Orciolo apotecario
Ambito romano 1490-1510
Orciolo da spezieria in maiolica policroma decorato in blu, bruno, verde, giallo e arancio, parte del corredo della farmacia del Santissimo Salvatore ad Sancta Sanctorum.
Orciolo da spezieria in maiolica policroma decorato in blu, bruno, verde, giallo e arancio, parte del corredo della farmacia del Santissimo Salvatore ad Sancta Sanctorum.
Dettagli dell’opera
Scheda di catalogo
L'orciolo presenta identica forma e decoro di un contenitore conservato presso il Museo Nazionale di Palazzo Venezia (inv. 9502): corpo globulare, piede a disco leggermente svasato, alto collo, orlo estroflesso, due anse a nastro opposte che si impostano alla base del collo e scendono fino al punto di massima espansione del corpo.
Su copertura di smalto stannifero i colori impiegati per la decorazione sono blu, bruno, verde, giallo e arancio. Il tema decorativo sul fronte è formato da un motivo “alla porcellana” in corrispondenza del collo e del piede, al centro un grande festone di frutta e fiori contenente un emblema circolare con un cartiglio e l'iscrizione "V[o]. P[ro]O. SCHABIE" (unguento per la scabbia); al di sopra dei cartiglio è dipinta l'insegna (un candelabro a forma di balaustra) dell'ospedale del Santissimo Salvatore ad Sancta Sanctorum. Sotto il cartiglio si trovano trofei con scudi, elmi e insegne. Sul retro la superficie è interamente decorata con il motivo della “foglia accartocciata” dal collo fino al piede.
Questa e l'analoga maiolica inv. 9502 provengono dalla spezieria annessa all'Archiospedale del Santissimo Salvatore ad Sancta Sanctorum; dopo la sua dismissione circa dieci contenitori del corredo apotecario furono trasferiti nei locali della direzione dell'ospedale del Santo Spirito, per poi passare nei depositi del Museo di Palazzo Venezia. Alcuni di essi furono esposti alla Esposizione Universale di Roma del 1911 (cat. pp. 130-132).
Fin dal 1898 Fraschetti in suo contributo sui vasi apotecari romani (Fraschetti 1898, fig. 80) propose di assegnare gli orcioli alle botteghe di Roma, diversamente dalle consuete e infondate attribuzioni a Cafaggiolo avanzate in precedenza. Fraschetti a sostegno di tale ipotesi segnalò alcuni documenti dell'archivio dell'Ospedale del Salvatore, dei primi anni del XVI secolo, dove si parla di un rifornimento di vasi per la spezieria da parte di un vasaio di nome Leonardo di origini toscane con bottega in piazza Navona. Otto Mazzucato nel 1990 conferma l'attribuzione di Fraschetti, segnalando i medesimi documenti d'archivio dell'Ospedale (Mazzucato 1990, pp. 46-47, n. 21).
Luca Pesante
Stato di conservazione
Buono.
Iscrizioni
«V[o]. P[ro]O. SCHABIE» (unguento per la scabbia).
Provenienza
Roma, Spezieria annessa all'Archiospedale del Santissimo Salvatore ad Sancta Sanctorum.
Bibliografia
Fraschetti Stanislao, Vasi da farmacie romane fabbricati a Roma e non a Cafaggiolo, in «L'Arte», I, 1898, pp. VI-IX, fig. 80;
Mazzucato Otto (a cura di), Le ceramiche da Farmacia a Roma tra '400 e '600, catalogo della mostra (Roma, Palazzo Braschi, 30 marzo-6 maggio 1990), Viterbo 1990, pp. 46-47, n. 21.