La parola della tela. Ovidio e il successo di Aracne

CICLO: Le parole e le immagini dell’arte: esplorazioni nella letteratura di Roma antica
RELATORE: Gianpiero Rosati
DATA: Martedì 7 ottobre, ore 18.00 
LUOGO: Palazzo Massimo alle Terme, Largo di Villa Peretti 2 

La gara di tessitura tra Aracne, abilissima tessitrice, e la dea Minerva, che di quella e delle altre arti femminili è la divinità tutelare, e alla quale la mortale Aracne non vuole riconoscersi inferiore, è un episodio cruciale delle Metamorfosi di Ovidio. I due arazzi che esse realizzano sono ispirati da opposti principî estetici e opposte ideologie; e anche lo stile del narratore Ovidio, che non prende apertamente posizione sul primato dell’una o dell’altra, riflette le rispettive scelte formali. La gara si conclude senza un verdetto chiaro, ma il testo fa capire che Aracne non esce certo sconfitta. La mancata vittoria è un’umiliazione per Minerva, che in preda all’ira punisce la rivale con un’azione di forza, quella che le deriva unicamente dal suo status divino, trasformandola in ragno. L’episodio, che godrà di larga fortuna nella storia dell’arte europea, mette in scena l’eterno conflitto (da cui Ovidio stesso rimarrà schiacciato) tra potere e autonomia dell’artista, e illustra la potenza comunicativa dell’immagine che sostituisce ed esalta la parola.

Biografia

Gianpiero Rosati ha insegnato Letteratura latina nelle Università di Firenze, Pavia, Udine e alla Scuola Normale Superiore di Pisa, dove ora è professore emerito. Ha scritto sulla poesia augustea (in particolare su Ovidio), sulla prosa narrativa latina e sulla letteratura della prima età imperiale. È socio della Accademia Nazionale dei Lincei e della Academia Europaea

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