Augusto e la sibilla Tiburtina
Galeazzo Mondella detto il Moderno 1500-1510
La placchetta rappresenta la leggenda della sibilla Tiburtina che indica all’imperatore Augusto, inginocchiato in adorazione, la Vergine con il Bambino apparsa in cielo. L’opera, attribuita all’orafo veronese Galeazzo Mondella detto il Moderno, appartiene alla fase tarda della produzione dell’artista ed è stata realizzata a Roma. La quinta architettonica decorata da grottesche ambienta la scena nel mondo antico e la colonna spezzata sulla destra allude alla vittoria della religione cristiana sul paganesimo.
La placchetta rappresenta la leggenda della sibilla Tiburtina che indica all’imperatore Augusto, inginocchiato in adorazione, la Vergine con il Bambino apparsa in cielo. L’opera, attribuita all’orafo veronese Galeazzo Mondella detto il Moderno, appartiene alla fase tarda della produzione dell’artista ed è stata realizzata a Roma. La quinta architettonica decorata da grottesche ambienta la scena nel mondo antico e la colonna spezzata sulla destra allude alla vittoria della religione cristiana sul paganesimo.
Dettagli dell’opera
Scheda di catalogo
La placchetta, di forma circolare entro una cornice decorata da un motivo a corda, raffigura l’imperatore Augusto, seduto in primo piano, mentre assiste alla visione miracolosa della Vergine con il Bambino indicata dalla sibilla Tiburtina. La scena si svolge in uno splendido cortile con una parete decorata da pannelli a grottesche, festoni e da un emblema centrale con tre figure stanti. Sulla destra, la colonna spezzata allude probabilmente alla fine del paganesimo del mondo antico in seguito all’avvento del cristianesimo.
Spettano a Molinier (1886) l’attribuzione a Galeazzo Mondella detto il Moderno (1467-1528) e l’identificazione del soggetto, narrato nelle mitografie medievali, quali i Mirabilia Urbis Romae (XII secolo) e la Legenda aurea di Jacopo da Varazze. Lewis (1989) ha collocato questa medaglia tra le ultime opere dell'artista, ritenendola rappresentativa del suo stile tardo. Caratteristici di questo periodo sono gli sfondi architettonici (“a sophisticated architectural background“, Lewis 1989) e le minuziose decorazioni a grottesche, visibili anche nella preziosa Sacra Conversazione del Kunsthistorisches Museum di Vienna (inv. KK 1107; Lewis 1987). Un’altra placchetta circolare più rara, rappresentante Marco Curzio, presenta uno sfondo architettonico similare con ghirlande appese alla parete (Toderi, Vannel Toderi 1996, p. 98 n. 178). Secondo Pope-Hennessy (1965) l’ovale figurato tra le grottesche è derivato da una stampa di Giovanni Antonio da Brescia, e benché il confronto avanzato risulti generico, il modo di costruire la grottesca con un affastellamento ordinato di elementi eterogenei si accosta bene alla produzione grafica di questo artista e a quella di Nicoletto da Modena. Moderno dimostra qui una decisa svolta nella disposizione dei personaggi, collocati in modo sapiente lungo un asse verticale, diversamente per esempio dalla placchetta di medesimo soggetto dell’ambito di Caradosso (ad esempio l’esemplare di Oxford; Warren 2014, pp. 923-924, n. 384) che li dispone a fregio (Pope-Hennessy 1989). Le novità compositive sono da imputare al contatto dell’orafo veronese con il vivace ambiente romano, tanto che in passato era stato proposto di vedere nelle due figure di Augusto e della Sibilla un influsso raffaellesco (Pope-Hennessy 1964; Cannata 1982), non plausibile a queste date (1507 circa), mentre l’eleganza della figura femminile unita all’esuberanza decorativa della veste mossa dal vento è piuttosto da ricondurre al protoclassicismo umbro-fiorentino in auge a Roma nei primi tempi del pontificato di Giulio II. Questi caratteri stilistici, insieme all’esibito gioco illusionistico della Madonna con il Bambino che esce dal campo centrale sovrapponendosi alla cornice (Cannata 1982), bene testimoniano la maturazione del linguaggio dell’artista durante gli ultimi anni. L’adesione di Mondella alle novità della Maniera moderna risalta dal confronto con alcune precedenti rappresentazioni del medesimo episodio, come l’incisione all’interno del volume Discordantiae Sanctorum doctorum Hieronymi et Augustini, et alia opuscola (Roma 1481; esemplare alla Bibliothèque Nationale de France) di Filippo Barberio e il dipinto su tavola (1500 circa) di Giovanni Maria Falconetto (Vinco 2018), pittore veronese nativo dalla stessa città del Moderno. L’esemplare del Museo di Palazzo Venezia venne acquistato nel 1958 dalla raccolta dell’avvocato Domenico Ravajoli (Santangelo 1958; Cannata 1982). Della medaglia esistono diversi esemplari: a Palazzo Madama a Torino (in bronzo dorato, inv. 1170/B), al Museo del Bargello a Firenze (Toderi, Vannel Toderi 1996), al Museo Correr a Venezia (Jacobsen 1893), a Torino (A.S.F. 1982), al British Museum (bronzo dorato, inv. 1915,1216.41; Pollard 1989), al Victoria & Albert Museum (Maclagan 1924), alla National Gallery of Art di Washington (inv. 1957.14.305; De Ricci 1931; Cott 1951; Pope-Hennessy 1965; Wilson 1983), al Louvre di Parigi (Molinier 1886; Migeon 1904), a Berlino (Bange 1922).
