CICLO: Una capitale internazionale: Roma e gli stranieri.
RELATORE: Gaetano Platania
DATA: Giovedì 26 giugno, ore 18
Si è sempre viaggiato (ma si viaggia ancora oggi) per motivi diversi. Per necessità politica, diplomatica, per affari strettamente familiari, per esigenze di studio, militari, motivi economici, come simplex servus Dei, oppure, per dirla alla Michel de Montaigne, per exercise profitable. A queste tipologie va menzionata anche una particolare forma di viaggio che rientra a pieno titolo nella necessità di raggiungere un determinato luogo per svolgere un determinato compito. Nel caso di specie che esporrò, si tratta dell’andare “altrove” compiuto da due esponenti dell’alta nobiltà magnatizia polacca che arriveranno a Roma con lo scopo di rinnovare l’atto d’obbedienza al papa. Atto antichissimo dalla grande valenza politica che avveniva attraverso un complesso e variopinto rituale cerimoniale e scenografico. I motivi per dichiarare fedeltà al romano pontefice erano strettamente legati alle relazioni politiche che intercorrevano tra i principi cattolici e la Santa Sede oltre alla volontà di rinnovare il legame spirituale con il successore di Pietro particolarmente all’inizio di pontificato.
Saranno pertanto presentate due fastose e festose ambasciate di obbedienza. La prima, di Jerzy Ossoliński, la seconda di Michał Radziwiłł, ambedue personaggi “stravaganti” nelle loro entrate solenni in città, ambedue nascondevano la necessità di rappresentare al meglio il loro rispettivo sovrano desideroso di sottostare alla potestà pontificia oltre che discutere di politica e superare, se possibile, quelle tante grandi o piccole divergenze che intercorrevano tra le due corti (Varsavia e la Santa Sede)