Al via la nuova stagione della rassegna di grande successo ideata da Edith Gabrielli.
Si parte il 12 settembre con un incontro dedicato al ruolo-chiave della rete nel futuro delle città a cura dell’architetto Carlo Ratti.
“Al centro di Roma”: parte il ciclo autunnale della rassegna del VIVE con i grandi protagonisti del panorama culturale internazionale
Roma, 10 settembre 2024 – Dopo la pausa estiva torna “Al centro di Roma”, la rassegna ideata da Edith Gabrielli, Direttrice dell’Istituto VIVE – Vittoriano e Palazzo Venezia, con un ricco programma di conferenze rivolto ad un pubblico sempre più ampio e diversificato. Un appuntamento ormai consolidato e molto apprezzato dal pubblico nei suggestivi spazi di Palazzo Venezia, in cui incontrare ed ascoltare i grandi protagonisti del mondo della cultura con una forte vocazione internazionale.
Ben cinque i cicli di incontri, a cadenza settimanale, che caratterizzano questa terza edizione ognuno dedicato ad un tema specifico: arte, storia, architettura, archeologia a cui si aggiunge un ciclo in collaborazione con gli istituti di cultura esteri di Roma, a cura della Professoressa Marina Formica, volto a consolidare la vocazione internazionale dell’Istituto.
Ad aprire la stagione autunnale il ciclo “Costruire raccontare architettura” – a cura del Professor Orazio Carpenzano, Preside della Facoltà di Architettura “Sapienza” Università di Roma – con un incontro, previsto per giovedì 12 settembre alle ore 18.00, dal titolo “Senseable cities” tenuto dall’architetto Carlo Ratti, Professore di Practice of Urban Technologies and Planning presso il Massachusetts Institute of Technology (MIT) di Boston, dove dirige il Senseable City Lab, nonché massimo esperto del futuro delle città.
A seguire, sempre nel mese di settembre, due nuovi appuntamenti: il primo, previsto per mercoledì 18, dal titolo “La dea e il re del bosco. Il santuario del lago di Nemi” è a cura di Paolo Carafa, Professore ordinario di Archeologia Classica e Prorettore per il Patrimonio archeologico “Sapienza” Università di Roma, ed un secondo, “Dialogo degli opposti”, il prossimo 26 settembre, tenuto dall’architetto Franco Raggi.
La rassegna – che si chiuderà il 12 dicembre - rappresenta uno dei ‘fiori all’occhiello’ dell’ampia proposta culturale del VIVE – Vittoriano e Palazzo Venezia da sempre impegnato nella divulgazione del patrimonio culturale come luogo virtuoso di incontro e socialità. Una proposta di alta qualità scientifica amata dal pubblico di ogni età che ritrova nell’Istituto uno spazio ‘da vivere’, in cui trascorrere del tempo arricchendo la propria conoscenza ed approfondendo temi di grande interesse attraverso il racconto di illustri esperti.
Le conferenze - ad ingresso gratuito fino ad esaurimento posti – sono ospitate nella Sala del Refettorio di Palazzo Venezia, in via del Plebiscito 118 a Roma.
È consigliata la prenotazione tramite piattaforma Eventbrite
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Per informazioni
https://vive.cultura.gov.it/it/
VIVE – Vittoriano e Palazzo Venezia
Ufficio Stampa Comin & Partners
Rachele Mannocchi
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CICLO STORIA
Figure di storia nella Roma di un tempo
A cura di Francesco Benigno, professore ordinario di Storia moderna, Scuola Normale Superiore di Pisa
In collaborazione con la Biblioteca di Storia Moderna e Contemporanea e la Fondazione Gramsci
Il programma di conferenze di storia Figure di storia nella Roma di un tempo punta ad illustrare grandi personaggi del passato, vicende di uomini e donne di spicco che abbiano avuto Roma come base di azione, illustrando attorno ad esse problemi storici di vasto respiro. Temi importanti, che – pur ancorati a vicende del passato – illustrano aspetti della realtà che toccano anche il presente.
CICLO STORIA DELL’ARTE
Viaggi e soggiorni di artisti a Roma
A cura di Silvia Ginzburg, professoressa ordinaria di Storia dell’arte moderna, Università di Roma Tre
In ragione delle sopravvivenze monumentali delle stagioni antiche e del susseguirsi delle novità in età moderna, Roma, con il suo carattere così speciale di palinsesto di momenti diversi della storia dell’arte, è stata per secoli la destinazione più ambìta di artisti italiani e stranieri, attratti da ragioni di studio, da opportunità di lavoro, da occasioni di scambi e di sicuro aggiornamento. I viaggi di formazione, i brevi passaggi, i lunghi soggiorni compiuti nell’Urbe da pittori, scultori, architetti, gli effetti che ebbero sui loro percorsi, le opere che vi eseguirono e la traccia che quelle opere lasciarono nel contesto artistico romano sono al centro di un nuovo ciclo di conferenze di alta divulgazione destinate alla città, affidate a studiosi e specialisti provenienti dal mondo della ricerca, dei musei e dell’università, dall’Italia e dall’estero.
