Madonna del Latte
Ignoto Secondo quarto del XIV secolo
La scultura raffigura la Madonna in trono con il Bambino nell'atto di toccare il seno scoperto della Madre, nell'iconografia caratteristica della "Virgo lactans". Il Bambino è seduto sul ginocchio destro della Madre ed è rivolto verso l'osservatore, mentre la Vergine è ritratta frontalmente. La Vergine è abbigliata con un manto dorato foderato in verde sopra una tunica rossa; il Bambino indossa un abitino bianco e ha gambe e bacino coperti da un panneggio arancione. Il retro della scultura è scavato per alleggerirne il peso e mostra tracce dell'esistenza di un probabile dossale perduto.
La scultura raffigura la Madonna in trono con il Bambino nell'atto di toccare il seno scoperto della Madre, nell'iconografia caratteristica della "Virgo lactans". Il Bambino è seduto sul ginocchio destro della Madre ed è rivolto verso l'osservatore, mentre la Vergine è ritratta frontalmente. La Vergine è abbigliata con un manto dorato foderato in verde sopra una tunica rossa; il Bambino indossa un abitino bianco e ha gambe e bacino coperti da un panneggio arancione. Il retro della scultura è scavato per alleggerirne il peso e mostra tracce dell'esistenza di un probabile dossale perduto.
Dettagli dell’opera
Scheda di catalogo
La scultura, in origine conservata nella chiesa di San Giovanni Battista a San Demetrio ne' Vestini (L'Aquila) fu acquistata per essere collocata nel Museo Nazionale di Castel Sant'Angelo. È stata attribuita all'ambito abruzzese da Hermanin (1948, p. 267), mentre Santangelo (1954, p. 69) la pone a confronto con sculture marchigiane. Fachechi (2011, pp. 78-79), la data al terzo quarto del Trecento accostandola al Sant'Antonio Abate del Castello di Frontone. Pur considerando la permeabilità culturale nel Medioevo tra queste due aree geografiche, la presenza di due importanti e autorevoli precedenti iconografici della Madonna del Latte nel territorio aquilano fa ragionevolmente supporre che l'esecuzione della scultura di San Demetrio ne' Vestini sia avvenuta in una bottega abruzzese. I precedenti iconografici più significativi, anche del punto di vista dell'importanza devozionale, sono costituiti da due dipinti su tavola duecenteschi: il più antico è la cosiddetta Madonna "de Ambro" dalla chiesa di Santa Maria a Grajano di Fontecchio, ora nel Museo Nazionale d'Abruzzo a L'Aquila e, sempre nello stesso museo, la tavola proveniente dalla chiesa di Santa Maria ad Cryptas firmata da Gentile da Rocca e datata 1283. Più condivisibile è la proposta di Enzo Carli (1998, p. 70) che accosta l'opera alla Madonna con Bambino nella parrocchiale di Roccacinquemiglia (AQ), datandola alla prima metà del Trecento.
Stefania Paone
Stato di conservazione
Buono. L'opera presenta qualche perdita della pellicola pittorica ed è priva del dossale di cui in origine doveva essere dotata. Era ornata da una corona non pertinente, rimossa e conservata.
Restauri e analisi
IVALSA-CNR di Firenze per l'identificazione della specie legnosa (pioppo).
Provenienza
San Demetrio ne' Vestini (L'Aquila), chiesa di San Giovanni Battista;
Roma, Museo Nazionale di Castel Sant'Angelo.
Bibliografia
Hermanin Federico, Il Palazzo di Venezia: museo e grandi sale; descrizione e catalogo dell’appartamento di Paolo II, Bologna 1925, p. 33;
Mariani Valerio, Sculture lignee in Abruzzo, Roma 1930, tav. 9;
Hermanin Federico, Il Palazzo di Venezia, Roma 1948, p. 267;
Santangelo Antonino (a cura di), Museo di Palazzo Venezia. Catalogo delle sculture, Roma 1954, Roma 1954, p. 69;
Carli Enzo, Per il "Maestro della Santa Caterina Gualino", in Studi in onore di Giulio Carlo Argan, 1, Roma 1984, pp. 59-63 (ripubblicato con aggiornamenti in Carli Enzo, Arte in Abruzzo, Milano 1998, pp. 65-81);
Fachechi Grazia Maria, Museo Nazionale del Palazzo di Venezia. Sculture in legno, Roma 2011, pp. 78-79.