Cos’è l’Altare della Patria

L’Altare della Patria è la zona centrale - di forma curvilinea - del Vittoriano. L’architetto Giuseppe Sacconi, chiamato a rivedere il progetto iniziale, pensò di trasformare questa parte del monumento a Vittorio Emanuele II in un grande altare laico dedicato alla Nazione e ai suoi valori.
La sua decorazione – lunga 70 metri e alta 5 – si deve allo scultore lombardo Angelo Zanelli
(1879-1942). Zanelli, vincitore del concorso bandito nel 1908, concluse il lavoro nel 1925.

Il fregio scultoreo vede al centro la statua de La Dea Roma in un’edicola con il fondo di mosaico dorato. Ai lati i due bassorilievi, concepiti come maestosi cortei: sul lato occidentale L’Amor patrio che pugna e vince, sul lato orientale Il Lavoro che edifica e feconda. Zanelli, originario della provincia di Brescia, si era formato nell’alveo del classicismo, per poi mutare il proprio linguaggio in chiave Liberty e simbolista. Questa cifra stilistica gli consentì di coniugare la profonda memoria dell’antico con le più avanzate tendenze internazionali: La Dea Roma mostra una spiccata sensibilità verso l’austriaco Gustav Klimt e la Secessione viennese.

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Lo scultore Angelo Zanelli, ottenuta la vittoria definitiva, a lavoro sul fregio per l'Altare della Patria

Lo scultore Angelo Zanelli, ottenuta la vittoria definitiva, a lavoro sul fregio per l'Altare della Patria

Lo scultore Angelo Zanelli in posa con un primo modello in gesso de La Dea Roma per l'Altare della Patria, in una fotografia di Mario Nunes Vais

Lo scultore Angelo Zanelli in posa con un primo modello in gesso de La Dea Roma per l'Altare della Patria, in una fotografia di Mario Nunes Vais

L’Altare della Patria (foto di Antonio Idini)

L’Altare della Patria (foto di Antonio Idini)