CICLO ARCHITETTURA
Costruire raccontare architettura
A cura di Orazio Carpenzano, preside della Facoltà di Architettura, “Sapienza” Università di Roma
Costruire e raccontare sembrano due mondi lontanissimi. In realtà hanno bisogno l’uno dell’altro, anche se talvolta assumono posizioni difensive e di chiusura per non rischiare di far interagire troppo i loro due campi di esistenza nei rispettivi spazi teorici e professionali. Sarebbe come dire Astrazione e Costruttività, oppure Fabrica et Discorso, per stare nel solco di endiadi che hanno rivelato alcune dissonanze cognitive tra quello che gli architetti raccontano e quello che effettivamente producono come opere. Qualcuno prova a ridurre ogni eventuale dissonanza, qualcun altro giustifica pienamente le contraddizioni di un lavoro in bilico tra sapere e saper fare, arrivando persino all’autoinganno, alle false critiche e alle bugie.
Abbiamo bisogno di raccontare e di costruire, per comprendere, sempre meglio, il modo di agire degli architetti attraverso le loro opere. Attraverso sei incontri con altrettante personalità del mondo dell’architettura, proveremo a dare sostanza al tema interrogando il loro centro narrativo e la loro idea di costruzione. Le autrici e gli autori invitati sono molto distanti tra loro nel modo di interpretare il nesso tra astrazione e costruttività. I loro contributi saranno utili per rintracciare quei legami nascosti nel tema, all’interno del quale intanto cresce l’insidia o la grande opportunità dell’Intelligenza artificiale.
CICLO ARCHEOLOGIA
Paesaggi del Centro di Roma
A cura di Paolo Carafa, professore ordinario di Archeologia Classica e prorettore per il Patrimonio archeologico, “Sapienza” Università di Roma
I luoghi frequentati e abitati dall’uomo cambiano continuamente forma con il passare del tempo. Si tratta di modifiche a volte quasi impercettibili, altre molto più sostanziali ed estese. In alcuni momenti si generano mutamenti molto lenti, in altri si impongono cambiamenti improvvisi. Si tratta di processi complessi, solo in alcuni casi provocati da progetti organici e unitari. Così nascono e si trasformano i paesaggi, prodotti materiali delle intenzioni e dell’agire dell’uomo, realtà multiformi e in costante fluire.
Ciò è successo anche presso la riva del Tevere, nel luogo che sarebbe diventato dopo molto tempo il Centro di Roma. Qui si sono succeduti antichissimi distretti rurali; santuari, residenze rurali e sedi di istituzioni della Roma dei Re; infrastrutture, monumenti, servizi della città repubblicana e imperiale. Qui si è anche formato il nuovo volto della prima città medioevale, fino al suo definitivo seppellimento, e di tutte le altre città successive.
CICLO ISTITUTI DI CULTURA ESTERI
Una capitale internazionale: Roma e gli stranieri
A cura di Marina Formica, professore ordinario di Storia Moderna, Università di Roma Tor Vergata
Multietnica nell’età imperiale e poi, dal Cinquecento in avanti, unanimemente riconosciuta come “plaza del mundo”, Roma rappresenta ancora oggi un unicum nel mondo per l’eccezionale rete di presenze istituzionali estere nel campo culturale dislocate in città. Attualmente, l'Unione internazionale degli istituti di archeologia, storia e storia dell'arte di Roma riunisce infatti 38 istituti, di cui 26 stranieri, provenienti da 19 nazioni diverse. Prendendo atto di queste caratteristiche particolari, il VIVE intende proporre un ciclo d’incontri volto a scandagliare le peculiarità storiche e artistiche di talune comunità “straniere”, al fine di evidenziare la circolarità e gli scambi e che tali innesti hanno determinato nella storia della Capitale a livello di conoscenze e di tecniche, di lingua e consumi, di gusti e di sapori, d’informazioni e di saperi.