Giulio Pietrobelli
Scheda pubblicata il 12 Giugno 2025
Stato di conservazione
Buono.
Provenienza
Collezione di Domenico Ravajoli, n. 9;
Roma, Museo Nazionale di Palazzo Venezia, acquisto dello Stato italiano nel 1958.
Bibliografia
Molinier Émile, Les bronzes italiens de la Renaissance. Les plaquettes. Catalogue raisonné, Paris 1886, I, p. 139, n. 185;
Jacobsen Emil, Plaketten im Museo Correr zu Venedig, in «Repertorium für Kustwissenschaft», 16, 1893, pp. 54-75, n. 60;
Migeon Gaston (a cura di), Musée National du Louvre. Catalogue des bronzes & cuivres du Moyen Âge, de la Renaissance et des temps modernes, Paris 1904, p. 248, n. 306;
Bange Ernst Friedrich (a cura di), Die Italienischen Brozen der Renaissance und des Barock: Riliefs und Plaketten, Berlin 1922, p. 69, n. 500, tav. 49;
Maclagan Eric, Victoria & Albert Museum. Catalogue of Italian Plaquettes, London 1924, p. 31, n. 270/1864;
De Ricci Seymour, The Gustave Dreyfus Collection. Reliefs and Plaquettes, Oxford 1931, II, p. 140, n. 181;
Cott Perry, Renaissance Bronzes: Statuettes, Reliefs and Plaquettes, Medals and Coins from The Kress Collection, Washington 1951, p. 151;
Santangelo Antonino, Medaglie e placchette della coll. Ravajoli, in «Bollettino d’arte», XLIII, ottobre-dicembre 1958, pp. 376-377;
Pope-Hennessy John, The Italian Plaquette. Lecture on Aspects of Art, Henriette Hertz Trust of the British Academy, in «Proceedings of the British Academy», 50, 1964, pp. 63-85;
Pope-Hennessy John, Renaissance Bronzes from the Samuel Kress H. Collection. Reliefs, Plaquettes, Statuettes, Utensils and Mortars, London 1965, p. 49, n. 157, fig. 188;
A.S.F., in Dagli ori antichi agli anni Venti. Le collezioni di Riccardo Gualino, catalogo della mostra (Torino, Palazzo Madama, Galleria Sabauda, dicembre 1982-marzo 1983), Milano 1982, p. 125, n. 61;
Cannata Pietro (a cura di), Rilievi e placchette dal XV al XVIII secolo, catalogo della mostra (Roma, Museo di Palazzo Venezia, febbraio-aprile 1982), Roma 1982, pp. 52-53, n. 30;
Wilson Carolyn, Renaissance Small Bronze Sculpture and Associated Decorative Arts at the National Gallery of Art. Washington, Washington 1983, p. 108, n. 19;
Lewis Douglas, The medallic oeuvre of “Moderno”: His Development at Mantua in the Circle of “Antico“, 1987, pp. 77-97, n. 14;
Lewis Douglas, The Plaquettes of Moderno and His Followers, in «Studies in the History of Art», 22, 1989, pp. 105-141, fig. 35;
Pope-Hennessy John, The Study of Italian Plaquettes, in «Studies in the History of Art», 22, 1989, pp. 19-32, fig. 20;
Pollard Graham, The Plaquette Collections in the British Museum, in «Studies in the History of Art», 22, 1989, pp. 227-245, n. 194;
Toderi Giuseppe, Vannel Toderi Fiorenza, Placchette. Secoli XV-XVIII nel Museo Nazionale del Bargello, Firenze 1996, pp. 98-99, n. 179;
Warren Jeremy (a cura di), Medieval and Renaissance Sculpture. A Catalogue of the Collection in the Ashmolean Museum, Oxford. Volume 3. Plaquettes, Oxford 2014;
Vinco Mattia, Cassoni. Pittura profana del Rinascimento a Verona, Milano 2018, pp. 299-300, n. 96.