Cristo Pantocratore

Una rara testimonianza del tardo Medioevo, realizzata con la tecnica delicata e preziosa dello smalto cloisonné  

L’opera, esposta nella seconda sala dell’Appartamento Cibo è realizzata a smalto su rame: le paste vitree degli smalti colorati risultano inserite all’interno di cavità ricavate nel metallo attraverso una lavorazione a sbalzo. L’esecuzione spetta a un maestro anonimo del tredicesimo secolo. Per quanto debitore della grande tradizione bizantina, questi dimostra anche una sottile resa volumetrica, indice di una più ampia ricchezza di linguaggio: su tali basi oggi si tende a riferire l’opera a un artista dell’Italia centro-meridionale.

Cristo Pantocratore

L’opera raffigura il Cristo Pantocràtore, in atteggiamento ieratico e severo. Con la mano sinistra il Salvatore tiene il rotolo della Legge, con la destra benedice. Il gesto di benedizione obbedisce alla tradizione greca: l’anulare e il pollice uniti rappresentano l’unione fra le due nature del Salvatore, l’umana e la divina. 

Cristo Pantocratore

Ritrovato nell’area romana di Santa Maria in Trastevere, il Cristo rimase a lungo nel Museum Kircherianum al Collegio Romano, per poi confluire nelle raccolte del Museo Nazionale di Castel Sant’Angelo: l’arrivo a Palazzo Venezia cade nel 1936.