Capra in bronzo

Anonimo XV secolo

In mostra presso Palazzo Venezia

Statua di capra in bronzo, stante sulle quattro zampe fortemente stilizzate applicate al corpo ottenuto ripiegando una lamina in forma tubolare. Le zampe sono anch'esse ricavate da lamine ricurve e saldate come la testa, le corna e le orecchie al resto dell'oggetto. L'intera superficie del corpo è decorata con girali vegetali, declinanti in palmette lanceolate, "nodi di salomone" e peonie stilizzate sui quali permangono tracce di agemina in argento, ottenuta tramite applicazione con uso di bitume. Due cartigli sul ventre dell'animale riportano un'iscrizione recante un'invocazione.

Statua di capra in bronzo, stante sulle quattro zampe fortemente stilizzate applicate al corpo ottenuto ripiegando una lamina in forma tubolare. Le zampe sono anch'esse ricavate da lamine ricurve e saldate come la testa, le corna e le orecchie al resto dell'oggetto. L'intera superficie del corpo è decorata con girali vegetali, declinanti in palmette lanceolate, "nodi di salomone" e peonie stilizzate sui quali permangono tracce di agemina in argento, ottenuta tramite applicazione con uso di bitume. Due cartigli sul ventre dell'animale riportano un'iscrizione recante un'invocazione.

Dettagli dell’opera

Denominazione: Capra in bronzo Autore: Anonimo Data oggetto: XV secolo Materiale: Bronzo, Argento Tecnica: Lamine incurvate, Incisione Dimensioni: altezza 50 cm; larghezza 66 cm; diametro 44 cm
Tipologia: Sculture Acquisizione: 1946 Luogo: Palazzo Venezia Numero inventario principale: 10324

Questa statuetta zoomorfa è piuttosto atipica nel panorama della metallistica islamica medioevale. Pur con alcune somiglianze con consimili oggetti, di manifattura egiziana e andalusa, non trova precisi riscontri con essi. Semmai questi si possono individuare nella decorazione tipica della metallistica mamelucca del XIV-XV secolo. I motivi a girali con palmette lanceolate e peonie risultano caratteristici dell'arte egiziana e l'iscrizione raffigurata sul ventre dell'animale conferma quella matrice. L'apparato epigrafico non manca di presentare un carattere enigmatico (nella prima parte il vocabolo “al-'Alimi” (il sapiente) è scritto con una lettera di troppo; così il seguito dell'iscrizione “al-ma'”, sic, risulta di difficile interpretazione).

Michele Bernardini

Buono. Sono andate perdute gran parte delle incrostazioni in argento di cui restano solo alcune tracce.

«العلى مي المل»;
«al-‘ali- (sic) mī al-malā» (il sapiente al-malā).

Casa d'aste Ciardiello, vendita del 1946.

Scheda OA conservata nel Museo.

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