Barella utilizzata per soccorrere Garibaldi ferito in Aspromonte nel 1862

Una lettiga di fortuna ricorda lo scontro tra l’esercito italiano e i garibaldini intenzionati a conquistare Roma

Nel 1861 dopo l'Unità di gran parte della penisola, si rese esplicita la “questione romana”, ossia il problema di come conquistare Roma, capitale ideale d'Italia, che era rimasta sotto il governo temporale di Pio IX (1846-1870). Prese così il via l'impresa che vide protagonista Giuseppe Garibaldi (1807-1882) che, nel 1862, pensò di risalire la penisola partendo dalla Calabria con un corpo di volontari per conquistare Roma. Per evitare conseguenze sul piano internazionale, il governo decise di fermare con la forza Garibaldi inviandogli l'esercito: dodici garibaldini morirono e Garibaldi venne ferito ad una gamba sull'Aspromonte. Tutti gli oggetti legati a questo episodio furono conservati e vennero donati al museo: lo stivale con il foro del proiettile, il proiettile, le bende insanguinate, la coperta e la barella. La dicitura in inglese sulla coperta è opera di Jessie White (1832-1906), moglie di Alberto Mario (1825-1883), una fervente patriota inglese che seguì le vicende dell'indipendenza italiana.

Barella utilizzata per soccorrere Garibaldi ferito in Aspromonte nel 1862