Giovedì 12 settembre, ore 18.00
SENSEABLE CITIES
CICLO: Costruire raccontare architettura
RELATORE: Carlo Ratti, architetto
Abstract
Il modo in cui viviamo, lavoriamo e giochiamo è molto diverso oggi rispetto a qualche decennio fa, grazie in gran parte a una rete di connettività che ora comprende la maggior parte delle persone sul pianeta. In modo simile, oggi siamo all’inizio di una nuova rivoluzione tecnologica: Internet sta entrando nello spazio fisico – il dominio tradizionale dell’architettura e del design – diventando un “Internet of Things” . L’IoT sta aprendo la porta a una varietà di applicazioni che abbracciano molti ambiti: dalla produzione alla partecipazione dei cittadini, dall’energia alla mobilità all’igiene pubblica. Carlo Ratti affronterà queste tematiche da un punto di vista critico, attraverso i progetti del Senseable City Laboratory, iniziativa di ricerca del Massachusetts Institute of Technology, e dello studio di progettazione Carlo Ratti Associati.
Biografia
Architetto e ingegnere di formazione, Carlo Ratti si occupa del futuro delle città e dell'ambiente costruito. È professore di Practice of Urban Technologies and Planning presso il Massachusetts Institute of Technology (MIT) di Boston, dove dirige il Senseable City Lab, e professore ordinario presso il Dipartimento di Architettura, Ambiente Costruito e Ingegneria delle Costruzioni del Politecnico di Milano. È socio fondatore dello studio internazionale di design e innovazione CRA-Carlo Ratti Associati e ha fondato diverse startup negli Stati Uniti e in Europa. Laureato al Politecnico di Torino e all'École Nationale des Ponts et Chaussées di Parigi, Ratti ha svolto il suo MPhil e il suo Ph.D. all'Università di Cambridge, completando la sua tesi di dottorato come Fulbright Scholar al MIT. Nel dicembre 2023 è stato nominato curatore della Biennale Architettura di Venezia 2025. Tra i dieci studiosi di urbanistica più citati al mondo, Carlo Ratti è coautore di oltre 750 pubblicazioni accademiche. Tra i suoi libri più recenti "Atlas of the Senseable City" (Yale University Press, con Antoine Picon, 2023), "Urbanità" (Einaudi, 2022) e "Open Source Architecture" (Thames & Hudson/Einaudi, con Matthew Claudel, 2015).
Informazioni e Prenotazioni
Ingresso gratuito sino ad esaurimento posti.
Prenotazione al link: https://www.eventbrite.it/e/biglietti-al-centro-di-roma-senseable-cities-1003460345907?aff=oddtdtcreator
Mercoledì 18 settembre, ore 18.00
La dea e il re del bosco. Il santuario del lago di Nemi.
CICLO: Paesaggi del Centro di Roma
RELATORE: Paolo Carafa, Professore ordinario di Archeologia classica e Prorettore ai Beni archeologici della Sapienza Università di Roma
Abstract
I paesaggi creati dall’uomo costituiscono un incessante fluire caratterizzato da continuità e discontinuità, espresse non solo nel tempo ma anche nello spazio. Così la stessa città antica di Roma, oggetto principale del nostro interesse, era parte di un sistema di contesti e processi che non si arrestava alle sue mura ma si estendeva alla campagna suburbana e ai territori, a volte anche molto lontani, dove Roma aveva agito e infine dominato. Il Massiccio Albano con l’area intorno al Lago di Nemi era uno di questi contesti. Qui si riconosceva la più antica radice dell’identità latina, si trovavano alcuni tra i santuari più venerabili dell’intera regione e si era formata la prima organizzazione politico-sacrale del Lazio. Appropriandosi anche di luoghi come questi, Roma seppe rinnovare i propri strumenti di governo e sancire il suo primo dominio sulle comunità vicine.
Biografia
Paolo Carafa è professore ordinario di Archeologia classica e Prorettore ai Beni archeologici della Sapienza Università di Roma. Ha creato un Sistema Informativo Archeologico (brevettato) e ha coordinato progetti di ricerca dedicati all'architettura e alla storia dei paesaggi urbani e rurali di Roma, del Lazio antico, dell'Etruria, della Magna Grecia e di Pompei. Ha pubblicato più di 150 contributi tra monografie, edizioni, libri di consultazione, articoli e altre opere.
Informazioni e Prenotazioni
Ingresso gratuito sino ad esaurimento posti.
Prenotazione al link: https://www.eventbrite.it/e/biglietti-al-centro-di-roma-la-dea-e-il-re-del-bosco-il-santuario-del-lago-di-nemi-1012641797877?aff=oddtdtcreator
Giovedì 26 settembre, ore 18.00
DIALOGO DEGLI OPPOSTI. Progettare funzione, disfunzione e racconto.
