Dormitio Virginis
Hans Burgkmair e Sebastian Loscher 1520 circa
Il rilievo ligneo, facente parte in origine di un altare a portelle, mostra la Vergine morente nel suo letto e assistita nel transito da dieci apostoli. L'intaglio è stato eseguito con tutta probabilità da Sebastian Loscher seguendo il disegno di Hans Burgkmair (ora allo Städel Museum di Francoforte).
Il rilievo ligneo, facente parte in origine di un altare a portelle, mostra la Vergine morente nel suo letto e assistita nel transito da dieci apostoli. L'intaglio è stato eseguito con tutta probabilità da Sebastian Loscher seguendo il disegno di Hans Burgkmair (ora allo Städel Museum di Francoforte).
Dettagli dell’opera
Scheda di catalogo
Il rilievo, intagliato in legno di tiglio a eccezione della colonnina che invece è in legno di noce, è entrato nelle collezioni di Palazzo Venezia con il lascito Wurts del 1933: la scena mostra la Vergine morente nel suo letto e assistita nel transito da dieci apostoli. Tra i volti addolorati dei presenti colpisce quello dell’apostolo sulla destra con il copricapo calato sulla fronte e lo sguardo rivolto all’osservatore. Il viso rasserenato della Vergine è avvolto dal velo sotto al quale si scorgono alcune ciocche di capelli dorati. A eccezione della perdita di alcuni attributi e della caduta di foglia metallica in diversi punti, lo stato di conservazione è buono. La qualità del disegno e dell’intaglio, insieme alla policromia, rendono il rilievo, per usare le parole di Weniger, “forse la scultura tedesca più importante in assoluto all’interno della Collezione Wurts“ (Weniger 2017, p. 236).
Se Hermanin attribuiva il rilievo alla scuola tirolese del Cinquecento (Hermanin 1948, p. 269), Santangelo lo reputava eseguito ad Augsburg verso il 1520 (Santangelo 1954, p. 59), una proposta che è stata condivisa poi da Falk (1973), da Fachechi (2011, p. 132), e circostanziata da Weniger (2017, p. 236) che ha assegnato l'opera alla collaborazione tra Hans Burgkmair e Sebastian Loscher, entrambi artisti originari di Augsburg. È stato Falk a individuare il modello del rilievo romano nel disegno di Burgkmair conservato allo Städel Museum di Francoforte (inv. SG 1027; Falk 1973, pp. 23-24). Le poche differenze tra le due opere riguardano gli attributi. Dalla fotografia del rilievo di Palazzo Venezia pubblicata nell’articolo di Falk (1973, p. 24) si nota come Giovanni non reggesse allora il ramo di palma, come mostrato nel disegno, bensì una candela, ora perduta, e forse non originale. L’attributo della palma allude all’episodio della leggenda mariana nel quale l’angelo, apparso alla Vergine per annunciarle l’imminente morte, le offrì un ramo di palma del paradiso con foglie lucenti come stelle del mattino: la Vergine consegnò il ramo a Giovanni affinché lo portasse in processione davanti al suo feretro (de Voragine 2014, II, pp. 1510, 1512, 1518). Nel caso del rilievo Wurts, l’atteggiamento della mano dell’apostolo e quello della mano di Maria adagiata sul suo grembo suggeriscono che l’attributo originale fosse proprio il ramo di palma. Gli altri elementi perduti sono l’aspersorio retto da Pietro, il turibolo agitato dal primo apostolo sulla destra e forse la lunga candela che, nel disegno, si scorge accanto a Pietro.
