Madonna stante con il Bambino (Madonna di Pacentro)
Scultore abruzzese Fine del XIV secolo
La figura della Madonna stante è leggermente arcuata verso destra, con un accenno di hanchement; sorregge con il braccio sinistro il Bambino il cui sguardo è rivolto verso la mano destra della Madre. Un ampio mantello dorato, bordato di blu di lapislazzuli, avvolge la figura di quest'ultima e ne copre anche parte del capo, ornato da una corona in gran parte perduta. Anche il Bambino è coperto da un manto dorato, al di sotto del quale è una tunica di colore blu intenso con decorazioni fitomorfe e bottoni in oro. La tunica della Vergine è in rosso cinabro con gigli angioini.
La figura della Madonna stante è leggermente arcuata verso destra, con un accenno di hanchement; sorregge con il braccio sinistro il Bambino il cui sguardo è rivolto verso la mano destra della Madre. Un ampio mantello dorato, bordato di blu di lapislazzuli, avvolge la figura di quest'ultima e ne copre anche parte del capo, ornato da una corona in gran parte perduta. Anche il Bambino è coperto da un manto dorato, al di sotto del quale è una tunica di colore blu intenso con decorazioni fitomorfe e bottoni in oro. La tunica della Vergine è in rosso cinabro con gigli angioini.
Dettagli dell’opera
Scheda di catalogo
L'opera fu acquistata nel 1924 da Vespasiano Pitassi a Pacentro (Aq) e ritenuta inizialmente opera abruzzese del XIV secolo (Hermanin 1925); in seguito una scultura di Niccolò da Venezia e datata ai primi del XV da Santangelo (1954, p. 70). Ipotesi che trovò d'accordo Carli (1960, p. 71), il quale in un'altra occasione inserì l'opera in una corrente da lui definita franco-orvietana (Carli 1984; 2a ed. 1998, p. 68). La scultura presenta tutte le caratteristiche della produzione tardotrecentesca abruzzese, che risente delle influenze gotiche trasmesse da Napoli, capitale del regno. In questo senso, particolarmente evidente è l'uso di un appena accennato hanchement, di eleganti panneggi avvolgenti, dell'espressione sorridente dei personaggi.
Stefania Paone
Stato di conservazione
Buono. Poche cadute della pellicola pittorica. Danni alla corona della Vergine, in parte scomparsa.
Restauri e analisi
Analisi delle specie legnose (pioppo e tiglio) eseguita dall'IVALSA-CNR di Firenze;
analisi dei pigmenti eseguita dall'ICVBC-CNR di Firenze.
Provenienza
Acquisto da Vespasiano Pitassi, 1924.
Bibliografia
Hermanin Federico, Il Palazzo di Venezia: museo e grandi sale; descrizione e catalogo dell’appartamento di Paolo II, Bologna 1925, p. 34;
Mariani, Valerio, Sculture lignee in Abruzzo, Bergamo 1930, tav. 10;
Hermanin Federico, Il Palazzo di Venezia, Roma 1948, p. 267;
Santangelo Antonino (a cura di), Museo di Palazzo Venezia. Catalogo delle sculture, Roma 1954, p. 70;
Carli Enzo, La scultura lignea In Italia dal XII al XVI secolo, Banca Nazionale del Lavoro Milano 1960;
Carli Enzo, Per il "Maestro della Santa Caterina Gualino", in Studi in onore di Giulio Carlo Argan, Roma 1984, pp. 59-69 (ripubblicato in Carli Enzo, Arte in Abruzzo, Milano 1998, pp. 66-68;
Fachechi Grazia Maria, Museo Nazionale del Palazzo di Venezia. Sculture in legno, Roma 2011, pp. 80-81.