CICLO: Costruire raccontare architettura
RELATORE: Franco Raggi, architetto
Abstract
Il progetto è banalmente una procedura tecnica di miglioramento dello stato delle cose. Se un progetto non migliora lo stato delle cose è un cattivo progetto o al meglio un inutile progetto. Se le migliora è un buon progetto. Purtroppo ciò che non è facile definire è il concetto di “miglioramento”. Se usciamo infatti, come di necessità, dal puro aspetto funzionale di soddisfazione di una prestazione, constatiamo che un progetto/oggetto funzionale può essere sgradevole, brutto e insufficiente o al meglio irrilevante. La rilevanza di un progetto quindi, dopo aver soddisfatto la semplice funzione, si basa sul quoziente di comunicazione di altro, cioè sulla capacità di raccontare, evocare, negare, sublimare una condizione di relazione con il contesto generale nel quale il progetto si colloca. Contesto storico, tecnico, estetico e direi anche etico nel momento in cui un progetto/oggetto suggerisce una visione critica e poetica insieme dello stato delle cose. Attraverso l’illustrazione del lavoro di altri e mio cercherò di raccontare come la forza comunicativa di un progetto si basa sulla declinazione di opposti, sull’invenzione di accostamenti imprevisti, sul disvelamento di contraddizioni, sulla negazione della propria funzione stessa o sulla sua deformazione poetica e infine sulla capacità di raccontare tutto questo con un sintetico gesto che cerca di dare senso al fare e al tempo.
Biografia
Nato a Milano nel 1945, dopo la laurea nel 1969 in architettura al Politecnico, collabora con lo Studio Nizzoli, si dedica alla scrittura e al disegno e collabora a riviste di architettura e design come Casabella e Modo che dirige dal 1981 al 1983, e alla organizzazione di mostre per la Biennale di Venezia 1975/76 e la Triennale di Milano 1973/85. Partecipa alle attività dei gruppi del Radical Design e collabora poi con lo Studio Alchimia con cui realizza prodotti e mostre. Dal 1977 affianca alla attività di architetto quella di designer lavorando per marchi quali Fontana Arte, Poltronova, Barovier&Toso, Luceplan, Artemide, Danese e Zeus. Sue opere sono presso il Museo FRAC di Orleans, Il Centre Pompidou, Il MoMA, la Triennale di Milano e il Museo della Ceramica di Savona.
Informazioni e Prenotazioni
Ingresso gratuito sino ad esaurimento posti.
Prenotazione al link: https://www.eventbrite.it/e/biglietti-al-centro-di-roma-dialogo-degli-opposti-1012704936727?aff=oddtdtcreator
Giovedì 3 ottobre, ore 18.00
Archeologia a Piazza Venezia – Storia di un contesto urbano
CICLO: Paesaggi del Centro di Roma
RELATORE: Mirella Serlorenzi, Direttrice delle Terme di Caracalla
Abstract
Come è cambiata l’area di piazza Venezia nel corso del tempo? Questa è la domanda a cui cercheremo di rispondere attraversando XX secoli di storia.
Grazie allo scavo archeologico è possibile ricostruire contesti scomparsi di cui le fonti storiche non lasciano tracce. Certamente l’area ha avuto da sempre una vocazione abitativa, ma pochi sanno che durante il regno bizantino, per volere dell’imperatore Giustiniano, qui era collocata la zecca che produceva monete di bronzo. Nello stesso luogo si trovava, alcuni secoli prima, l’Athenaeum un edificio di studi superiori e luogo di dibattito e conferenze. L’imperatore Adriano volle creare una tipologia architettonica specifica e funzionale a quell’Istituto accademico, una sorta di università, in cui i migliori docenti erano nominati dall’imperatore stesso e stipendiati tramite il fisco imperiale, per dotare la città di un organismo culturale di altissimo livello.
In epoca moderna l’area vede un ultimo utilizzo dei ruderi del prestigioso edificio romano, per appoggiare le fondazioni dell’Ospedale dei Fornari, di cui rimane oggi in vista la sola chiesa di S. Maria di Loreto. Come in un caleidoscopio i tessuti della città nascono, si modificano, si distruggono, oppure si conservano parzialmente dando vita a nuovi paesaggi che sono la somma di tante città.
Un viaggio nel tempo che ci consentirà di scoprire questa area centralissima di Roma.
