L’opera: lo scudo di Garibaldi

La scultura, in bronzo cesellato e parzialmente dorato e argentato, fu realizzata da Antonio Ximenes su commissione del popolo siciliano per celebrare Giuseppe Garibaldi e l’eroica impresa dei Mille. L’opera si ispira al clipeo classico, il grande scudo in metallo, rotondo e bombato, utilizzato dai soldati greci e romani. Per tale ragione, il punto focale della composizione - collocato in sostituzione dell’umbone degli antichi scudi militari - è rappresentato dalla testa dorata e a tutto tondo dell’Eroe dei Due Mondi, circondata da una corona di quercia con incisi i nomi dei luoghi delle sue principali battaglie in Italia, America e Francia.

La fascia centrale ospita otto figure allegoriche, tra cui l’Agricoltura, l’Industria, il Commercio e l’Abbondanza, alternate agli stemmi delle città simbolo della spedizione: Calatafimi, Marsala, Milazzo e Palermo. Altre allegorie, come la Giustizia, la Carità e la Fortezza, compaiono nei medaglioni delle direttrici ortogonali. Il bordo esterno è decorato da putti, stemmi risorgimentali, una corona d’alloro con i nomi dei Mille e i segni zodiacali. Donato a Garibaldi l’11 maggio 1878, giorno dell’anniversario dello sbarco a Marsala, lo scudo fu poi offerto alla città di Roma e più volte esposto in occasione di celebrazioni ufficiali.

Trafugato nei primi anni 2000, è stato recuperato nel 2019 grazie all’intervento del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale (TPC) e restituito al Museo Centrale del Risorgimento.