Progettate da Giuseppe Sacconi in persona, queste colonne sono uno degli elementi più raffinati del Monumento, anche grazie alla qualità esecutiva di Eugenio Maccagnani
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Due coppie di colonne trionfali sono collocate all’inizio delle scale che conducono ai propilei. La loro ideazione risale a Giuseppe Sacconi: l’architetto dedicò loro numerosi disegni. Esse erano già al loro posto il 4 giugno 1911, giorno di inaugurazione del Monumento. Ciascuna è costituita da un blocco unico di marmo sbrecciato di Porta Santa alto 7 metri. Si tratta dunque di rare eccezioni al dominio prevalente nel Vittoriano del marmo botticino.
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Le colonne poggiano su basi costituite da due registri sovrapposti. Nel registro inferiore si alternano Vittorie, efebi e festoni vegetali con foglie di quercia e nastri intrecciati; nel registro superiore corre un fregio decorativo con elmo, festoni di foglie di quercia, nastri e fiori di loto. Tra le basi meritano una menzione particolare le due eseguite dal leccese Eugenio Maccagnani (1852-1930). Qui, l’amico e intimo collaboratore di Giuseppe Sacconi, diede prova di qualità esecutiva davvero considerevole, già molto apprezzata presso i contemporanei.
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Ciascuna delle colonne è ornata alla sommità da una Vittoria alata sopra un globo. Cesare Zocchi (1851-1922) e Mario Rutelli (1859-1943) eseguirono le due di fronte al Propileo della Libertà; Adolfo Apolloni (1855-1923) e Nicola Catalamessa Papotti (1831-1910) le due di fronte al Propileo dell’Unità. La Vittoria di Zocchi, collocata dalla parte del Piazzale del Bollettino, stringe con una mano una spada imbrigliata e con l’altra una corona di alloro.
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La Vittoria di Rutelli, posta dal lato di Piazza Ara Coeli, reca una corona di foglie di quercia e un ramo di palma.
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La Vittoria di Adolfo Apolloni (1855-1923), situata verso l’interno del Monumento, tiene con una mano una spada capovolta e fa un cenno di saluto con l’altra.
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La Vittoria di Nicola Cantalamessa Papotti (1831-1910), posizionata sul lato dei Fori Imperiali, reca una serpe e una palma.
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