Convegno internazionale di studi "Il concetto di Rinascimento, tra la storia e il mito. Origini, cambiamenti, riletture"

Dal 24 al 27 maggio il VIVE - Vittoriano e Palazzo Venezia, in collaborazione con la Bibliotheca Hertziana – Istituto Max Planck per la storia dell’arte, organizza e ospita un importante convegno internazionale: Il concetto di Rinascimento, tra la storia e il mito. Origini, cambiamenti, riletture” a cura di Edith Gabrielli (VIVE – Vittoriano e Palazzo Venezia), Massimiliano Rossi (Università del Salento) e Tristan Weddigen (Bibliotheca Hertziana).

Il concetto di Rinascimento, in apparenza tra i più forti e stabili dell’identità culturale italiana, è stato in realtà soggetto nel corso dei secoli a continue variazioni. Adombrato dagli umanisti italiani e sviluppato nel disegno storiografico di Giorgio Vasari (1550 e 1568), esso andò codificandosi nel diciottesimo e ancor più nel diciannovesimo secolo. Da allora quell’idea ha continuato a subire una nutrita serie di riletture, di critiche e di ripensamenti: ancor oggi il dibattito è in corso.

Il convegno esplora la pluralità dei concetti di Rinascimento attraverso i tempi, esaminando grandi figure, pratiche artistiche e paradigmi che, a distanza di cinque secoli dai fatti, hanno contribuito a mantenerne inesausta la carica vitale. Il titolo stesso rinvia al rapporto dialettico tra le diverse epoche che costituiscono l’attuale nozione di “Rinascimento” così come al difficile nodo storiografico tra “Rinascimento” e “Modernità”.

Gli interventi, strutturati cronologicamente in quattro sessioni e in dibattiti tra       studiosi di ambiti disciplinari differenti, hanno il loro punto di partenza e di gravità in alcuni compiti precisi, da intendersi come azioni fondamentali.

Ripercorrere dall’interno, a partire dal concetto di Rinascita celebrata nel Trecento italiano, la formazione di un paradigma mutevole, che giunge alla codificazione vasariana segmentato in più tratti e agganciato ad auctoritates (Giotto o Simone Martini, Masaccio o Gentile, Donatello o Ghiberti, Brunelleschi o Alberti) pure al nostro sguardo talora inconciliabili. Sembra dunque possibile ipotizzare il maturo Rinascimento come un “palinsesto” da cui grattare via, come da una vernice, l’alta retorica omologante, per farne emergere quelle “origini municipali” ancora fertili e vitali fino alla fine del XV secolo. Una dinamica cioè perfettamente applicabile al ruolo che Giorgio Vasari affiderà al linguaggiototalizzante della “maniera moderna”, con la conseguente subordinazione del sistema diversarum artium di tradizione medievale all’estetica normativa del “Disegno”. In questa cornice andrà verificato quanto la dominante cultura materiale della bottega quattrocentesca, nella sostanza priva di gerarchie tra le tipologie e le tecniche, sia stata progressivamente concettualizzata e disarticolata nel corso del secolo successivo.

Verificare cosa resta della “maniera moderna” al XVII e XVIII secolo: quale e quanto Michelangelo? Quale e quanto Leonardo? Perché si costituirà la triade duratura Raffaello, Correggio, Tiziano? E perché Veronese e non Tintoretto? In che modo l’aurea epoca leonina si rispecchierà nei pontificati secenteschi e per quali ragioni verrà ad occupare un ruolo canonico nella storiografia illuminista?

Riconsiderare, a partire dall’Ottocento, il peso storiografico del Rinascimento, giunto a coincidere, nella ideologia preunitaria e postunitaria, come nel caso esemplare della Storia della letteratura (1870) di Francesco De Sanctis, con la “fine della libertà italiana” e con la “mancata Riforma” religiosa: a un paese disunito, oppresso dal “giogo” spagnolo e imbavagliato dalla Chiesa di Roma,   pareva dunque sbarrato l’accesso alla Modernità nello stesso periodo in cui tuttavia era collocato il suo apogeo: in quale misura la storiografia artistica ebbe coscienza di questa paradossale contraddizione? E con quanta lucidità e con quale successo? In che rapporto si pose, fuori d’Italia, la “maniera moderna” vasariana con la “Renaissance” di Michelet, Sismondi, Roscoe, Burckhardt prima e poi di Wölfflin, Warburg o Panofsky?  E da altro e più generale punto di vista, su quali basi è ancora legittimo considerare la Riforma protestante contrapposta al Rinascimento europeo e al suo lascito o è al contrario possibile ritenere che ne sia stata parte?