Biografia
Mirella Serlorenzi lavora presso la Soprintendenza Speciale di Roma dove riveste il ruolo di Direttrice delle Terme di Carcalla ed è responsabile dell’Area Funzionale Archeologia. Precedentemente ha diretto il Museo della Cripta Balbi, è stata responsabile di sede del MNR di Palazzo Massimo, ha diretto il Museo Nazionale dell’Alto Medioevo.
Ha coordinato le ricerche archeologiche sotto il Palazzo dell'Enpam in piazza Vittorio, ed è ideatrice e direttore scientifico del progetto museologico del Museo Ninfeo. È responsabile scientifico e coordinatore di importanti scavi archeologici nell’area dell’Esquilino, a Piazza Vittorio Emanuele II e a Piazza Dante, e in altre zone del centro storico di Roma. In particolare dello scavo dell’Athenaeum a Piazza Venezia, e del complesso archeologico di largo S. Susanna. Presso quest’ultimo sito sta curando la musealizzazione dell’area che dovrebbe essere aperta al pubblico nel 2025.
Ha curato importanti progetti archeologici di studio e restauro di edifici: sul Palatino presso la Domus Tiberia, nel Foro Boario in collaborazione con il Word Monuments Found, il restauro dei Templi di Portunus e di Ercole, e dell’Arco di Giano. Sta realizzando molti progetti per il PNRR tra questi ha messo a punto un masterplan per una rinascita dell’area archeologica delle Terme di Caracalla. È membro del direttivo della Società degli Archeologi Medievisti Italiani, SAMI. Al suo attivo ha molteplici pubblicazioni scientifiche.
Informazioni e Prenotazioni
Ingresso gratuito sino ad esaurimento posti.
Prenotazioni al link: https://www.eventbrite.it/e/biglietti-al-centro-di-roma-archeologia-a-piazza-venezia-1003504417727?aff=oddtdtcreator
Giovedì 17 ottobre, ore 18.00
Spagnoli a Roma, tra cultura, politica, religione e relazioni internazionali
CICLO: Una capitale internazionale: Roma e gli stranieri
RELATORE: Fernando Garcia Sanz Direttore Escuela Española de Historia y Arqueología in Roma
Abstract
Il rapporto della Spagna e degli spagnoli con Roma è stato visto da molti più come la ricerca di una "idea" che di uno spazio fisico. Forse per questo si può dire che ognuno di noi porta dentro di sé una Roma, una tradizione, una versione individuale dell'idea di Roma che è stata radicata per tanti secoli nel suo senso universale di umanità. Un'idea che è stata permeabile ai cambiamenti della nostra epoca contemporanea, ma in cui la cultura ha rappresentato il legame storico tra gli spagnoli e la città di Roma. La realtà è sempre più complessa e la storia delle relazioni culturali con Roma come palcoscenico non poteva non essere influenzata dalle vicissitudini della politica, del sentimento religioso e del complicato panorama internazionale post-1870. Sullo sfondo, tuttavia, la creazione dell'Academia Española de Bellas Artes e della Escuela Española de Historia y Arqueología evidenzia questa molteplicità di fattori, così come la genuina ricerca di catturare il profondo spirito delle Belle Arti che solo Roma poteva contenere in quanto campus internazionale di studi umanistici.
Biografia
Fernando García Sanz è Investigador Científico presso l'Istituto di storia del Consejo Superior de Investigaciones Científicas (CSIC) a Madrid. Dal 2011 al 2018 è stato Delegato istituzionale del CSIC in Italia e direttore della Escuela Española de Historia y Arqueología a Roma. I suoi interessi di ricerca includono la storia delle relazioni internazionali, la storia della politica estera spagnola, la storia d'Italia e la storia delle relazioni italo-spagnole durante l'età contemporanea. Nel 2003 è stato decorato dal Presidente della Repubblica con l'Ordine al Merito della Repubblica Italiana, con il grado di Ufficiale.
Informazioni e Prenotazioni
Ingresso gratuito sino ad esaurimento posti.
Prenotazione al link: https://www.eventbrite.it/e/biglietti-al-centro-di-roma-spagnoli-a-roma-1003513454757?aff=oddtdtcreator
Giovedì 24 ottobre, ore 18.00
La leggenda della papessa Giovanna
CICLO: Figure di storia nella Roma di un tempo
RELATORE: Annastella Carrino
Abstract
La papessa Giovanna è figura leggendaria la cui fama attraversa i secoli, ogni volta segnata da connotazioni via via più negative. È donna travestita, tanto colta da trarre in inganno un mondo di uomini che finisce per eleggerla pontefice all’unanimità. Ma è anche un papa impossibile perché “papessa”. Ed è e resta donna, “nonostante” gli abiti maschili, un intelletto vivace, una grande cultura e un eloquio brillante. Una donna il cui corpo “segreto” finisce per riprendersi i suoi diritti in modo inaspettato e drammatico. All’inganno del travestimento, alla colpa di aver occupato lo scranno più alto della cristianità senza averne alcun diritto, Giovanna, con la gravidanza e il parto, aggiunge un peccato che assume tinte demoniache.
