Medaglia ovale con papa Paolo II Barbo
Cristoforo di Geremia 1468
Questa medaglia ovale con il ritratto di papa Paolo II Barbo celebra il suo ruolo come pacificatore delle guerre d’Italia dopo la primavera del 1468, quando emanò una bolla per porre fine ai conflitti tra gli stati territoriali all’interno della Penisola. Nelle fondamenta di Palazzo Venezia è stata rinvenuta anche la matrice per realizzare questa e gli altri esemplari della medaglia, un oggetto in bronzo che si presenta in negativo, anziché in positivo, e che serviva per produrre le cere da gettare poi in metallo.
Questa medaglia ovale con il ritratto di papa Paolo II Barbo celebra il suo ruolo come pacificatore delle guerre d’Italia dopo la primavera del 1468, quando emanò una bolla per porre fine ai conflitti tra gli stati territoriali all’interno della Penisola. Nelle fondamenta di Palazzo Venezia è stata rinvenuta anche la matrice per realizzare questa e gli altri esemplari della medaglia, un oggetto in bronzo che si presenta in negativo, anziché in positivo, e che serviva per produrre le cere da gettare poi in metallo.
Dettagli dell’opera
Scheda di catalogo
La medaglia ovale ha identici diritto e rovescio, nei quali è rappresentato il pontefice rivolto verso destra, con la tonsura e il piviale dall’alto bordo decorato con motivi vegetali, sotto il quale si intravede l’alba plissettata, chiuso da un grosso bottone rotondo con una gemma centrale e una corona di perle (Buonanni 1699, p. 87, n. XV; Hill 1910, p. 366, n. 27).
La legenda chiarisce l'occasione per cui fu realizzato il piccolo rilievo in bronzo: il pontefice vi è infatti ricordato come fondatore della pace in Italia. Negli anni sessanta del Quattrocento la Penisola fu percorsa da continui conflitti che videro l’uno contro l’altro gli stati territoriali italiani, e il veneziano Paolo II, in carica dal 1464, si fece promotore di iniziative volte a raggiungere una pace duratura. Nel febbraio del 1468 il papa decise di emanare una bolla per la pace in Italia (Ut liberius iustissimum bellum, Modigliani 2014), che fu pubblicata il 25 aprile e celebrata nel maggio successivo con solenni processioni, orazioni e inni (Modesti 2002, pp. 269-270, n. 97). È proprio a queste celebrazioni che deve essere legata la creazione di questa medaglia ovale, che non è nota solo nella versione in rilievo, ma anche nella sua matrice ovale in negativo, ritrovata nelle fondamenta di Palazzo Venezia assieme ad altre medaglie per il papa (Weiss 1958, pp. 56-57, in riferimento a inv. 2933 e inv. 3169). La matrice serviva per ottenere positivi in cera da gettare in bronzo per avere molti esemplari della medaglia e il museo conserva anche una impronta in ceralacca rossa, tratta da questa stessa matrice, acquistata nel 1928 da Adolfo Pergolini (Balbi De Caro 1973, p. 28 e p. 34, nota 5).
Attribuito inizialmente a Bartolomeo Bellano (Morsolin 1890), il ritratto in ovale è stato correttamente ricondotto al mantovano Cristoforo di Geremia, medaglista ufficiale di Paolo II, attivo presso le Officine di San Marco (Hill 1910, p. 24; Hill 1930, p. 200, n. 772). Il medesimo busto su medaglia ovale esiste anche in versioni con al rovescio lo stemma Barbo sormontato dalla tiara e dalle chiavi decussate (Zaccariotto 2020, p. 115, n. 86 per il tipo con lo stemma a tutto campo; Modesti 2002, pp. 275-276, n. 100 per un tipo con lo stemma piccolo al centro del campo), o con al rovescio la gemma più nota della collezione del papa, il Sigillo di Nerone (Modesti 2002, pp. 277-278, n. 101), oppure in una versione con il bordo perlinato al posto di quello con le foglie d’alloro (Modesti 2002, pp. 273-274, n. 99).
Cristoforo di Geremia, figlio di un orafo, nacque a Mantova attorno al 1410, e si trasferì a Roma nel 1456, prima presso il cardinale Ludovico Scarampi Mezzarota, poi presso il conterraneo Ludovico Gonzaga. Dal 1465 fu al servizio di papa Paolo II Barbo per il quale non solo realizzò numerose medaglie, firmandone alcune, ma restaurò anche la statua bronzea di Marc’Aurelio, in occasione del soggiorno romano dell’imperatore Federico III nel 1468. Morì a Roma nel 1476 (Pirzio Biroli Stefanelli 1985).
Giulia Zaccariotto
Stato di conservazione
Buono.
Iscrizioni
Diritto: [nel giro, entro bordo a foglie d’alloro] «PAVLO • VENETO • PAPE • II • ITALICE • PACIS • FVNDATORI [tre spighe] ROMA [grappolo d’uva]»;
Rovescio: [nel giro, entro bordo a foglie d’alloro] «PAVLO • VENETO • PAPE • II • ITALICE • PACIS • FVNDATORI [tre spighe] ROMA [grappolo d’uva]».
Provenienza
Acquisto da Scipione Buonfili, 1920;
Roma, Museo Nazionale di Palazzo Venezia, 1920.
Bibliografia
Buonanni Filippo, Numismata Pontificum Romanorum quae a tempore Martini V usque ad annum MDCXCIX vel authoritate publica, vel privato genio in lucem prodiere, Romae 1699;
Morsolin Bernardo, Medaglie del Vellano di Padova in onore di Paolo II, in «Rivista italiana di numismatica e scienze affini», III, 1890, 4, pp. 567-576;
Hill George Francis, The Medals of Paul II, in «Numismatic Chronicle», s. 4, X, 1910, pp. 340-369;
Hill George Francis, A Corpus of Italian Medals of the Renaissance before Cellini, 2 voll., London 1930;
Weiss Roberto, Un umanista veneziano. Papa Paolo II, Venezia 1958;
Balbi De Caro Silvana, Le medaglie del Museo del Palazzo di Venezia in Roma, in «Medaglia», I, 1971, 2, pp. 7-15;
Balbi De Caro Silvana, Di alcune medaglie di Paolo II rinvenute nelle mura del Palazzo di Venezia in Roma, in «Medaglia», III, 1973, 5, pp. 24-34;
Pirzio Biroli Stefanelli Lucia, Cristoforo di Geremia, ad vocem, in Dizionario Biografico degli Italiani, XXXI, Roma 1985.
Modesti Adolfo, Corpus numismatum omnium Romanorum Pontificum. I. Da san Pietro (42-67) a Adriano VI (1522-1523), Roma 2002;
Modigliani Anna, Paolo II, papa, ad vocem, in Dizionario Biografico degli Italiani, LXXXI, Roma 2014;
Zaccariotto Giulia, La collezione di medaglie Mario Scaglia. II. Catalogo, Bologna-Cinisello Balsamo 2020.