Roma, 12 febbraio 2024 – A partire da giovedì 15 febbraio, nei suggestivi spazi di Palazzo Venezia, torna “Al centro di Roma”: la rassegna ideata da Edith Gabrielli, Direttrice dell’Istituto VIVE – Vittoriano e Palazzo Venezia, con un ricco programma di conferenze rivolto ad un pubblico sempre più ampio e diversificato.
Giunta alla sua terza edizione, la rassegna rappresenta un appuntamento ormai consolidato per gli amanti dell’arte, della storia e della cultura; un’iniziativa significativa che sottolinea l’impegno dell’Istituto nella divulgazione del patrimonio culturale come luogo virtuoso di incontro e socialità/conoscenza.
“L’avvio della nuova edizione della rassegna ‘Al centro di Roma’ è per noi motivo di grande orgoglio. L’alto rilievo dei protagonisti, appartenenti al mondo della cultura, della storia, dell’architettura e dell’archeologia, e l’interesse dei temi affrontati in questi anni, rendono l’iniziativa uno dei ‘fiori all’occhiello’ dell’ampia proposta culturale del VIVE, luogo sempre più aperto ai visitatori ed alla comunità”, dichiara Edith Gabrielli, Direttrice dell’Istituto VIVE – Vittoriano e Palazzo Venezia.
L’edizione di quest’anno prevede ben cinque cicli di incontri, a cadenza settimanale. Oltre agli appuntamenti dedicati alla storia, all’arte e all’architettura si aggiungono due nuovi cicli: uno dedicato all’archeologia, curato dal Professor Paolo Carafa, ed un secondo in collaborazione con gli istituti di cultura esteri di Roma, a cura della Professoressa Marina Formica. Un appuntamento, quest’ultimo, volto a consolidare la vocazione internazionale dell’Istituto VIVE – Vittoriano e Palazzo Venezia.
Ad inaugurare l’edizione 2024 il ciclo “Costruire raccontare architettura” con un incontro dal titolo “Va bene così” tenuto dall’architetto Aldo Aymonino. L’incontro, previsto per giovedì 15 febbraio alle ore 18.00 - sarà aperto da un saluto di Massimo Osanna, Direttore Generale Musei del Ministero della Cultura e dagli interventi introduttivi della Direttrice Edith Gabrielli e di Orazio Carpenzano, Preside della Facoltà di Architettura “Sapienza” Università di Roma.
Le conferenze - ad ingresso gratuito fino ad esaurimento posti – sono ospitate nella Sala del Refettorio di Palazzo Venezia, in via del Plebiscito 118 a Roma.
È consigliata la prenotazione tramite piattaforma Eventbrite
CICLO STORIA
Figure di storia nella Roma di un tempo
A cura di Francesco Benigno, professore ordinario di Storia moderna, Scuola Normale Superiore di Pisa
In collaborazione con la Biblioteca di Storia Moderna e Contemporanea e la Fondazione Gramsci
Il programma di conferenze di storia Figure di storia nella Roma di un tempo punta ad illustrare grandi personaggi del passato, vicende di uomini e donne di spicco che abbiano avuto Roma come base di azione, illustrando attorno ad esse problemi storici di vasto respiro. Temi importanti, che – pur ancorati a vicende del passato – illustrano aspetti della realtà che toccano anche il presente.
CICLO STORIA DELL’ARTE
Viaggi e soggiorni di artisti a Roma
A cura di Silvia Ginzburg, professoressa ordinaria di Storia dell’arte moderna, Università di Roma Tre
In ragione delle sopravvivenze monumentali delle stagioni antiche e del susseguirsi delle novità in età moderna, Roma, con il suo carattere così speciale di palinsesto di momenti diversi della storia dell’arte, è stata per secoli la destinazione più ambìta di artisti italiani e stranieri, attratti da ragioni di studio, da opportunità di lavoro, da occasioni di scambi e di sicuro aggiornamento. I viaggi di formazione, i brevi passaggi, i lunghi soggiorni compiuti nell’Urbe da pittori, scultori, architetti, gli effetti che ebbero sui loro percorsi, le opere che vi eseguirono e la traccia che quelle opere lasciarono nel contesto artistico romano sono al centro di un nuovo ciclo di conferenze di alta divulgazione destinate alla città, affidate a studiosi e specialisti provenienti dal mondo della ricerca, dei musei e dell’università, dall’Italia e dall’estero.
