi passò solo poco tempo). E' stata infatti anzitutto la città allo studio delle cui istituzioni e dei cui costumi pubblici e privati ha dedicato anni di letture, per trarre dagli storici latini e greci (e anzitutto da Tito Livio e Dionigi di Alicarnasso) un distillato della saggezza politica degli antichi da applicare al proprio mondo. Machiavelli, tuttavia, non smise mai di riflettere anche sulla nuova Roma del proprio tempo: la città dei papi, con i costumi corrotti (e corruttori) della Curia (come si legge nei suoi Discorsi sopra la prima deca di Tito Livio), ma anche con la grande opportunità che nel 1513 l'elezione al soglio di Pietro di un fiorentino, Leone X, sembrò rappresentare per un'Italia allora percorsa dalle truppe spagnole e francesi e incapace di opporre agli invasori una risposta comune. La Roma del passato e la Roma del presente, insomma: ma strettamente intrecciate nella riflessione sui modi per uscire da una crisi politica che la generazione di Machiavelli stava sperimentando con particolare durezza come la fine drammatica di un'intera civiltà.