CICLO: Idee e figure. Storie di strategie innovative per l’architettura.
RELATORE: Salvator Rueda
DATA: Giovedì 20 marzo, ore 18
Il peccato più grande dei progettisti è stato quello di permettere alle auto di occupare tutti i quartieri delle nostre città senza tenere conto delle caratteristiche di un dispositivo che circola 5 o 6 volte più velocemente del movimento di un pedone. Le conseguenze sono disastrose: massiccia occupazione dello spazio pubblico; inquinamento atmosferico; rumore; effetto isola di calore; consumo eccessivo di energia; massicce emissioni di CO2; congestione; impatto sulla salute, ecc.
Il modello del superisolato, con una semplice riprogettazione delle reti di trasporto, libera il 70% dello spazio pubblico dedicato al traffico e riduce significativamente tutte le disfunzioni urbane generate dall’attuale modello di mobilità e spazio pubblico sopra menzionato, e lo fa garantendo la funzionalità e l’organizzazione della città riducendo il traffico veicolare tra il 10 e il 15%.
I superblocchi trasformano le strade in piazze, consentendo la moltiplicazione degli usi dello spazio pubblico. Lo spostamento che è l'uso predominante lascia il posto all'intrattenimento, allo scambio, alla cultura, all'arte e allo spazio pubblico come l'agorà. Obiettivo dei progettisti non è più il pedone, come modalità di trasporto, ma il cittadino (qualcosa di più di un essere che si muove a piedi) che nei superisolati può esercitare tutti i suoi diritti, cioè tutti gli usi dello spazio pubblico, sopra menzionati.