CICLO ARCHITETTURA
Costruire raccontare architettura
A cura di Orazio Carpenzano, preside della Facoltà di Architettura, “Sapienza” Università di Roma
Costruire e raccontare sembrano due mondi lontanissimi. In realtà hanno bisogno l’uno dell’altro, anche se talvolta assumono posizioni difensive e di chiusura per non rischiare di far interagire troppo i loro due campi di esistenza nei rispettivi spazi teorici e professionali. Sarebbe come dire Astrazione e Costruttività, oppure Fabrica et Discorso, per stare nel solco di endiadi che hanno rivelato alcune dissonanze cognitive tra quello che gli architetti raccontano e quello che effettivamente producono come opere. Qualcuno prova a ridurre ogni eventuale dissonanza, qualcun altro giustifica pienamente le contraddizioni di un lavoro in bilico tra sapere e saper fare, arrivando persino all’autoinganno, alle false critiche e alle bugie.
Abbiamo bisogno di raccontare e di costruire, per comprendere, sempre meglio, il modo di agire degli architetti attraverso le loro opere. Attraverso sei incontri con altrettante personalità del mondo dell’architettura, proveremo a dare sostanza al tema interrogando il loro centro narrativo e la loro idea di costruzione. Le autrici e gli autori invitati sono molto distanti tra loro nel modo di interpretare il nesso tra astrazione e costruttività. I loro contributi saranno utili per rintracciare quei legami nascosti nel tema, all’interno del quale intanto cresce l’insidia o la grande opportunità dell’Intelligenza artificiale.
CICLO ARCHEOLOGIA
Paesaggi del Centro di Roma
A cura di Paolo Carafa, professore ordinario di Archeologia Classica e prorettore per il Patrimonio archeologico, “Sapienza” Università di Roma
I luoghi frequentati e abitati dall’uomo cambiano continuamente forma con il passare del tempo. Si tratta di modifiche a volte quasi impercettibili, altre molto più sostanziali ed estese. In alcuni momenti si generano mutamenti molto lenti, in altri si impongono cambiamenti improvvisi. Si tratta di processi complessi, solo in alcuni casi provocati da progetti organici e unitari. Così nascono e si trasformano i paesaggi, prodotti materiali delle intenzioni e dell’agire dell’uomo, realtà multiformi e in costante fluire. Ciò è successo anche presso la riva del Tevere, nel luogo che sarebbe diventato dopo molto tempo il Centro di Roma. Qui si sono succeduti antichissimi distretti rurali; santuari, residenze rurali e sedi di istituzioni della Roma dei Re; infrastrutture, monumenti, servizi della città repubblicana e imperiale. Qui si è anche formato il nuovo volto della prima città medioevale, fino al suo definitivo seppellimento, e di tutte le altre città successive.
CICLO ISTITUTI DI CULTURA ESTERI
Una capitale internazionale: Roma e gli stranieri
A cura di Marina Formica, professore ordinario di Storia Moderna, Università di Roma Tor Vergata
Multietnica nell’età imperiale e poi, dal Cinquecento in avanti, unanimemente riconosciuta come “plaza del mundo”, Roma rappresenta ancora oggi un unicum nel mondo per l’eccezionale rete di presenze istituzionali estere nel campo culturale dislocate in città. Attualmente, l'Unione internazionale degli istituti di archeologia, storia e storia dell'arte di Roma riunisce infatti 38 istituti, di cui 26 stranieri, provenienti da 19 nazioni diverse. Prendendo atto di queste caratteristiche particolari, il VIVE intende proporre un ciclo d’incontri volto a scandagliare le peculiarità storiche e artistiche di talune comunità “straniere”, al fine di evidenziare la circolarità e gli scambi e che tali innesti hanno determinato nella storia della Capitale a livello di conoscenze e di tecniche, di lingua e consumi, di gusti e di sapori, d’informazioni e di saperi.