Candeliere anatolico
Anonimo XIII-XIV secolo
Candeliere con base troncoconica svasata e portacandele troncoconico su collo cilindrico, con decorazione incisa e incrostata. Il candeliere ha quattro fasce epigrafiche: sul portacandele; sul collo; sulla spalla e sul piede circolare. La base è caratterizzata da figure che si tengono sottobraccio alternate a medaglioni contenenti scene di vita regia. Sulla spalla sono raffigurati due sovrani in trono e uno a cavallo. Sul collo appare un'epigrafe con scritture figurate. L'intero oggetto è campito con palmette lanceolate e decorato con medaglioni circolari contenenti svastiche e rosette.
Candeliere con base troncoconica svasata e portacandele troncoconico su collo cilindrico, con decorazione incisa e incrostata. Il candeliere ha quattro fasce epigrafiche: sul portacandele; sul collo; sulla spalla e sul piede circolare. La base è caratterizzata da figure che si tengono sottobraccio alternate a medaglioni contenenti scene di vita regia. Sulla spalla sono raffigurati due sovrani in trono e uno a cavallo. Sul collo appare un'epigrafe con scritture figurate. L'intero oggetto è campito con palmette lanceolate e decorato con medaglioni circolari contenenti svastiche e rosette.
Dettagli dell’opera
Scheda di catalogo
Questo candelabro al pari di un altro consimile è giunto nel santuario di Santa Maria della Mentorella (o Vulturella) in un'epoca imprecisata e non attestata da alcun documento. Attilio Rossi, autore di una monografia sul santuario (1905) ne pubblicò per primo una notizia. A differenza dell'altro esemplare conservato presso il Museo Nazionale di Palazzo Venezia, l'iconografia qui riprodotta risulta meno studiata: si potrebbero ricollegare i motivi delle figure "sottobraccio" a temi cristiani interpretati abbastanza liberamente. Anche se le figure con scene di caccia al falcone, con il combattimento con dragone e col giocatore di polo attingono sicuramente a un repertorio consolidato. Giovanna Ventrone (1971) segnalava un'iconografia similare in una brocca selgiuchide; Melikian Chirvani (1982, pp. 363, nr. 170) mostrò un esemplare analogo conservato presso il Victoria & Albert Museum (M.28-1946) con iconografie e iscrizioni molto simili, che attribuì al sultanato selgiuchide di Rum o all'Armenia tra il XIII e il XIV secolo. Lo stile molto grafico e allungato delle hastae si differenzia dalle tipologie in voga e mostra una sua originalità particolare.
Michele Bernardini
Scheda pubblicata il 12 Febbraio 2025
Stato di conservazione
Buono.
Restauri e analisi
Scheda di restauro conservata negli archivi di Palazzo Venezia firmata da Silvano Germoni nella quale si specifica che l'intervento si è articolato in tre distinti momenti. La pulitura delle parti in argento è stata realizzata mediante acqua distillata e bicarbonato al 3%; quello del bronzo con solvente al nitro, atto a sciogliere la patina di grasso e sporcizia depositatasi nel tempo sulla superficie dei pezzi. Il restauro propriamente detto – che ha interessato soltanto le parti bronzee è stato eseguito col sistema B70 (alcool e ammoniaca al 2%). Infine il candeliere è stato messo in protezione col Paraloid.
Iscrizioni
Sulla superficie del portacandele iscrizione cufica animata (le hastae sono sormontate da teste umane) e inframmezzata da tondi:
لعز الداٸم الا|الاقبال العالا
«Gloria eterna AL / prosperità, eccellenza»;
sul collo:
العز الداٸم الا|الاقبال العا
«Gloria eterna ALA/prosperità AL'A»;
nella parte superiore della base da due esecutori diversi:
العز الداٸم الاقبال و الا| الشامل الداٸم العالمي | العز الداٸم الاقبال الا |
«Gloria eterna, prosperità ALA/assoluta eterna sapienza/gloria eterna, prosperità ALA/».
Provenienza
Tivoli, Santuario della Mentorella (Vulturella);
in deposito temporaneo al Museo.
Esposizioni
Venezia, Palazzo Ducale, Eredità dell'Islam. Arte Islamica in Italia, 10 ottobre 1993-30 aprile 1994.
Fonti e documenti
Foglio volante a firma Maria Luisa Casanova in cui sono segnalati due candelieri di arte islamica del XIII secolo.
Bibliografia
Rossi Attilio, Santa Maria in Vulturella (Tivoli). Ricerche di Storia e d'Arte, Roma 1905, pp. 78-86, tav. XIII;
Ventrone Giovanna, Una brocca selgiuchide con scena di danza, in Arte orientale in Italia, Roma 1971;
Scerrato, in Scerrato Umberto, Gabrieli Francesco (a cura di), Gli Arabi in Italia, Milano 1993, p. 458, nr. 506;
Melikian Chirvani, Asadullah Souren, Islamic Metalwork from the Iranian World, 8th-18th Century, London 1982, pp. 363-365, nr. 170;
Ward Rachel M., Candeliere in ottone o in bronzo, in Curatola Giovanni (a cura di), Eredità dell'Islam. Arte Islamica in Italia, catalogo della mostra (Venezia, Palazzo Ducale, 30 ottobre 1993-30 aprile 1994), Cinisello Balsamo 1993, pp. 243, nr. 130B.