Misurarsi con il fatto che il paradigma “Rinascimento” è stato da ormai quasi quarant’anni decostruito, per non dire demolito, a partire dagli studi post e decoloniali, dagli studi di genere, dalla Global History, dall’attualissima problematica del “postumano”, fino ai recentissimi episodi neoiconoclasti, come egemonico, eurocentrico, patriarcale, bianco. In che misura la crisi epistemologica della “storia dell’arte”, la cui “fine” è stata paradossalmente decretata da più parti, trascina con sé quella del “Rinascimento”? Fino a che punto è giusto “decostruire la decostruzione”, verificarne la tenuta storica di formule e parole d’ordine che appaiono precocemente divenute a loro volta cliché? E come spiegare la duratura fortuna periodizzante di “Renaissance”, vocabolo utilizzato ancora e comunque per sottolineare rinascita, riscossa, rivendicazione di libertà, in qualunque parte del mondo e in qualunque epoca storica esse accadano o siano accadute? Se una tale narrazione, incentrata sull’Europa, aveva infatti reso automaticamente periferiche tutte le altre storie culturali, sembra giunto ora il momento di ripensare lucidamente come i concetti imposti all’altro, quali costruzioni di potere, non siano che una forma di riflessione sulle proprie proiezioni e i propri rifiuti: è questa la ragione per cui gli organizzatori dell’incontro credono sia necessario ridiscutere ancora una volta e in positivo la nozione di Rinascimento.

Programma

mercoledì 24 maggio
VIVE – Vittoriano e Palazzo Venezia
Sala del Refettorio, Via del Plebiscito 118

15:00 - 18:30

Saluti istituzionali

Vittorio Sgarbi (Sottosegretario di Stato del Ministero della Cultura)

Le ragioni del convegno

Edith Gabrielli, Massimiliano Rossi, Tristan Weddigen

Rinascimento: una costruzione plurale

Chair Lina Bolzoni (Scuola Normale Superiore)

Stéphane Toussaint (Centre André-Chastel, Parigi – CNRS - Università La    Sorbona - Ministero della Cultura)
Tra rovine e progressi. Il Rinascimento come prototipo creativo


Giuseppe Capriotti (Università di Macerata)
Rinascimento e sopravvivenze medievali


Chair Alessandro Nova (Kunsthistorisches Institut in Florenz)
Patrizia Zambrano (Università del Piemonte Orientale)
Canone e storia. Il Rinascimento e le arti ‘rinate’, ‘restaurate’, ‘risuscitate’, ‘ricuperate’


Dario Donetti (Università di Verona)
Il Rinascimento dell’architettura. Nascita, fortuna e revisione del paradigma classicista


Discussione

giovedì 25 maggiox

VIVE – Vittoriano e Palazzo Venezia
Sala del Refettorio, Via del Plebiscito 118

9:00 - 13:00

Chair Ulrich Pfisterer (Ludwig-Maximilians-Universität e Istituto Centrale di Storia  dell'Arte, Monaco)
Tommaso Mozzati (Università degli Studi di Perugia – Casa de Velázquez)
Il rinascimento dell’Antico: linguaggi decorativi nell’Europa del Cinquecento, tra modernità e tradizione classica


Alexis R. Culotta (Tulane University)
The Many Hands of Artistic Agency: Revisiting Renaissance Rome and Raphael via Workshop Production


Larissa Mohr (Austrian Academy of Sciences, University of Vienna)
From Copying to Studying from Life: on the Relationship between Model Books and Sketchbooks in the Case of Giovanni da Udine

Marco Scansani (Università degli Studi di Trento)
Dalla pratica del bozzetto alla pratica del bronzetto nella Padova di Pomponio Gaurico


Discussione

Chair Matteo Al Kalak (Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia)
Raymond E. Carlson (University of Oxford)
Michelangelo e la possibilità di un Rinascimento infinito

Sefy Hendler (Tel Aviv University) Many “errors”, but no “failures”? Vasari and the idea of failure in the Renaissance, a reevaluation

Stefano Jossa (Royal Holloway University of London e Università di Palermo)
Il Rinascimento dei moderni. Una proposta per una rinascita


Discussione

Continuità e ciclicità

15:00 -18:30

Chair Stéphane Toussaint (Centre André-Chastel, Parigi – CNRS - Università La Sorbona - Ministero della Cultura)

Debora Spini (New York University Florence)
Ritornare al nuovo. Rinascimento e riforma alle radici della modernità

Paolo Pastres (Deputazione di Storia Patria per il Friuli – Udine)
I “tre grandi apostoli dell’arte” Raffaello, Correggio e Tiziano: una silloge del Rinascimento, tra esempio e mito


Estelle Lingo (University of Washington, Seattle)
Objects against Historiography: Probing the Seventeenth-Century Construction of the Renaissance


