Archivio fotografico

L’Archivio fotografico custodisce la documentazione relativa ai beni mobili e alle superfici decorate di interesse storico-artistico – corredata spesso dalle immagini degli esterni e degli interni – di monumenti e musei di Roma e del Lazio compresi nella fascia temporale dal Medioevo al XIX secolo.

L’Archivio conserva circa 300.000 negativi su pellicola in bianco e nero, 320.000 positivi su carta in bianco e nero, 70.000 diapositive a colori, più di 2000 negativi su lastre di vetro. Questo ingente patrimonio si presenta per la maggior parte sotto forma di stampe fotografiche in b/n, formato 18x24cm, su cartoncini con breve didascalia informativa, inserite in cassettiere con ordinamento topografico e alfabetico nel caso del territorio della città di Roma, per inventario delle opere nel caso dei musei. Per quanto riguarda la documentazione a colori, si tratta di diapositive di tutti i formati (24x36mm, 6x6cm, 10x12cm, 13x18cm, 20x25 cm), conservate in appositi album secondo gli stessi criteri delle fotografie in b/n.

Questo patrimonio analogico si avvia a diventare ormai storico, essendo il risultato di scatti relativi alla catalogazione, ai restauri, alle mostre sul territorio e nei musei condotti tra gli anni settanta del Novecento e i primi del XXI secolo e soprattutto di una tecnologia ormai abbandonata.
A ciò si aggiunge la documentazione fotografica in digitale, frutto delle campagne fotografiche realizzate a partire dagli anni duemila, nonché della progressiva acquisizione in varie definizioni del materiale fotografico analogico. L’Archivio conserva circa 15.000 file risultanti da campagne fotografiche digitali e circa 10.000 acquisizioni da diapositive a colori.

L’Archivio corrente è suddiviso in tre sezioni principali, affiancate da settori minori relativi alle mostre, ai vincoli, alle indagini diagnostiche e alla documentazione dell’ufficio tecnico:

Territorio
All’interno di questo nucleo sono presenti le fotografie dei beni mobili relativi a chiese, palazzi, ville, enti realizzate nel corso di campagne di catalogazione, di documentazione per mostre e di studio condotte dal 1970 fino al 2000 circa.

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Musei 
Queste fotografie riguardano gli esterni, gli interni e le opere del Museo Nazionale del Palazzo di Venezia e di altri musei statali romani, come la Galleria Borghese, le Gallerie Nazionali d’Arte Antica in Palazzo Barberini e Corsini, la Galleria Spada e il Museo Nazionale degli Strumenti Musicali.

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Restauri 
Si tratta della documentazione fotografica relativa ai restauri eseguiti direttamente dal personale del Laboratorio di Restauro della Soprintendenza oppure da restauratori esterni sia sulle opere del territorio (anni 1987-2002) che dei musei (anni 1981-2006).

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A questa parte corrente si affianca l’Archivio storico. Costituito di lastre di vetro alla gelatina bromuro d’argento e da stampe anche di grande formato (dall’albumina all’aristotipo), esso copre un arco di tempo tra la fine del XIX secolo e il 1990 circa e comprende sette nuclei distinti, che negli ultimi anni sono stati oggetto di particolare interesse e rivalutazione. I fondi attualmente inventariati sono il Fondo Hermanin, il Fondo Danni di Guerra e quello dello Studio De Lisio; è in corso l’inventariazione di tutti gli altri.

