Il fallimento della prova generale suggerisce una serie di contromisure
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Dopo lunga riflessione si decise che l’unico modo per riuscire a integrare i due gruppi nel monumento fosse spingere i due artisti verso un linguaggio più rigorosamente classicista. A tal fine si indicarono loro le opere antiche da adottare come modello e si misero a disposizione i relativi calchi, anche richiedendoli a musei stranieri. Fontana, per esempio, fu invitato a ispirarsi a uno dei cavalli di San Marco a Venezia, Bartolini all’auriga la Athena Lemnia di Fidia.
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Calco in gesso di uno dei Cavalli della Basilica di San Marco, oggi conservato presso le Gallerie dell'Accademia di Venezia
Prima di arrivare al modello finale Bartolini e Fontana furono costretti a sottoporre una serie quasi infinita di bozzetti e apportare tutte le correzioni che di volta in volta venivano loro richieste. Fontana, in particolare, soffrì questo controllo così stringente, come ricorderà nelle sue memorie, intitolate Il libro dei sogni, e si abbandonerà talvolta anche a manifestazioni di ira e frustrazione.
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Athena Lemnia di Fidia, nella ricostruzione dell'archeologo Adolf Furtwängler, conservata presso le Staatliche Kunstsammlungen di Dresda