Biografia
Annastella Carrino è ordinaria di storia moderna e di storia di genere presso l’Università degli studi di Bari. Attualmente lavora su tematiche di storia di genere e in particolare sulle forme di violenza agìta delle donne.
Fra le sue pubblicazioni più recenti, Les Rocca de Marseille. Passions et intérêts d’une famille-entreprise, Paris, Garnier, 2020; La violenza femminile fra stereotipi e tabù, introduzione al dossier monografico L’ordine infranto. La violenza delle donne fra medioevo ed età moderna, a cura di A. Carrino, in «Società e storia», 182, 2023, pp. 685-698; «Il s’agit d’un certain pape ou plutôt d’une papesse», in «Rivista di storia e letteratura religiosa», 2023, 1, pp. 171-178.
Informazioni e Prenotazioni
Ingresso gratuito sino ad esaurimento posti.
Prenotazione al link: https://www.eventbrite.it/e/biglietti-al-centro-di-roma-la-leggenda-della-papessa-giovanna-1003584487217?aff=oddtdtcreator
Giovedì 7 novembre, ore 18.00
Un’americana a Roma: Mary McCarthy (1945-1974)
CICLO: Figure di storia nella Roma di un tempo
RELATORE: Marina D’Amelia
Abstract
La riproposizione in questi ultimi anni della Mary McCarthy autrice di romanzi di successo che sfidavano i tabù dell’America perbenista ha lasciato in ombra la Mary Mc Carthy, studiosa della tradizione letteraria europea e attiva promotrice degli scambi tra intellettuali americani e intellettuali europei all’indomani della Seconda Guerra mondiale. Dal 1945 i soggiorni in Europa rappresentano un appuntamento fisso nella biografia della scrittrice: viaggi che la portano dal Portogallo alla Grecia, passando per l’Italia. Al centro della conferenza, nel quadro dei vagabondaggi in Italia, i diversi momenti della scoperta di Roma e la frequentazione di alcuni intellettuali, le riflessioni cui danno origine nel tempo da parte di una giovane Mary McCarthy, dapprima insicura, stanca delle controversie teoriche e paladina di una vita comunitaria che facesse spazio alle emozioni, cui si sovrappone, via via, la scrittrice pungente e ironica i cui libri sono al centro di numerose polemiche, sempre più impegnata nelle questioni al centro del dibattito politico degli anni Sessanta e Settanta, la commentatrice politica e la fustigatrice dell’intervento militare americano nel Vietnam; infine, la conferenziera di successo che sfida nel 1968 a Genova le contestazioni studentesche.
Biografia
Marina D’Amelia ha insegnato Storia Moderna all’Università degli Studi La Sapienza di Roma. Nel corso degli anni ha intrecciato indagini di consolidato interesse nella tradizione degli studi storici come la storia della corruzione e della giustizia, dei linguaggi politici, delle famiglie di mercanti e curiali nell’ancien régime, a questioni più nuove come la storia della famiglia e dell’alfabetizzazione e delle scritture femminili, della storia della maternità e dello stereotipo del mammismo nella società italiana. Muovendosi con una certa libertà dal Cinquecento all’Ottocento e Novecento, a cavallo tra la storia sociale e la storia culturale. È stata tra le fondatrici e redattrici nel 1981 del quadrimestrale "Memoria. Rivista di storia delle donne" e fondatrice anche della Società Italiana delle storiche (SIS).
Informazioni e Prenotazioni
Ingresso gratuito sino ad esaurimento posti.
