Tegola con bollo di papa Paolo II Barbo
Manifattura romana 1466
Questa tegola trapezoidale in terracotta faceva parte della copertura del Palazzo di San Marco, ora noto come Palazzo Venezia, e reca al centro, in impressione, il sigillo del pontefice Paolo II Barbo con la data del 1466 e al centro lo stemma con il leone rampante rivolto verso sinistra, sormontato dalla tiara e completato dalle chiavi decussate. Il manufatto testimonia l’interesse per la definizione di ogni fase costruttiva dell’edificio da parte del committente,che volle apporre sulla tegola il proprio marchio personale.
Questa tegola trapezoidale in terracotta faceva parte della copertura del Palazzo di San Marco, ora noto come Palazzo Venezia, e reca al centro, in impressione, il sigillo del pontefice Paolo II Barbo con la data del 1466 e al centro lo stemma con il leone rampante rivolto verso sinistra, sormontato dalla tiara e completato dalle chiavi decussate. Il manufatto testimonia l’interesse per la definizione di ogni fase costruttiva dell’edificio da parte del committente,che volle apporre sulla tegola il proprio marchio personale.
Dettagli dell’opera
Scheda di catalogo
La tegola è realizzata con uno spesso strato di terracotta di forma trapezoidale con i bordi laterali rialzati e mostra ancora visibili i segni della lavorazione avvenuta tramite stecche e spatole. Presenta discromie, residui di materiali diversi (forse calce), sbeccature soprattutto ai bordi e un foro nella metà inferiore. Al centro reca impresso, in rilievo, il marchio del pontefice veneziano Paolo II Barbo: lo stemma con il leone rampante rivolto verso sinistra, percorso dalla banda obliqua e sormontato dalla tiara con le infule svolazzanti e dalle chiavi decussate. Dalla testa di queste, di forma circolare, partono dei sottili nastri che riempiono decorativamente i vuoti del campo circolare del sigillo. Le parole che corrono, nel giro, attorno allo stemma ricordano il pontificato del papa veneto e collocano l’impressione alla data del 1466, quando i lavori di costruzione di Palazzo Venezia erano nelle fasi terminali (Barberini 2008, pp. 13-20). Presso il Museo si conserva un’altra tegola, di analoghe dimensioni, rinvenuta durante i lavori di riparazione del tetto nell’ala del palazzo prospiciente la piazza, che presenta impressa la medesima data (Casanova 1980, p. 27, n. 5; Recenti restauri 1963, p. 14). Questa pratica di marchiatura delle tegole aveva un precedente illustre, ovvero il restauro del Pantheon promosso da papa Niccolò V, per il quale il pontefice aveva fatto marchiare le tegole plumbee di nuova fabbricazione (Tomei 1938, p. 32; Barberini 2008, p. 18).
Sebbene ben più note di queste siano le tegole in piombo dorato che coprivano il tetto della basilica di San Marco (Weiss 1958, pp. 39-40; Cannata 1982, pp. 32-35, nn. 2-3) anche per questi manufatti in terracotta possono essere avanzate delle considerazioni circa le maestranze coinvolte nella realizzazione. L’analisi delle forme del bollo impresso a rilievo sulla terracotta, soprattutto dei caratteri alfabetici, grandi, chiari, e con le stanghette che terminano leggermente allargate, suggerisce di ricondurre l’incisione della matrice sigillare a un maestro largamente attivo per papa Paolo II, ovvero l’umbro Emiliano Orfini da Foligno (Scapecchi 2013; Villani 2020, pp. 192-193). Il confronto con la grande medaglia raffigurante Paolo II in concistoro, realizzata da Orfini tra il 1466 e il 1467 (inv. 11278), evidenzia la medesima forma delle lettere e la particolarità della separazione delle parole, in alto, in corrispondenza della tiara, con un segno a forma di croce (+). È quindi possibile che il pontefice abbia richiesto al suo maestro sigillaro anche una matrice metallica incisa al fine di marchiare le tegole del tetto del Palazzo, così da tramandare la propria memoria e la data del posizionamento anche di questi elementi dell’edificio.
Giulia Zaccariotto
Stato di conservazione
Discreto.
Iscrizioni
Entro doppio bordo liscio: «[croce] PAVLVS • VENETVS • P[a]P[a] • II • MCCCCLXVI».
Provenienza
Palazzo Venezia.
Esposizioni
Recenti restauri, acquisti e acquisizioni, mostra per la VI Settimana dei Musei, 31 marzo-15 aprile 1963.
Bibliografia
Tomei Piero, Le vicende del rivestimento della cupola del Pantheon, in «Bollettino d’arte», 3 ser., 32, 1938, pp. 31-39;
Weiss Roberto, Un umanista veneziano. Papa Paolo II, Venezia 1958;
Recenti restauri, acquisti e acquisizioni, catalogo della mostra per la VI Settimana dei Musei (31 marzo-15 aprile 1963), a cura della Soprintendenza alle Gallerie e alle Opere d’Arte Medioevali e Moderna, Roma 1963;
Casanova Maria Letizia, Palazzo Venezia: Paolo II e le fabbriche di San Marco, Roma 1980;
Cannata Pietro (a cura di), Rilievi e placchette dal XV al XVIII secolo, catalogo della mostra (Roma, Museo Nazionale di Palazzo Venezia, febbraio 27 febbraio-29 aprile 1982), Roma 1982;
Barberini Maria Giulia, Il Palazzo di Venezia. La dimora privata del cardinale Pietro Barbo e il palazzo di Paolo II, in Barberini, Maria Giulia (a cura di), Tracce di pietra. La collezione dei marmi di Palazzo Venezia, Roma 2008, pp. 13-54;
Scapecchi Piero, Emiliano Orfini, ad vocem, in Dizionario Biografico degli Italiani, LXXIX, Roma 2013;
Villani Rosa Maria, La medaglia di Paolo II in concistoro: ipotesi di tecnica esecutiva, in Simonato Lucia (a cura di), La collezione di medaglie Mario Scaglia. Esercizi di lettura, Cinisello Balsamo 2020, pp. 192-193, n. 2.