Cassone nuziale da viaggio

Italia centrale 1490-1499

In mostra presso Palazzo Venezia

Il piccolo cassone nuziale da viaggio è rivestito in cuoio ed è dipinto con imprese araldiche e stemmi riconducibili alle famiglie Montefeltro e Colonna. Per questo, la commissione del mobile potrebbe essere prudentemente collegata al matrimonio avvenuto nel 1489 tra Agnese da Montefeltro, figlia di Federico, e il condottiero Fabrizio Colonna.

Il piccolo cassone nuziale da viaggio è rivestito in cuoio ed è dipinto con imprese araldiche e stemmi riconducibili alle famiglie Montefeltro e Colonna. Per questo, la commissione del mobile potrebbe essere prudentemente collegata al matrimonio avvenuto nel 1489 tra Agnese da Montefeltro, figlia di Federico, e il condottiero Fabrizio Colonna.

Dettagli dell’opera

Denominazione: Cassone nuziale da viaggio Ambito Italia centrale Data oggetto: 1490-1499 Materiale: Legno, Cuoio, Ferro battuto Dimensioni: altezza 45,5 cm; larghezza 45 cm
Tipologia: Arredi Acquisizione: 1929 Luogo: Palazzo Venezia Numero inventario principale: 10701

Il piccolo cassone, della tipologia detta a “cassa da suora” (poiché mobili siffatti erano destinati per lo più a contenere il corredo delle monacande) ha coperchio bombato e fasciato di ferro ed è interamente rivestito in cuoio dipinto; all’interno in parte è ancora presente un rivestimento in tessuto di lino operato, che escluderebbe la sua funzione di contenitore per armi (proposta da Hermanin 1948). Il fronte, a sua volta leggermente convesso, è diviso in cinque settori da altre fasce metalliche verticali: nei due alle estremità sono dipinte lingue di fuoco nascenti dal basso, mentre in quelli più interni è raffigurata una colonna con ricco capitello, ripresa anche al centro entro un cerchio di nubi stilizzate, accompagnata da due stelle. La stessa compare pure, nella medesima cornice, sui fianchi del cassone, dove sono le maniglie per il trasporto del mobile. Sul lato posteriore è marchiato a fuoco uno stemma partito, con una stella a otto punte in ciascuna metà e sul capo la croce di Malta. Il pezzo, già inteso come cassone da armi, è in realtà un mobile da viaggio – come farebbero intendere le dimensioni e la presenza delle maniglie laterali –, commissionato per un’occasione nuziale con la funzione di contenere il corredo dotale della sposa. Lo suggerirebbe la presenza di stemmi e imprese araldiche: se nella colonna può essere facilmente letta l’arma dell’omonima famiglia Colonna (Casanova 1994; per una diversa ipotesi, che dopo il restauro del 1984 non legge una colonna, ma un palo, si veda la scheda OA nell’Archivio Storico del Museo di Palazzo Venezia), nelle lingue infuocate potrebbe riconoscersi l’emblema delle “fiamme di fuoco”, caro a Federico da Montefeltro, che lo utilizzò in più varianti e in diversi contesti della sua committenza (Critelli 2019, pp. 73-98). La circostanza che portò alla creazione di questo cassone potrebbe prudentemente essere rintracciata nel matrimonio tra Agnese da Montefeltro, figlia di Federico, e il condottiero Fabrizio Colonna, avvenuto nel 1489. Le due famiglie si erano già unite in precedenza nel 1424 attraverso le nozze di Guidantonio da Montefeltro, padre di Federico, con Caterina Colonna. Tuttavia una cronologia alla seconda metà del Quattrocento, e più precisamente alla fase finale del secolo, meglio si adatta al cassone del Museo di Palazzo Venezia, come incoraggia a credere anche il confronto con analoghi pezzi caratterizzati dalla medesima impresa delle fiammelle inquartate, oggi conservati presso il Victoria & Albert Museum di Londra (Thornton 1984, pp. 246-251, fig. 8) e il Rijksmuseum di Amsterdam (Scheurleer, Herman 1952, cat. 375).

Lorenzo Mascheretti

Scheda pubblicata il 27 Marzo 2025

Buono.

Nel 1984 il cassone è stato restaurato a cura del Gabinetto del Museo di Palazzo Venezia; il colore è stato pulito, il legno consolidato dove era necessario.

Sul fronte e sui lati, stemmi Colonna (?) e imprese montefeltresche (?);
sul retro, stemma non identificato partito, con una stella a otto punte in ciascuna metà e sul capo la croce di Malta.

G. Vitali (ante 1929);
Roma, Museo Nazionale di Palazzo Venezia (1929); 
[in Hermanin 1948 è detto acquisto del 1918, p. 362];
acquistato dal Comitato Lavori per il restauro di Palazzo Venezia.

Hermanin Federico, Il Palazzo di Venezia, Roma 1948, p. 362;
Scheurleer Lunsingh, Herman Theodor, Catalogus van meubelen en betimmeringen, Amsterdam 1952, cat. 375;
Massafra Maria Grazia, Riguardo ad alcuni cassoni conservati nel Museo di Palazzo Venezia in Roma, in Tampone Gennaro (a cura di), Legno nel restauro e restauro del legno, Atti del congresso nazionale (Firenze, 30 novembre-3 dicembre 1983), Milano 1983, p. 289, fig. 1;
Thornton Peter, Cassoni, Forzieri, Goffani and Cassette: Terminology and its problems, in «Apollo», 120/272, 1984, pp. 246-251, fig. 8;
Casanova Maria Letizia, Il Museo del Palazzo di Venezia, Roma 1994, p. 5;
Critelli Maria Gabriella , A proposito delle fiammelle inquartate con le lettere FD di Federico da Montefeltro nei codici Urbinati, in «Miscellanea Bibliothecae Apostolicae Vaticanae», 25, 2019, pp. 73-98.

Oggetti correlati

Correlati
legno
cuoio
ferro battuto
Arredi
1400 d.C. - 1600 d.C.