Celata a ventaglia
Bottega di Jörg Wagner 1480-1490
La celata era un elmo da guerra in uso nel Quattrocento che aveva la funzione di proteggere il capo dei soldati. Questo esemplare, di fabbricazione austriaca, è di foggia piuttosto semplice e realizzato in due pezzi: il coppo, dotato di lunga punta per proteggere la nuca e la ventaglia, che poteva essere sollevata per essere meno ingombrante, o abbassata in battaglia lasciando una fessura per la vista.
La celata era un elmo da guerra in uso nel Quattrocento che aveva la funzione di proteggere il capo dei soldati. Questo esemplare, di fabbricazione austriaca, è di foggia piuttosto semplice e realizzato in due pezzi: il coppo, dotato di lunga punta per proteggere la nuca e la ventaglia, che poteva essere sollevata per essere meno ingombrante, o abbassata in battaglia lasciando una fessura per la vista.
Dettagli dell’opera
Scheda di catalogo
La celata è composta di due parti: un coppo emisferico percorso longitudinalmente da una cresta schiacciata e la cui circonferenza è marchiata da una linea incisa, sulla quale sono posti almeno una ventina di rivetti (o ribattini) rotondi, che servivano per fissare la falsata (la fodera) interna. La gronda è liscia, lunga e terminante in una punta. La seconda parte, la ventaglia, è fissata al coppo con un rivetto più grande, sul quale è inciso un segno grafico, simile a un sole, e la protuberanza di snodo è sagomata in forma di fiore. Da questo scende un bordo sagomato con un dente di arresto e, da un lato, è presente una sbarretta mobile (terminante da un lato con una forcella, dall’altro ancora in forma di fiore), che serviva per tenere la ventaglia sollevata sopra il frontalino (di Carpegna 1969, p. 9, n. 30). L’oggetto è in ottime condizioni conservative.
La celata è una tipologia di elmo da guerra che durante il XV secolo ebbe grande diffusione in tutta Europa, soprattutto in area germanica come testimonia anche la massiccia presenza di armamenti di questo genere nelle incisioni di Albrecht Dürer. Realizzate già dal primo Quattrocento in fogge semplici e funzionali (come quella qui schedata), raggiunsero notevoli vertici estetici nel pieno Cinquecento, quando anche i grandi artisti si occuparono di disegnarle e di realizzarle (Phyrr 2000). Differentemente da altre tipologie di elmi, più pesanti e ingombranti, la celata non presenta né alta cresta, né cimiero, ma solo una semplice ventaglia che poteva essere agilmente sollevata all’occorrenza, una sorta di evoluzione della tipologia formata da un pezzo unico (inv. 12050; Gelli 1900, pp. 81-91; Oakeshott 2012, pp. 109-116).
L’elmo mostra molte somiglianze nella cresta schiacciata, nell’alto numero di rivetti lisci e nella sbarretta di blocco, con alcuni esemplari marchiati dall’armaiolo austriaco Jörg Wagner, attivo a Innsbruck tra 1485 e 1492. Uno di questi si conserva a Castel Coira, a Sluderno, in provincia di Bolzano (inv. 62; Thomas, Gamber 1954, tav. 16), un altro al Metropolitan Museum di New York (inv. 29.159.5a; Grancsay, Kienbusch 1933, pp. 64-65, n. 4) e, sebbene questo esemplare non rechi alcuna marca di bottega, può essere avvicinato all’ambito dell’armaiolo austriaco.
Questa celata fu acquistata dal principe Ladislao Odescalchi (1846-1922) presso l’antiquario inglese Samuel James Whawell, che era uno degli agenti anche di Otto von Kienbusch (la cui collezione è ora al Philadelphia Museum of Art), e che fu amico personale di Ladislao, con il quale scambiava costantemente lettere che raccontano del mercato antiquariale delle armi, ma anche dell’amicizia tra i due. La celata compare, infatti, al centro di una panoplia in una fotografia pubblicata da Stuart W. Pyhrr (1994, p. 16) che mostra l’interno della casa di Whawell a Eastbourne (UK) nel 1905. Nell'immagine assieme a questa celata si riconoscono anche un petto conservato nel Museo di Palazzo Venezia (inv. 12066) e alcune spade (Barberini 2007, pp. 109-110). Precedentemente, la celata faceva parte della collezione del viennese Franz Thill (Lacking 1920-1922, II, p. 33).
Giulia Zaccariotto
Stato di conservazione
Ottimo.
Provenienza
Vienna, Collezione Franz Thill;
Eastbourne, Collezione James Whawell;
Roma, Collezione Ladislao Odescalchi (Odescalchi, n. 773);
acquisita dallo Stato italiano, 1959;
Roma, Museo Nazionale di Palazzo Venezia, 1969.
Esposizioni
Roma, Museo Nazionale di Palazzo Venezia, Antiche armi dal sec. IX al XVIII. Già Collezione Odescalchi, maggio-luglio 1969;
Roma, Museo Nazionale di Castel Sant’Angelo; Roma, Museo Nazionale di Palazzo Venezia; Armi e potere nell’Europa del Rinascimento, 26 luglio-11 novembre 2018.
Bibliografia
Gelli Jacopo, Guida del raccoglitore e dell’amatore di armi antiche, Milano 1900;
Lacking Francis Guy, A Record of European Armour and Arms through Seven Centuries, 5 voll., London 1920-1922;
Grancsay Stephen V., von Kienbusch Carl Otto, The Bashford Dean Collection of Arms and Armor in the Metropolitan Museum of Art, Portland 1933;
Thomas Bruno, Gamber Ortwin, Die Innsbrucker Plattnerkunst, catalogo della mostra (Innsbruck, Tiroler Landesmuseum Ferdinandeum, 1954), Innsbruck 1954;
di Carpegna Nolfo (a cura di), Antiche armi dal sec. IX al XVIII. Già Collezione Odescalchi, catalogo della mostra (Roma, Museo Nazionale di Palazzo Venezia, maggio-luglio 1969), con schede a firma del curatore, Roma 1969, p. 9, n. 30;
di Carpegna Nolfo, Le armi Odescalchi, Roma 1976;
Pyhrr Stuart W., S.J. Whawell and the Art Market, in The Eleventh Park Lane Arms Fair, London 1994, pp. 14-23;
Pyhrr Stuart W, Eurpean Helmets, 1450-1650. Treasures from the Reserve Collection, New York 2000;
Barberini Maria Giulia, La collezione Odescalchi di armi antiche: storia della raccolta del principe Ladislao, in «Bollettino d’arte», s. VI, XCI, 2006 (2007), 137/138, pp. 101-114;
Fossà Bianca, Studio conservativo delle armi e armature Odescalchi. Nuove metodologie per la schedatura di una collezione, in «Bollettino d’arte», s. VI, XCI, 2006 (2007), 137/138, pp. 115-142;
Oakeshott Ewart, European Weapons and Armour. From the Renaissance to the Industrial Revolution, Woodbridge 2012 (I ed. 1980);
Scalini Mario (a cura di), Armi e potere nell’Europa del Rinascimento, catalogo della mostra (Roma, Museo Nazionale di Castel Sant’Angelo; Roma, Museo Nazionale di Palazzo Venezia, 26 luglio-11 novembre 2018), con schede a firma del curatore, Cinisello Balsamo 2018, p. 228, n. VIII.3.