Le lacche dei veneziani

CICLO: Passioni private. Vivere circondati dalla bellezza - Contesti del collezionismo a dialogo con antiquari ed esperti - A cura di Costantino D’Orazio, storico dell’arte. In collaborazione con l’Associazione Antiquari d’Italia. 
RELATORITomaso Piva e Clara Santini
DATAgiovedì 23 novembre, ore 18.00 
LUOGO: Palazzo Venezia, Sala del Refettorio

La passione per i manufatti laccati e la loro produzione è storia antica a Venezia. Sfavillante crogiolo culturale, porto d'imbarco per eccellenza verso il Levante e tappa obbligata per le navi che ne facevano ritorno, la Serenissima era andata, infatti, accumulando, nel corso dei secoli, un cospicuo patrimonio di conoscenze tecniche in materia di vernici orientali, tanto che già agli esordi del XVI secolo, Venezia poteva considerarsi il canale privilegiato di diffusione verso il resto d'Italia di una “voga levantina” formatasi assai precocemente con l'arrivo di mercanzie dal vicino Oriente Musulmano. Se può, quindi, sembrare scontato che la vicenda inerente alla formazione del gusto europeo per l’esotico coincida con l’incontenibile passione per le lacche, risulta del pari inevitabile che, in Italia, le prime “contraffazioni” façon de la Chine avessero luogo a Venezia, dove la lacca, lungi dal configurarsi come un’estemporanea, quanto brillante trovata, aveva alle spalle una tradizione plurisecolare. Nel Sei e Settecento, infatti, i “depentori alla cinese”, come si facevano chiamare gli artigiani dediti alla pratica della laccatura, continuavano a servirsi, come per il passato, della vernice per eccellenza, la sandracca, per conferire ai manufatti dipinti la tanto ambita lucentezza e la necessaria protezione. 
“La lacque de Venise est comme on sçait on reputation” annota nel suo Nouveau voyage de l’Italie un sagace osservatore francese come Maximilian Misson, di passaggio a Venezia nel 1668, aggiungendo “il y on a à toute sorte de prix”. Già saldamente attestata dalla precocissima testimonianza di questo viaggiatore ugonotto del tardo ‘600, la notorietà delle lacche dei Veneziani è indiscussa, in un percorso evolutivo del lessico ornamentale che, dai decori “alla turchesca” della seconda metà del '500, giunge sino alla moda della chinoiserie, destinata a dilagare nell’Europa intera sino alle soglie della stagione dei Neoclassicismi. 

Biografia Tomaso Piva

Tomaso Piva è laureato in Giurisprudenza, con una tesi in diritto internazionale sulla Circolazione dei Beni Culturali. Dopo gli studi si è trasferito a Parigi per un Master in Storia dell’Arte presso la casa d’aste Christie’s, durante il quale ha potuto approfondire le conoscenze sul gusto francese ed internazionale. Rappresenta la terza generazione di una famiglia di antiquari di origine veneta, specializzati in arredi e oggetti d’arte, soprattutto di area veneziana e dirige oggi la Galleria, situata nel cuore di Milano. Ha curato la pubblicazione di cataloghi e approfondimenti tematici e partecipa ad importanti fiere internazionali. Nel 2015 ha iniziato una collaborazione con la Pandolfini Casa D’Aste, come esperto di mobili e oggetti d’arte, per diventare quattro anni dopo il Capo del Dipartimento di International Fine Art. Da qualche anno fa parte del Consiglio dell’Associazione Antiquari d’Italia.

Biografia Clara Santini

Clara Santini, nata a Feltre (BL), si è laureata all’Università Cattolica di Milano in Storia dell'arte sotto la guida del prof. Miklós Boskovits, per poi conseguire la specializzazione in Storia dell’arte e delle Arti minori presso l'Università di Bologna. Dopo la pubblicazione dei primi saggi, dedicati alla pittura veneto – friulana del Trecento, le molteplici collaborazioni con le Soprintendenze ai Beni Artistici e Storici di Bologna, Modena e Reggio Emilia e con il Centro di Catalogazione e Restauro di Villa Manin di Passariano (UD) hanno focalizzato i suoi interessi sullo studio delle arti decorative, sfociando nella stesura dei tre tomi dei Mille Mobili Veneti - un'analisi dell’arredo domestico in Veneto dal XV al XIX secolo - e delle Lacche dei Veneziani. A queste pubblicazioni sono seguiti numerosi saggi di approfondimento sull'evoluzione del gusto dell’ornato nei territori della Serenissima e la collaborazione, tuttora in corso, con il Museum für Lackkunst di Münster. Nel 2004 fonda, assumendone la direzione, l'Antico Cotonificio Veneziano, marchio di produzione di tessuti artistici per l'arredamento, che affianca all'operazione di recupero in chiave storicista di procedimenti a stampa manuali un'attenta disamina delle inclinazioni del gusto contemporaneo, tutto all'insegna del più rigoroso made in Italy. Dopo anni di consulenze nel campo dell'arte moderna e contemporanea, nel 2018 apre a Bologna la galleria Reve Art, che propone una selezione di opere legate alla cultura veneta, privilegiando lo studio della cosiddetta “Pittura del Rinnovamento”, ossia quella legata alle Biennali di Venezia ed agli artisti che gravitarono in tale stimolante temperie culturale in un arco cronologico che spazia grossomodo dal 1895 sino alla metà del '900.

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