«Ma più di ogni altra riforma amministrativa, la realizzazione delle ferrovie contribuirà a consolidare la conquista dell’indipendenza nazionale»: con queste parole Camillo Benso, conte di Cavour, già negli anni Quaranta dell’Ottocento individuò l’importante ruolo delle ferrovie nel percorso del Risorgimento per la costruzione e la definizione di una nazione libera, giovane, unita e moderna.
Ancor prima del 1861, la storia dell’unità nazionale e la storia delle ferrovie italiane risultano pressoché inseparabili. In linea con la visione di Cavour, i binari hanno reso concreta la geografia politica, collegando territori divisi da secoli di frontiere, favorito scambi economici e culturali, ridotto distanze, creato opportunità di lavoro e di mobilità sociale. I treni e le stazioni hanno anche contribuito a plasmare una nuova identità collettiva, fatta di viaggi, incontri, pendolarismi, emigrazioni, ritorni.
In questo processo ormai ultrasecolare, le ferrovie sono state fonte d’ispirazione per letterati e artisti, diventando metafora potente della modernità, della velocità e del progresso, talvolta anche delle loro innegabili contraddizioni.
Questa è la cornice del racconto espositivo di Le ferrovie d’Italia (1861-2025). Dall’unità nazionale alle sfide del futuro che ripercorre l'importante ruolo di Ferrovie dello Stato Italiane nel processo di unificazione nazionale, unendo un rigoroso impianto storico alla potenza dell'arte - da De Nittis a Boccioni, da De Chirico fino alle più recenti tendenze contemporanee - e delle nuove tecnologie. Un viaggio nel tempo per riscoprire, in modo nuovo e appassionante, l'identità stessa del Paese.
In linea con le più avanzate metodologie di ricerca, il racconto espositivo, pur avendo una base storica, presenta un accentuato grado di interdisciplinarità. Ciascuna sezione è strutturata su quattro piani di lettura distinti, permettendo un'analisi e una comprensione approfondite:
• La rete ferroviaria: la storia tecnica e gestionale delle infrastrutture e dei mezzi italiani
• Identità, istituzioni, politica ed economia: le motivazioni, le strategie e gli effetti delle scelte attuate in relazione alle ferrovie italiane
• Lavoro, costume e società: l’impatto delle ferrovie italiane sulla vita quotidiana, sul lavoro e sui comportamenti collettivi della Nazione
• Arte, musica e letteratura: il riflesso e l’interpretazione delle ferrovie italiane nelle arti, nella poesia, nella musica, nel teatro e nel cinema.
Il Vittoriano, cuore simbolico della nazione, luogo di memoria e monumento a Vittorio Emanuele II - primo re d’Italia - è il luogo che valorizza al meglio la potente eredità di Cavour e la traduce in una mostra in cui il fenomeno ferroviario è affrontato su piani molteplici, concatenati, interconnessi e in continuo dialogo con l’apparato grafico, i documenti, le immagini e le opere d’arte esposte per restituire al pubblico la dimensione emotiva e immaginaria del viaggio in treno.
L’esposizione, organizzata e promossa dal VIVE - Vittoriano e Palazzo Venezia insieme a Ferrovie dello Stato Italiane, sarà ospitata nella Sala Zanardelli del Vittoriano e aperta al pubblico dal 7 novembre 2025 all’11 gennaio 2026.