Prenotazione al link: https://www.eventbrite.it/e/biglietti-al-centro-di-roma-unamericana-a-roma-mary-mccarthy-1945-1974-1003594928447?aff=oddtdtcreator
Giovedì 21 novembre, ore 18.00
Beato Angelico, oggi
CICLO: Viaggi e soggiorni di artisti a Roma
RELATORE: Carl Strehlke, storico dell’arte
Abstract
Nel 1955 si tengono a Roma in Vaticano e a Firenze grandi mostre celebrative del pittore rinascimentale fiorentino Fra Giovanni da Fiesole in occasione del cinquecentenario della sua morte avvenuta a Roma nel convento della Minerva. Frate domenicano era conosciuto dai membri del suo stesso ordine, fin da poco dopo la sua morte, come Beato Angelico, così come il teologo Tommaso d’Aquino era definito Doctor Angelicus. Negli anni Sessanta la grande scrittrice Elsa Morante si chiedeva: Fra Giovanni era un rivoluzionario? Dopo la mostra del 1955 e dalla domanda provocatoria di Elsa Morante guardiamo all’arte del frate in un modo nuovo. Questo sarà l’argomento della conferenza: come vediamo oggi Beato Angelico in rapporto alla società artistica e religiosa del suo tempo. E per rispondere alla domanda di Elsa Morante: sì, era un rivoluzionario.
Biografia
Carl Strehlke, nato e cresciuto a Boston, ha completato i suoi studi alla Columbia University di New York e ha lavorato per trentacinque anni come curatore della collezione di dipinti europei John G. Johnson al Philadelphia Museum of Art. Ha curato mostre a Parigi, Madrid, Filadelfia e New York su San Francesco, la pittura rinascimentale senese, il Beato Angelico, Pontormo e Bronzino. Ha scritto anche il catalogo della Collezione Johnson e, con Machtelt Brüggen Israëls, il catalogo dei Bernard e Mary Berenson a Villa I Tatti, il Centro per gli studi sul Rinascimento italiano dell'Università di Harvard a Firenze. Attualmente è impegnato in una prossima mostra sul Beato Angelico per Palazzo Strozzi a Firenze che aprirà a settembre 2025.
Informazioni e Prenotazioni
Ingresso gratuito sino ad esaurimento posti
Prenotazione al link https://www.eventbrite.it/e/biglietti-al-centro-di-roma-beato-angelico-oggi-1003655329107?aff=oddtdtcreator
Giovedì 28 novembre, ore 18.00
No Space No Time
CICLO: Costruire raccontare architettura
RELATORE: Massimiliano Fuksas
Abstract
Ci sono differenti modi e sensibilità per mettere insieme una lecture, o meglio, una conferenza. In anni passati, in alcuni periodi della mia vita di architetto, stabilivo delle possibili varianti e le utilizzavo per mesi. All’inizio degli anni 2000 a Tokyo, ispirato da un film, scelsi il titolo “Lost in Traslation”, a cui fece seguito “Lost 12345” e così via. Anni prima, quando ero visiting professor alla Columbia University di New York, mi sembra che usassi “Landscape no morfology” oppure la “geografia tectonica”. Erano ancora gli anni Novanta, incominciai quando insegnavo all’École Spéciale d'Architecture, chiamato da Virilio. Con l’annullamento del concetto di spazio architettonico, oggi, dopo la traversata del virtuale e consapevolmente incline a considerare la percezione visiva una convenzione, credevo che i colori e le dimensioni fossero rappresentazioni oltre il reale e ipotesi sino all’annullamento delle certezze e che la percezione era una formula che si esprimeva con un universo incerto e molto spesso casuale. Compariva la teoria del Caos di Lawrence, di cui esiste l’algoritmo che lo definisce, lo conosciamo…E da questo concetto che inizieremo.
Biografia
Di origini lituane, Massimiliano Fuksas nasce a Roma nel 1944. Consegue la laurea in Architettura presso l’Università La Sapienza di Roma nel 1969 e fin dagli anni '80 è tra i principali protagonisti della scena architettonica contemporanea. Dal 1994 al 1997 è membro della Commissione Urbanistica di Berlino e Salisburgo. Dal 1998 al 2000 è Direttore della “VII Mostra Internazionale di Architettura di Venezia”: “LessAesthetics, More Ethics”. Dal 2000 al 2015 Massimiliano Fuksas è autore della rubrica di architettura, fondata da Bruno Zevi, del settimanale italiano "L'Espresso" e dal 2014 al 2015, insieme a Doriana Fuksas, cura la rubrica di Design del quotidiano italiano "La Repubblica". E’ stato visiting professor in varie università internazionali tra cui la Columbia University di New York, la École Spéciale d'Architecture di Parigi, la Akademie der Bildenden Künste di Vienna, la Staatliche Akademie der Bildenden Künste di Stoccarda. Nel suo lavoro Massimiliano Fuksas ha sempre dedicato una particolare attenzione all’analisi dei problemi urbani e delle grandi aree metropolitane, con uno sguardo sempre volto all’innovazione
Informazioni e Prenotazioni
Ingresso gratuito sino ad esaurimento posti.