Discussione

Chair Maria Giulia Aurigemma (Università degli Studi “G. D’Annunzio” Chieti - Pescara)
Lucia Simonato (Scuola Normale Superiore)
Il ‘Rinascimento’ barberiniano e le sue tecniche artistiche


Denis Ton (Castello del Buonconsiglio, Trento)
Revival, sopravvivenza e ricreazione del Rinascimento nel Settecento veneziano


Giovanni Maria Fara (Università Ca' Foscari Venezia)
Carl Heinrich von Heineken lettore di Vasari. La prima traduzione tedesca della Vita di Marcantonio Bolognese, e d’altri intagliatori di stampe e la questione dell’origine dell’incisione. Un nuovo paradigma nella valutazione del Rinascimento a nord delle Alpi


Discussione

venerdì 26 maggio

Bibliotheca Hertziana
Villino Stroganoff, Via Gregoriana 22

L’invenzione di un paradigma

9:00 - 13:00

Chair Fabio Mangone (Università degli Studi di Napoli Federico II)

Eva Struhal (Università di Trento)
History of Art as History of Nature: towards a “naturalization” of the Renaissance


Antonio Brucculeri (Ecole Nationale Súperieure d’Architecture – La Villette Parigi) L’idea di Rinascimento delle arti secondo Seroux d’Agincourt: un contributo precoce al dibattito ottocentesco

Michele Lodone (Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia)
Il Magnifico. Lorenzo de’ Medici tra storia e mito


Matteo Al Kalak (Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia)
Gli splendori dell’Anticristo. Leone X tra mito artistico e polemica religiosa


Discussione

Chair Stefano Jossa (Royal Holloway University of London e Università degli Studi di Palermo)
Emanuele Pellegrini (Scuola IMT Alti Studi Lucca)
Il confine mobile del Rinascimento: Sismondi e Roscoe


Gianpaolo Angelini (Università di Pavia)
L’«epoca del carattere» e l’«epoca degli affetti»: interpretazioni del Rinascimento da Giovanni Morelli a Pasquale Villari


15:00 - 18:30

Chair Estelle Lingo (University of Washington, Seattle)
Maria Giulia Aurigemma (Università degli Studi “G. D’Annunzio” Chieti - Pescara)
Monografie di artisti del Rinascimento, genesi ed evoluzione


Daniele Di Cola (Sapienza Università di Roma)
Il Rinascimento “etrusco-orientale” di Gustave Soulier: una revisione d’inizio Novecento nel contesto del dibattito franco-italiano


Ulrich Pfisterer (Ludwig-Maximilians-Universität e Istituto Centrale di Storia dell'Arte, Monaco)
Immagini della Rinascita. Tempo ciclico e tempo lineare nella storiografia tedesca intorno al 1900


Discussione

Chair Claudia Cieri Via (Sapienza Università di Roma)

Ada Naval (Universidad Pompeu Fabra Barcelona e Università Ca' Foscari Venezia)
Le tracce in movimento del Rinascimento: la Ninfa


Camilla Balbi (Università IULM Milano)
Renaissance in exile. Il tempo instabile del Rinascimento nel pensiero di Erwin Panofsky


Tommaso Casini (Università IULM Milano)
L'Istituto Nazionale di Studi sul Rinascimento di Firenze(1937-1944): ricerche, dibattiti e sviluppi per la definizione del concetto di Rinascimento


Discussione

sabato 27 maggio

VIVE – Vittoriano e Palazzo Venezia
Sala del Refettorio, Via del Plebiscito 118

Permanenza, decostruzione, resistenza

9:00 - 13:00

Chair Eva Struhal (Università di Trento)
Ana Redondo Plaza (Universidad Complutense de Madrid)
“Sœurs latines”: La costruzione del Rinascimento nella Francia degli anni ’30 del Novecento


Orietta Lanzarini (Università degli Studi di Udine)
Il Rinascimento di Luigi Moretti


Paola Cordera (Scuola del Design, Politecnico di Milano) Segni del Rinascimento nei prodotti della Nuova Italia

Chiara Faggella (Lund University)
La legittimazione culturale del Rinascimento nella promozione della moda italiana del dopoguerra: dall’artigianato alla couture


Discussione

Chair Alina Payne (I Tatti - The Harvard University Center for Italian Renaissance Studies, Firenze)
Giovanni Iovane (Accademia di Brera, Milano)
Rinascimento e Rinascenze nell’arte italiana contemporanea


William N. West (Northwestern University Chicago)
Riprendere il Rinascimento: Alain Locke, Aaron Douglas e il “Negro Renaissance”


Laura Lombardi (Accademia di Belle Arti di Firenze)
Riletture del Rinascimento nel postumano


Discussione

Bilanci e prospettive / Conclusioni