LE RAGIONI DEL CONVEGNO

Brasini lavorò in una stagione molto particolare di Roma: la capitale dItalia appare allora segnata dagli scavi archeologici e dalla complessiva riconfigurazione promossa dal 1922 dal governo fascista, volta a trasformare Piazza Venezia nel baricentro delle manifestazioni politiche e dei cerimoniali istituzionali e di partito.

Larchitetto, che in parallelo lavorava anche nella nascente industria del cinema, concepì opere di una grandiosità provocatoria, ispirata a una concezione imperiale e di forte impatto scenografico. I suoi progetti per la Grande Roma sono fastosi e visionari: il patrimonio antiquario vi appare più vagheggiato oniricamente che osservato nella realtà dei monumenti e delle rovine.

Il VIVE, che gestisce lintero Vittoriano, ha intrapreso da tempo il restauro dellala orientale, su via Fori Imperiali. Nel rispetto delle qualità architettoniche originarie, lobiettivo consiste nel restituire al pubblico la spazialità di Brasini, tanto grandiosa quanto efficace sul piano funzionale. L’Archivio Centrale dello Stato, che conserva invece la documentazione relativa al cantiere del Vittoriano e dal 2018 anche il Fondo Brasini, ha già allestito una mostra permanente sui fondi degli architetti e degli ingegneri: allinterno della mostra spicca anche una sezione dedicata proprio a Brasini.

Il convegno è aperto a studenti, ricercatori, professionisti e al pubblico interessato e sarà l’occasione per presentare e analizzare il lavoro di Brasini e il progetto di restauro degli spazi del Vittoriano, promosso dalla direttrice del VIVE, Edith Gabrielli.

Armando Brasini

Armando Brasini