Prenotazioni al link: https://www.eventbrite.it/e/biglietti-al-centro-di-roma-no-space-no-time-1003662169567?aff=oddtdtcreator
Giovedì 5 dicembre, ore 18.00
La presenza austriaca a Roma nel XIX secolo
CICLO: Una capitale internazionale: Roma e gli stranieri
RELATORE: Andreas Gottsmann, Direttore Istituto Storico Austriaco a Roma
Abstract
Con l'"eredità veneziana" dopo la Pace di Campoformido del 1797 anche il Palazzo Venezia passò alla monarchia asburgica e servì come ambasciata austriaca presso la Santa Sede fino alla Prima Guerra Mondiale. Dopo il 1870, l'ambasciatore austro-ungarico presso il Regno d'Italia ebbe qui i suoi uffici, mentre la sua residenza era invece a Palazzo Chigi.
Tuttavia, Roma non era interessante per l’Austria solo in quanto città del Papa e poi capitale italiana, ma anche come centro delle arti. Ogni anno vi venivano borsisti, la maggior parte dei quali inviati dall'Accademia di Belle Arti di Vienna. Si fermavano nella Città eterna per almeno un anno e coltivavano i loro studi nella torre di Palazzo Venezia. Con l’apertura degli archivi vaticani dal 1882 esisteva anche una rappresentanza accademica austriaca a Roma, ovvero l'Istituto storico, che fino alla Prima guerra mondiale ebbe sede in via della Croce e fu un punto di attrazione per molti studiosi provenienti dalla Monarchia asburgica.
Biografia
Andreas Gottsmann ha studiato storia all’Università di Vienna, poi collaboratore dell’Accademia delle Scienze austriaca, da dicembre 2013 è direttore dell’Istituto storico austriaco a Roma. Principali interessi di ricerca: Storia austriaca dell’Ottocento, il problema nazionale e la monarchia asburgica; in particolare, sulla storia degli italiani, ha analizzato le relazioni tra Chiesa e Stato in Austria e tra Austria e Italia.
Informazioni e Prenotazioni
Ingresso gratuito sino ad esaurimento posti
Prenotazioni al link https://www.eventbrite.it/e/biglietti-al-centro-di-roma-la-presenza-austriaca-a-roma-nel-xix-secolo-1003667655977?aff=oddtdtcreator
Giovedì 12 dicembre, ore 18.00
Francesco Primaticcio, un bolognese da Fontainebleau a Roma
CICLO: Viaggi e soggiorni di artisti a Roma
RELATORE: Dominique Cordellier
Abstract
Nato a Bologna nel 1503 e formatosi nella sua città natale, Francesco Primaticcio, esatto contemporaneo del Parmigianino, lavorò prima a Mantova e poi per quaranta anni alla corte francese, trascorrendo la maggior parte della sua vita come pittore, scultore e architetto lontano da Roma. Fu a lui, però, che il re di Francia Francesco I, spinto dalle sue ambizioni imperiali, chiese di trasformare il suo castello di Fontainebleau in "una nuova Roma". Questo desiderio di prestigio, tanto sincero quanto impossibile, un vero e proprio sogno ideale, portò l'artista a compiere diversi viaggi a Roma. Ma ha fatto di più. Questa conferenza esaminerà come un "italiano all'estero" abbia usato tutto il suo virtuosismo per lasciare un segno profondo, e a volte nascosto, delle antichità di Roma e della loro ricomposizione da parte degli artisti del Rinascimento in questo apogeo della «maniera moderna» che oggi è conosciuto come la "Scuola di Fontainebleau".
Biografia
Dominique Cordellier è Conservateur du Patrimoine honoraire e ha trascorso la sua intera carriera al Museo del Louvre di Parigi. Qui ha studiato ed esposto disegni di artisti italiani e francesi del XV e XVI secolo e ha curato importanti esposizioni, dedicando particolare attenzione a Raffaello e ai suoi discepoli (Polidoro da Caravaggio, Giulio Romano), nonché ai grandi protagonisti della più elaborata « maniera moderna » in Italia (Beccafumi, Parmigianino) e in Francia (Rosso Fiorentino, Luca Penni, Francesco Primaticccio). Attualmente prosegue la sua ricerca sugli artisti della scuola di Fontainebleau e sui loro satelliti francesi (Jean Cousin, Charles Carmoy, Geoffroy Dumonstier, ecc.).
Informazioni e Prenotazioni
Ingresso gratuito sino ad esaurimento posti
Prenotazioni al link https://www.eventbrite.it/e/biglietti-al-centro-di-roma-francesco-primaticcio-1003678498407?aff=oddtdtcreator