con
Marco Pellegrini
in dialogo con
Marina Formica ed Elena Valeri
Saluti
Edith Gabrielli, Direttrice Generale del VIVE - Vittoriano e Palazzo Venezia
Le meravigliose realizzazioni artistiche e monumentali promosse dalla Chiesa romana tra Quattro e Cinquecento ci parlano di un’istituzione piena di slancio e di fiducia, galvanizzata da successi inebrianti che in effetti non mancarono sul piano della diplomazia internazionale e della conquista dei territori del Centro Italia. Ma il Rinascimento romano, inaugurato da Martino V con il ritorno a Roma nel 1420, non fu altro che una parentesi di effimero trionfalismo, corroborato dalla retorica e della giurisprudenza di curia.
L’illusione fu troncata dalla Riforma protestante, che fornì un elemento ideologico distruttivo in più alla furia rapace che si abbatté sull’Urbe nel 1527. Il Sacco di Roma può dunque essere preso come evento simbolo della presa d’atto di una realtà tremendamente irriducibile alle pretese di supremazia universale avanzate da un papato in piena ascesa sul piano politico, ma bersagliato dalle contestazioni e tragicamente inadempiente nella riforma della Chiesa.