CICLO: Architettura nel Disegno per Immaginare e Costruire. L’habitus
che risiede nella mente dell’architetto
RELATORE: Carmelo Baglivo
DATA: giovedì 2 febbraio, ore 18.00
LUOGO: Sala del Refettorio
Il titolo Architetture di Invenzione è ispirato al titolo dato da G. Battista Piranesi alle sue “Carceri di Invenzione” composte da 16 tavole concepite e incise nella Roma di metà Settecento, realizzate a più riprese nell'arco di venticinque anni.
Invenzioni e capricci mettono in discussione la realtà che finalmente, nell’età dei lumi, diventa sempre più oggettiva.
Tra i Capricci più noti al mondo dell’architettura c’è quello in cui il Canaletto dipinge tra il 1756 e il 1759 una veduta di Venezia. Il contesto ci dice che siamo nella città lagunare ma gli edifici rappresentati sono in realtà collocati in altre città. Sulla destra vi è la Basilica Palladiana, a sinistra Palazzo Chiericati, entrambe celebri architetture di Vicenza progettate da Andrea Palladio. Al centro troviamo il progetto dello stesso Palladio, mai realizzato, per il Ponte di Rialto. Piranesi nelle sue Carceri di Invenzione inventa la visione che non segue le regole prospettiche ma ha come obiettivo isolare l’edificio e creare il monumento, o meglio far rivivere le antiche vestigia. Le rovine dell’antica Roma, i palazzi, le chiese sono i principali soggetti delle incisioni piranesiane. I cumuli di rovine sono materia prima per costruire ma anche per progettare una nuova architettura visionaria. Le architetture d’invenzione sono composte dall’assemblaggio di elementi architettonici provenienti da diverse epoche.
Il filosofo Todorov scriveva a proposito di Piranesi: “nei suoi scritti teorici riprende il dibattito tra antichi e moderni per difendere la posizione di questi ultimi; non è sufficiente ammirare e imitare i greci, occorre, dopo averli studiati, trovare il coraggio e la forza di scoprire che cosa corrisponda al proprio tempo. Il grande artista crea il nuovo partendo dal vecchio e non disconosce il passato ma favorisce l'invenzione e la creazione.”.