La presenza austriaca a Roma nel XIX secolo

CICLO: Una capitale internazionale: Roma e gli stranieri
RELATORE: Andreas Gottsmann, Direttore Istituto Storico Austriaco a Roma
DATA: giovedì 5 dicembre, ore 18

Con l'"eredità veneziana" dopo la Pace di Campoformido del 1797 anche il Palazzo Venezia passò alla monarchia asburgica e servì come ambasciata austriaca presso la Santa Sede fino alla Prima Guerra Mondiale. Dopo il 1870, l'ambasciatore austro-ungarico presso il Regno d'Italia ebbe qui i suoi uffici, mentre la sua residenza era invece a Palazzo Chigi.

Tuttavia, Roma non era interessante per l’Austria solo in quanto città del Papa e poi capitale italiana, ma anche come centro delle arti. Ogni anno vi venivano borsisti, la maggior parte dei quali inviati dall'Accademia di Belle Arti di Vienna. Si fermavano nella Città eterna per almeno un anno e coltivavano i loro studi nella torre di Palazzo Venezia. Con l’apertura degli archivi vaticani dal 1882 esisteva anche una rappresentanza accademica austriaca a Roma, ovvero l'Istituto storico, che fino alla Prima guerra mondiale ebbe sede in via della Croce e fu un punto di attrazione per molti studiosi provenienti dalla Monarchia asburgica.

Biografia

Andreas Gottsmann ha studiato storia all’Università di Vienna, poi collaboratore dell’Accademia delle Scienze austriaca, da dicembre 2013 è direttore dell’Istituto storico austriaco a Roma.

Principali interessi di ricerca: Storia austriaca dell’Ottocento, il problema nazionale e la monarchia asburgica; in particolare, sulla storia degli italiani, ha analizzato le relazioni tra Chiesa e Stato in Austria e tra Austria e Italia.

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