Fondo Hermanin 
Rinvenuto nel 1989 nel sottotetto di Palazzo Venezia, il fondo fu classificato come tale per il suo stretto legame con Federico Hermanin (Bari, 1868 – Roma, 1953), soprintendente alle Gallerie e ai Musei del Lazio e degli Abruzzi dal 1913 al 1938 e direttore del Museo di Palazzo Venezia dal 1916. Esso è databile tra la fine del XIX secolo e il 1960 circa ed è di estrema importanza per la storia di Palazzo Venezia, poiché conserva fotografie che documentano l’aspetto del complesso prima dello spostamento del Palazzetto, gli allestimenti delle sale del Museo curati da Hermanin, i lavori di costruzione della “Scala Nova” e i modelli preparatori della Scala e dei suoi capitelli. Tra i fondi fotografici storici dell’Archivio, il Fondo Hermanin è stato il primo ad essere oggetto di un importante progetto di valorizzazione, avviato nel 2011, che ha riguardato l’inventariazione dei beni fotografici, la creazione di un data-base per la ricerca e la consultazione; la revisione conservativa e l’archiviazione preventiva dei positivi e dei negativi su lastra di vetro. Inoltre, nel 2012, grazie ad una collaborazione con l’ICCU nel progetto “Musei d’Italia”, è stato possibile digitalizzare buona parte del materiale del Fondo.

Archivio fotografico

Fondo Danni di Guerra 
Ritrovato insieme al fondo Hermanin nel 1989, il fondo comprende fotografie dei danni subiti dai monumenti italiani durante la Seconda Guerra Mondiale. Una prima parte, composta di fotografie di grande formato incollate su cartoncini rigidi, è dedicata ai danni di guerra delle provincie di Milano e Brescia; la seconda, costituita di fotografie sciolte di vario formato, alcune delle quali incollate su un supporto secondario corredato da iscrizioni e contenute in cartelline con generiche indicazioni geografiche, riguarda i danni bellici del resto d’Italia. Esso è stato riordinato e inventariato nel 2012-2013.

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Fondo Studio De Lisio 
Il fondo è composto da un piccolo nucleo di stampe all’albumina presumibilmente realizzate dallo studio fotografico De Lisio di Napoli tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento. Ritraggono palazzi, piazze, monumenti di Roma, spesso accompagnati da figure dell’epoca. Inventariato e in corso di studio.

Fondo Ufficio Esportazione 
Il fondo comprende schede fotografiche che corredavano la documentazione relativa alle pratiche di esportazione e/o importazione temporanea e definitiva presso l’Ufficio Esportazione di Roma tra il 1898 e il 1990. Nel 2015 più di metà del fondo è stato riordinato, depolverato e digitalizzato.

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Fondo Territorio 
Il fondo, composto prevalentemente da fotografie di altri archivi (G.F.N., Alinari, Anderson, Brogi, Moscioni, Vasari, ecc.), conserva anche le stampe più antiche della Soprintendenza: si tratta di positivi su carta in bianco e nero di formato 18x24cm su supporto di cartoncino, databili tra l’inizio e la metà del Novecento. La sua creazione risale al 2011 quando le foto furono tolte per motivi conservativi dall’Archivio corrente.

Archivio fotografico

Fondo Musei 
Il fondo, come quello Territorio, fu costituito nel 2011 quando le foto inizialmente inserite nell’Archivio corrente, furono estrapolate per motivi conservativi.

Fondo Patrimonio artistico italiano e internazionale
Il fondo è composto da foto che documentano parte del patrimonio artistico italiano e internazionale: si tratta sempre di positivi su carta in b/n di formato 18x24cm su supporto di cartoncino.

L’Archivio fotografico, cresciuto in quantità e qualità nel corso degli anni, si configura come un unicum nel panorama degli archivi romani, riunendo in sé due aspetti diversi: da una parte costituisce un vero e proprio corpus di valore storico, che intorno alle singole opere d’arte raccoglie tutta la relativa documentazione visiva, a partire dalle fotografie storiche dei primi anni del Novecento, fino alle riflettografie e alle foto a raggi ultravioletti a corredo di importanti restauri; dall’altra è divenuto uno strumento agile e prezioso per studiosi, studenti, case editrici, musei internazionali e semplici utenti, che vi possono accedere per consultarne la documentazione e per usufruire dei suoi servizi.

 

Dott. Lia Di Giacomo