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Bollettino della Vittoria
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Il testo del documento con il quale il Generale Armando Diaz annunciò la vittoria italiana nella Prima guerra mondiale venne replicato su pietra e in bronzo in ogni parte d’Italia

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Il 4 novembre 1918 si concluse la Prima guerra mondiale, dopo l'armistizio firmato a Villa Giusti. Venne così emanato il Bollettino della Vittoria, firmato da Armando Diaz (1861-1928), Comandante Supremo delle Forze Armate italiane. Era questo l'atto che poneva fine al sanguinoso e lungo conflitto. Il Bollettino della Vittoria divenne ben presto un "modello iconografico" che venne replicato in tutta Italia: fu inciso sulle pareti dei palazzi pubblici, fu scolpito in bronzo e inciso sui monumenti ai caduti, fu trascritto su una lapide marmorea nel Piazzale del Bollettino, qui al Vittoriano.  Il testo è un mirabile esempio di sintesi poiché in poche righe, dense di retorica, sono riportati i fatti d'arme che condussero alla resa austriaca. Il testo originale, visibile al museo, mostra l'aggiunta manoscritta dell'ultima frase da parte di Diaz.

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