Cassone

Italia settentrionale Seconda metà del XV secolo

In mostra presso Palazzo Venezia

Il cassone, prodotto in Italia settentrionale nel XV secolo, aveva probabilmente una destinazione nuziale, come farebbe intendere la presenza di due piccoli scudi, oggi abrasi, che dovevano contenere gli stemmi dello sposo e della sposa. Il fronte è decorato con cornici intarsiate “a toppo” e con rosoni intagliati e dorati.

Il cassone, prodotto in Italia settentrionale nel XV secolo, aveva probabilmente una destinazione nuziale, come farebbe intendere la presenza di due piccoli scudi, oggi abrasi, che dovevano contenere gli stemmi dello sposo e della sposa. Il fronte è decorato con cornici intarsiate “a toppo” e con rosoni intagliati e dorati.

Dettagli dell’opera

Denominazione: Cassone Ambito Italia settentrionale Data oggetto: Seconda metà del XV secolo Materiale: Ferro battuto, Legno Tecnica: Intaglio, Intarsio, Doratura Dimensioni: altezza 53 cm; larghezza 57 cm
Tipologia: Arredi Acquisizione: 1934 Luogo: Palazzo Venezia Numero inventario principale: 7075

Il cassone, dotato di coperchio ribaltabile e di maniglie in ferro battuto sui fianchi per il trasporto, è decorato unicamente sul lato frontale: questo è organizzato in quattro rincassi di forma quadrata circondati da listelli modanati e da fasce concentriche rese tramite tarsia “a toppo”, che prevede l’utilizzo di sezioni di fasci di listelli lignei prefabbricati. Ogni cornice presenta un motivo decorativo diverso: a graticcio prospettico, a spirale, a poligoni concatenati, a intreccio, a fisarmonica, a zig-zag. Il centro di ciascuna specchiatura è invece occupato da un tondo contenente un rosone intagliato e dorato, formato nelle due centrali da un quadrilobo con foglie e nelle due laterali da otto archetti acuti disposti attorno a un cerchio. In questi ultimi casi nei rosoni sono posti due piccoli scudi “a targa”, sui quali in origine stavano probabilmente stemmi familiari, oggi abrasi. La presenza dei due stemmi farebbe ipotizzare una funzione nuziale per il mobile, destinato tradizionalmente a contenere i beni della sposa, la quale li trasferiva nella nuova residenza del marito. Il mobile, descritto da Federico Hermanin (Hermanin 1948) come "cassone gotico del Quattrocento, decorato sul davanti con intarsi e quattro formelle quadrate con rosoni gotici", deve essere ricondotto a una produzione quattrocentesca nord italiana. L’opera fu acquistata dallo Stato italiano, che nel 1934 rilevò la collezione dell’antiquario Alfredo Barsanti, nota soprattutto per i bronzi rinascimentali (Cannata 2011), e fu destinata al Museo di Palazzo Venezia.

Lorenzo Mascheretti

Buono.

Nel maggio 2005 è stata eseguita disinfestazione a gas presso il Museo Nazionale degli strumenti musicali di Roma.

Roma, Collezione Alfredo Barsanti, ante 1934;
Roma, Museo Nazionale di Palazzo Venezia, acquisto 1934.

Hermanin Federico, Il Palazzo di Venezia, Roma 1948, pp. 364, 367;
Cannata Pietro, Sculture in bronzo. Museo Nazionale del Palazzo di Venezia, Roma 2011, pp. 20-25.

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