Il bisogno di spazio per il museo determina la costruzione di una nuova ala espositiva verso i Fori Imperiali
Fin dai tempi di Giuseppe Sacconi era previsto che il futuro Museo del Risorgimento sorgesse in spazi coperti del Vittoriano. L’inserimento della Tomba del Milite Ignoto nel 1921 nell’Altare della Patria e ancor più la necessità di esporre i nuovi materiali connessi alla Prima guerra mondiale mise in crisi tale intenzione. Occorreva pensare a nuova collocazione e soprattutto aggiungere nuovi spazi espositivi.
La Prima Guerra Mondiale nelle fotografie d'epoca conservate presso il Museo Centrale del Risorgimento
Già nel 1922-1923 gli architetti Manfredo Manfredi (1859-1927) e Pio Piacentini (1846-1928) progettarono una nuova ala espositiva nel lato orientale del Vittoriano lungo l’attuale via dei Fori Imperiali. Il progetto di questa nuova ala, da destinare al Museo del Risorgimento, subì una serie di profonde modifiche con l’avvento di Armando Brasini (1879-1965), direttore artistico del Vittoriano dal 1924 al 1939.
Veduta dell'area dei Fori imperiali durante i lavori di demolizione e costruzione, sullo sfondo il lato orientale del Vittoriano, detto Ala Brasini, anch'esso in fase di costruzione, in una fotografia del 23 settembre 1932
Veduta del Vittoriano da via dei Fori Imperiali alla fine degli anni Trenta
Nel 1934 il Museo, da ora Museo Centrale del Risorgimento, passò alle dipendenze della Società Nazionale per la Storia del Risorgimento. La Società, che aveva assorbito le funzioni del soppresso Comitato Nazionale, si stabilì di lì a poco nel Vittoriano e mutò il proprio nome in Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano. Nel 1935 Brasini, superate diverse difficoltà, concluse i lavori della nuova ala verso i Fori Imperiali: per l’inaugurazione del Museo si sarebbero tuttavia dovuti attendere ancora parecchi anni.
Veduta del lato orientale (a sinistra) del Vittoriano, detto Ala Brasini, all'inizio degli anni Quaranta
Veduta del lato orientale del Vittoriano, detto Ala Brasini, con il portico del convento dell'Ara Coeli trasformato nella facciata monumentale del Museo Centrale del Risorgimento