Il restauro de "Il Mar Tirreno" – Consolidamento e protezione

Le superfici sono consolidate, si procede alla revisione delle stuccature e all’applicazione di polimeri per proteggere dagli agenti atmosferici

Le superfici degradate sono state consolidate con l'applicazione di nano-silicati, al fine di ristabilire la compattezza del materiale lapideo e far nuovamente aderire le parti distaccate. È stata effettuata un'attenta revisione delle stuccature, rimuovendo quelle non più aderenti e colmando le lacune e le discontinuità presenti sulla superficie lapidea, così da uniformare la superficie e renderla più resistente agli agenti di degrado (come inquinanti atmosferici, chimici e biologici, oltre alle infiltrazioni d’acqua).

Al termine del ciclo di interventi, sono stati applicati dei polisilossani per proteggere le superfici eccessivamente porose ed esposte agli agenti atmosferici, all'umidità da condensa o ai microrganismi animali e vegetali. Questo trattamento permette di modificare la tensione superficiale del sottofondo, in modo che la pioggia non penetri nella superficie verticale, ma scorra su di essa e creando una pellicola continua, che permette così al sottofondo di traspirare, senza modificarne l'equilibrio.

Nelle zone dove sono presenti depositi di croste nere vengono applicati impacchi di carbonato di ammonio utilizzando polpa di carta come supportante. L’impacco viene coperto con un foglio di pellicola di alluminio per mantenere l’impacco il più tempo possibile umido. Dopo mezz’ora l’impacco viene rimosso e lo sporco ormai solubilizzato viene rimosso meccanicamente con spazzolini ed acqua.

Per consolidare la superficie della pietra viene applicato un prodotto a base di  nano-calce diluita in acqua distillata, e successivamente vengono rimosse tutte le vecchie stuccature, ormai non sono più aderenti ed eseguite con materiali impropri. Sono quindi realizzate le nuove stuccature con polvere di marmo Botticino e calce idraulica.