I primi passi concreti verso il Museo

Un Comitato Nazionale ad hoc realizza nel Vittoriano un’importante mostra sul Risorgimento

Il Comitato Nazionale per la Storia del Risorgimento

Nel 1906 l’iniziativa del Ministro della Pubblica Istruzione Paolo Boselli (1838-1932) determinò il costituirsi del Comitato Nazionale per la Storia del Risorgimento. Il Comitato doveva studiare e ordinare i materiali accumulati fin dal 1880 nella Sezione Risorgimento della Biblioteca Nazionale e raccoglierne di nuovi. In prospettiva, il Comitato doveva inoltre costruire all’interno del Vittoriano un museo e una biblioteca.

La biblioteca dell'odierno Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano

La biblioteca dell'odierno Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano

Il Comitato s’insedia e inizia a lavorare

Insediatosi nel 1909, il Comitato Nazionale per la Storia del Risorgimento approvò nel 1910 il regolamento definitivo. Da allora ebbero inizio il vaglio e poi l’acquisto di intere collezioni di periodici e materiali a stampa, fogli volanti, opuscoli e avvisi, documenti, oggetti e ritratti dei membri delle varie assemblee legislative e costituenti.

01 04
Collezioni di periodici, materiali a stampa, opuscoli, disegni e documenti vari, conservati presso il Museo Centrale del Risorgimento

Collezioni di periodici, materiali a stampa, opuscoli, disegni e documenti vari, conservati presso il Museo Centrale del Risorgimento

I primi passi concreti verso il Museo
I primi passi concreti verso il Museo
I primi passi concreti verso il Museo
La mostra sul Risorgimento del 1911 al Vittoriano: tema e curatori

Il 20 settembre 1911 il Vittoriano accolse una mostra temporanea sul Risorgimento. La mostra, centrata principalmente sulle vicende di Roma e dello Stato Pontificio, vide come curatore Vittorio Fiorini (1860-1925), un allievo di Pasquale Villari: di lì a pochi anni Giovanni Gentile (1875-1944) avrebbe messo proprio Fiorini a capo della sezione risorgimentale dell’Enciclopedia Italiana. 

La proclamazione dell'Unità del Regno d'Italia. Allegoria del Cinquantenario in una litografia di A. Gambi, in occasione della celebrazione del 1911 per la quale in concomitanza fu organizzata la mostra sul Risorgimento

La proclamazione dell'Unità del Regno d'Italia. Allegoria del Cinquantenario in una litografia di A. Gambi, in occasione della celebrazione del 1911 per la quale in concomitanza fu organizzata la mostra sul Risorgimento

La mostra sul Risorgimento del 1911 al Vittoriano: contenitore e contenuto

La mostra del settembre 1911 andò a occupare gli “ambienti dello stilobate”, cioè la galleria alla base del Sommoportico e i saloni posti alle testate dei Propilei: sono esattamente i locali dove si trova il Museo odierno. La mostra, che rimase aperta fino al 30 aprile 1913, utilizzò documenti, armi, cimeli di vario tipo, stampe, disegni, dipinti e sculture che provenivano da ogni parte d’Italia.

Veduta della mostra sul Risorgimento allestita nel 1911 all’interno del Complesso del Vittoriano, in un'incisione tratta da Tribuna Illustrata del 28 settembre 1911

Veduta della mostra sul Risorgimento allestita nel 1911 all’interno del Complesso del Vittoriano, in un'incisione tratta da Tribuna Illustrata del 28 settembre 1911

Dalla mostra del 1911 al Museo del Risorgimento: una frattura di continuità

Il Comitato e il suo presidente Gaspare Finali (1829-1914) manifestarono ben presto l’intenzione di trattenere anche dopo la chiusura della mostra gli oggetti al loro posto, trasformando così l’allestimento provvisorio in uno permanente. Gli “ambienti dello stilobate” avevano tuttavia bisogno di lavori urgenti: nelle giornate di pioggia i lucernai dei due saloni, ancora in attesa di coperture, lasciavano entrare notevoli quantità d’acqua. Nell’estate del 1915 si decise così lo sgombero dei materiali della mostra. 

Ritratto del senatore Gaspare Finali, da L'Illustrazione Italiana n. 13 del 1889

Ritratto del senatore Gaspare Finali, da L'Illustrazione Italiana n. 13 del 1889