Fontane

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Le personificazioni dell’Adriatico e del Tirreno, ispirate ai modelli romani collocati dal Michelangelo nel vicino Campidoglio, sovrastano le due fontane ai lati dell’ingresso

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La coppia di fontane con la personificazione dei due principali mari italiani sulla fronte del Vittoriano era prevista già nel primo progetto di Giuseppe Sacconi. Lo scultore milanese Emilio Quadrelli (1863-1925) eseguì Il Mare Adriatico; il piemontese Pietro Canonica (1869-1959) Il Mar Tirreno. Incaricati nel 1908, i due artisti consegnarono le opere nel 1911, in tempo per l’inaugurazione del monumento il 4 giugno 1911. Il modello dichiarato delle due figure sono le statue di fiumi che, in antico nelle Terme di Costantino, nel Rinascimento furono collocate da Michelangelo sulla piazza del Campidoglio, ai piedi della scalinata del Palazzo Senatorio. 
 

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Quadrelli rappresenta Il Mare Adriatico disteso con lo sguardo rivolto a oriente, mentre porta la mano destra alla fronte, quasi a proteggersi dalla luce, e appoggia la sinistra sulla testa del leone, simbolo di Venezia. 

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Canonica presenta Il Mar Tirreno sdraiato con il volto rivolto verso oriente. Una mano poggia sulla testa della Lupa capitolina, il più noto dei simboli di Roma, l’altra su un bassorilievo ornato della figura di Partenope, che allude invece alla città di Napoli. Nella mitologia greca, infatti, la sirena Partenope con il suo canto ammaliava i naviganti, i quali perdevano il controllo e finivano contro gli scogli. Quando Ulisse riuscì a passare indenne, Partenope si uccise. Il suo corpo fu portato dalle onde proprio sulle rive del golfo di Napoli dove divenne oggetto di venerazione.

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Le due fontane costituiscono anche un bell’esempio di ingegneria idraulica. Esse richiedevano un’enorme quantità di acqua e dunque il loro funzionamento risultava molto oneroso. Per risolvere il problema furono dunque installati due gruppi di motore-pompa: essi prendevano l’acqua dalla vasca inferiore e la sollevavano fino alla tazza superiore, garantendone così il ricircolo. Contestualmente si realizzò anche un serbatoio della capacità di 500 metri cubi per consentire il rapido riempimento delle fontane dopo le operazioni di pulizia e anche di alzare e abbassare la cancellata

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