Le opere di Mino da Fiesole

CICLO: Messi in luce. Dipinti e sculture di Palazzo Venezia
RELATORE: Francesco Caglioti
DATA: giovedì 29 settembre, ore 18.00
LUOGO: Sala del Refettorio

Lo scultore Mino da Fiesole (1429-1484) godette di un successo straordinario in vita e poi nell’Ottocento, quando il suo nome servì, non meno di quello di Donatello, come motore della riscoperta della scultura del Rinascimento. Nel corso dell’ultimo secolo la sua fama è stata ridimensionata, ma egli rimane un esempio singolare di virtuoso dell’intaglio in marmo, dallo stile personalissimo, attivo in molti centri e per una varia committenza d’élite. Il complesso monumentale di Palazzo Venezia conserva tre testimonianze significative della sua opera: i rilievi narrativi dell’arca di san Girolamo allestita in origine in Santa Maria Maggiore; la Cappella del Santissimo nella basilica di San Marco (realizzata in compagnia con Giovanni Dalmata) e il busto di papa Paolo II, che per cinque secoli e mezzo ha faticato a ritrovare il suo vero autore.

Biografia

Professore ordinario di Storia dell'arte medievale alla Scuola Normale Superiore di Pisa, le sue principali ricerche e pubblicazioni riguardano l’arte del tardo Medioevo e del Rinascimento in Italia, con speciale attenzione alla scultura monumentale (tra le sue numerose pubblicazioni il volume “Donatello e i Medici. Storia del ‘David’ e della ‘Giuditta’”, 2000). È stato membro della Direzione Scientifica e responsabile unico per il settore Arte del “Dizionario Biografico degli Italiani” dal 2011 fino alla conclusione dell’opera (2021). Nel 2019 ha curato la mostra “Verrocchio, il maestro di Leonardo” per Palazzo Strozzi e il Museo Nazionale del Bargello a Firenze (con Andrea De Marchi), e nel 2022 la mostra “Donatello, il Rinascimento” nelle due stesse sedi.

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