Busto di papa Pio V Ghislieri
Ambito Guglielmo Della Porta 1570 circa
Il busto in bronzo raffigura Pio V (al secolo Antonio Ghislieri, Bosco Marengo 1504-Roma 1572) ed è l'unico caso di ritratto bronzeo di papa Ghislieri, in carica dal 1566 alla morte. Anche per questa sua unicità, è difficile circoscriverne l’attribuzione, oscillante tra il nome di Sebastiano Torrigiani e il riferimento a un imprecisato scultore attivo a Roma negli anni settanta del Cinquecento. La vividezza che connota questo busto rispetto ai ritratti postumi fa propendere per una datazione verso il 1570 e suggerisce di cercarne l’autore tra gli artisti vicini a Guglielmo Della Porta.
Il busto in bronzo raffigura Pio V (al secolo Antonio Ghislieri, Bosco Marengo 1504-Roma 1572) ed è l'unico caso di ritratto bronzeo di papa Ghislieri, in carica dal 1566 alla morte. Anche per questa sua unicità, è difficile circoscriverne l’attribuzione, oscillante tra il nome di Sebastiano Torrigiani e il riferimento a un imprecisato scultore attivo a Roma negli anni settanta del Cinquecento. La vividezza che connota questo busto rispetto ai ritratti postumi fa propendere per una datazione verso il 1570 e suggerisce di cercarne l’autore tra gli artisti vicini a Guglielmo Della Porta.
Dettagli dell’opera
Scheda di catalogo
Il busto in bronzo parzialmente dorato (tracce di doratura sono ravvisabili sul fermaglio e sulla fronte, Bacchi 2019), raffigura papa Pio V, incoronato dalla tiara e vestito con un suntuoso piviale ornato con candelabra, cherubini e cornici mistilinee rilevate che inquadrano le figure dell’Angelo annunciante e della Vergine annunciata. I due lembi del manto sono tenuti insieme da un ricercato fermaglio chiuso ai lati da creature fantastiche e in basso da un mascherone composto da foglie, al centro è posto un cherubino. Il ritratto è poi sorretto da un peduccio, sempre fuso in bronzo e decorato negli angoli da due cherubini che incorniciano lo stemma Ghislieri, posto al centro e sormontato da una testa fantastica e dai simboli papali della tiara e delle chiavi. La parte conclusiva dello stemma va a formare le sopracciglia di un altro mascherone che sconfina in basso dove si legge l’iscrizione: “PIVS • V P • O • M •“. I due lati del peduccio sono infine ornati con una decorazione a racemi vegetali. L’opera è stata acquistata dal Museo Nazionale di Palazzo Venezia nel 2020 dopo una travagliata vicenda di mercato (Melograni 2021) e prima della sua comparsa a New York nel 2000 a un’asta di Sotheby’s era pressocché sconosciuto (Sotheby’s New York, 26-27 January 2000, in cui venivano indicati una serie di passaggio collezionistici dalla collezione del re del Belgio Leopoldo I, a quella del duca delle Fiandre, non verificata, Melograni 2021, p. 264, nota 1). Non si conoscono altri busti-ritratto di Pio V in bronzo e le uniche raffigurazioni in scultura note sono i due ritratti postumi di Leonardo Sormani (la statua in Santa Maria Maggiore e il busto marmoreo di Perugia, Galleria Nazionale dell’Umbria) e l’effige di mano di Antonio Buzzi nel rilievo con la Resurrezione di Cristo nel cenotafio papale in Santa Croce a Bosco Marengo (su disegno di Guglielmo Della Porta). Il busto è quindi un unicum. Passato come opera di Sebastiano Torrigiani nella citata asta newyorkese, il ritratto è stato espunto dal catalogo dello scultore bolognese da Andrea Bacchi (2019), che lo avvicinava alla cosiddetta “gran scuola” di Guglielmo Della Porta (Baglione [1642] 2023), anticipandone la cronologia ai primi anni settanta del Cinquecento, quando il pontefice era ancora in vita. La singolarità del Pio V si riscontra innanzitutto per la sua impostazione, lontana dai ritratti noti del papa, come dai busti di Torrigiani (quale per esempio il Sisto V di Treia), e più vicina, in effetti, ai modelli dellaportiani degli anni farnesiani (come i ritratti di Paolo III a Capodimonte). Ad avvicinarlo all’ambito di Guglielmo Della Porta sono inoltre la presenza di elementi estrosi e fantastici nello stemma e nella fibula (la cui ricercatezza ricorda alcune invenzioni della “officina farnesiana” (Prosperi Valenti Rodinò 2001), e il modo di lavorare le superfici. In particolare, le superfici di fondo del piviale presentano una minuta bulinatura simile a quella usata da Cesare Targone per restituire l'effetto della base rocciosa nel rilievo con la Lamentazione della Vergine sul corpo di Cristo (Los Angeles, Getty Museum, inv. 84.SE.121) e in quello con il Banchetto degli Dei (New York, Metropolitan Museum, inv. 12.135.5), forse fuso da Antonio Gentili su modello di Guglielmo Della Porta. L’abbondanza di elementi decorativi, in particolare vegetali, è un’altra caratteristica peculiare del busto, che per il tipo di ornamenti sembra più vicino alla cultura figurativa lombarda che a quella romana. La presenza nel Palazzo Lateranense di un busto inedito raffigurante Sisto V del tutto simile nella forma a quello di Palazzo Venezia, ma diverso nella fusione e nella lavorazione, suggerisce un’origine romana per il ritratto di Pio V, da ricondurre verosimilmente a uno dei numerosi maestri – anche provenienti dal nord Italia – che negli anni del suo pontificato gravitavano intorno alla bottega di Guglielmo Della Porta.
Clara Seghesio
Scheda pubblicata il 12 Giugno 2025
Stato di conservazione
Buono.
Restauri e analisi
2018: analisi società “Art-Test” sotto la supervisione dell’Opificio delle Pietre Dure; 2019: restauro di Ludovica Nicolai.
Iscrizioni
«PIVS • V P • O • M •».
Provenienza
Bolsena, Palazzo del Drago di Bolsena, acquisto New York, asta Sotheby’s 26-27 gennaio 2000;
Roma, Museo Nazionale di Palazzo Venezia, acquisto 2020.
Bibliografia
Sotheby’s New York, 26-27 January 2000, European Works of Art, Tapestries and Furniture: English Furniture and Decorations. Including Property of The Art Institute of Chicago, pp. 44-45, lotto 69;
Prosperi Valenti Rodinò Simonetta, "Officina farnesiana": disegni per oreficerie, in Mogbeig-Goguel Catherine, Costamagna Philippe (a cura di), Francesco Salviati et la Bella Maniera, Actes del colloques de Rome et de Paris (1998), Rome 2001, pp. 405-428;
Bacchi Andrea, Roma 1570. Un busto in bronzo di Pio V, Milano 2019;
Melograni Anna, L’acquisto e il restauro del busto in bronzo di Pio V Ghislieri per il Museo Nazionale di Palazzo Venezia, in «Bollettino d’arte», 47/48, 2021, pp. 257-266;
Baglione Giovanni, Le vite de’ pittori, scultori et architetti. Dal pontificato di Gregorio XIII del 1572. In fino a’ tempi di Papa Urbano Ottavo nel 1642 [Roma 1642], a cura di Agosti Barbara, Tosini Patrizia, Roma 2023, 2 voll., I, p. 648.