Falk inoltre accostava la Dormitio al rilievo con la Visitazione (collezione privata) intagliata seguendo il disegno di Burgkmair (ora al British Museum, inv. 1929, 0416.2), e coincidente per il materiale, le dimensioni e lo stile alla Dormitio, e a quello con l’Incontro di Anna e Gioacchino alla Porta Aurea di Gerusalemme, entrato negli Staatliche Museen di Berlino con la Collezione Simon (inv. 8174), di dimensioni maggiori ma stilisticamente affine (Falk 1973, pp. 22-23). Lo studioso suggeriva che i tre rilievi provenissero da un medesimo complesso dedicato a Maria, dove la scena dell’Incontro sarebbe stata quella iniziale (Falk 1973, p. 24).
Riguardo alla questione attributiva e all’autore dell’intaglio, è bene ricordare che Loscher e Burgkmair avevano lavorato insieme in altre occasioni tra le quali, nel 1522, all’altare maggiore della parrocchiale di Rauris in Pinzgau (Salisburgo), smembrato nel 1780-1781, da cui potrebbero provenire le statue dei santi Sebastiano e Floriano conservate in chiesa. Sebbene l’origine austriaca della Dormitio fosse stata argomentata già da Falk, sono le analogie stilistiche riscontrate da Weniger tra i volti dei santi di Rauris e gli apostoli romani, in particolare nella resa della barba e della zazzera di capelli, a supportare con forza l’attribuzione a Loscher dell’intaglio delle statue di Rauris e del rilievo Wurts (Weniger 2018, p. 449).
Francesca Padovani
Scheda pubblicata il 12 Giugno 2025
Stato di conservazione
Buono.
Restauri e analisi
2009: indagini tecnico-scientifiche condotte dall’IVALSA-CNR di Firenze.
Provenienza
Roma, Collezione Tower Wurts, 1933
Roma, Museo Nazionale di Palazzo Venezia, 1933, donazione Henrietta Tower Wurst.
Esposizioni
Roma, Museo Nazionale di Palazzo Venezia; Roma, Gallerie Sacconi al Vittoriano, Voglia d’Italia. Il collezionismo internazionale nella Roma del Vittoriano, 7 dicembre 2017-4 marzo 2018.
Bibliografia
Hermanin Federico, Il Palazzo di Venezia, Roma 1948, p. 269;
Santangelo Antonino (a cura di), Museo di Palazzo Venezia. Catalogo delle sculture, Roma 1954, pp. 59-60;
Falk Tilman, Altarreliefs nach Entwürfen von Hans Burgkmair, in «Pantheon», 21, 1973, 1, pp. 22-26;
Bracci Susanna, Sacchi Barbara, Le analisi scientifiche sulle policromie, in Barberini Maria Giulia (a cura di), Roma. Il Palazzo di Venezia e le sue collezioni di scultura, Roma 2011, II, pp. 63-67;
Fachechi Grazia Maria, Museo Nazionale del Palazzo di Venezia. Sculture in legno, in Barberini Maria Giulia (a cura di), Roma. Il Palazzo di Venezia e le sue collezioni di scultura, Roma 2011, II, pp. 132-134;
de Voragine Jacobus, Legenda aurea, 2 voll., Freiburg-Basel-Wien 2014;
Weniger Matthias, Sculture e dipinti d’Oltralpe nella Collezione Wurts, in Pellegrini Emanuele (a cura di), Voglia d’Italia. Il collezionismo internazionale nella Roma del Vittoriano, catalogo della mostra (Roma, Museo Nazionale di Palazzo Venezia; Roma, Gallerie Sacconi al Vittoriano, 7 dicembre 2017-4 marzo 2018), Napoli 2017, pp. 215-251, n. 4.8;
Falk Tilman, Hans Burgkmair, der “vernachlässigte“ Altdeutsche, in Augustyn Wolfgang, Teget-Welz Manuel (a cura di), Hans Burgkmair. Neue Forschungen, Passau 2018, pp. 1-27;
Weniger Matthias, Hans Burgkmair und Sebastian Loscher, in Augustyn Wolfgang, Teget-Welz Manuel (a cura di), Hans Burgkmair. Neue Forschungen, Passau 2018, pp. 439-464.