Mozart a Palazzo Venezia (1770)

CICLO: Una Piazza, tante storie  - A cura di Edith Gabrielli, direttrice VIVE
RELATOREPaola Besutti
DATAgiovedì 6 aprile, ore 18.00
LUOGO: Palazzo Venezia, Sala del Refettorio

Con perfetto tempismo, rispetto ai consigli delle migliori guide di viaggio, il giorno 11 aprile 1770 il prodigioso quattordicenne Wolfgang Amadeus Mozart (1756-1791) giungeva a Roma con il padre Leopold, violinista e didatta alle dipendenze del principe arcivescovo di Salisburgo. Essendo il mercoledì della settimana santa, il loro primo obiettivo era di assistere nella Cappella Sistina all’esecuzione del leggendario Miserere di Gregorio Allegri, del quale era proibita la diffusione in forma scritta. Il giorno stesso il giovanetto ne trascrisse a memoria la partitura, perfezionandola nei giorni successivi. Corsa sin da allora di bocca in bocca, la notizia è divenuta nel tempo l’icona del soggiorno romano di Mozart. Tuttavia, durante quasi un mese di permanenza, il giovane talento poté anche dare sfoggio delle proprie abilità esecutive al clavicembalo e, soprattutto, compositive nei più rinomati circoli nobiliari e intellettuali della città. L’ultimo giorno (7 maggio) fu a Palazzo Venezia, ospite dell’uscente ambasciatore della repubblica veneziana presso la Santa Sede, Niccolò Marcantonio Erizzo, e della sua consorte, Matilde Bentivoglio. Meno nota rispetto ad altri episodi del soggiorno romano, la presenza dei Mozart a Palazzo Venezia torna a illuminare giorni densi di accadimenti per l’ambasciata veneziana e per la sua prestigiosa residenza.

Biografia

Paola Besutti, è professore ordinario di Musicologia e storia della musica al Dipartimento di Scienze della Comunicazione dell’Università di Teramo e membro del collegio di dottorato in Culture, pratiche e tecnologie del cinema, dei media, della musica, del teatro e della danza (Università di Teramo e Roma Tre). Già direttrice della Rivista Italiana di Musicologia (2003-2010), è socio ordinario dell’Accademia Nazionale Virgiliana, nella quale ricopre i ruoli di Presidente della Classe di Lettere e Arti, e di responsabile di I concerti dell’Accademia (dal 2006). I suoi studi sincentrano su culture e pratiche musicali nella prima età moderna, e sui rapporti fra letteratura e musica nel primo Novecento.

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